Potenziate poi le funzioni dirigenziali, attraverso l’unificazione dei ruoli dei commissari e di quelli dei dirigenti e la riduzione della dotazione organica complessiva dei due ruoli. A cambiare sarà anche il sistema di progressione di carriera. Verrà introdotto lo scrutinio per merito comparativo per l’accesso degli assistenti capo alla qualifica di vice sovrintendenti in un’aliquota fino all’80% dei posti disponibili fino al 31 dicembre di ogni anno, con la conservazione della sede di servizio. Inoltre vi sarà un concorso annuale per titoli ed esami, per il 20% dei posti disponibili, da espletare con modalità telematiche e con mirata verifica volta ad accertare la professionalità del personale del ruolo degli agenti e degli assistenti con un’età superiore a 35/40 anni (o con altro criterio che consenta anche al personale più giovane di avere ogni anno la possibilità di accedere alla qualifica di sovraintendente).
Altro passaggio chiave del decreto delegato è la progressiva revisione della dislocazione dei presidi di polizia sul territorio al fine di favorire una migliore cooperazione sul territorio delle forze di polizia, superando eventuali sovrapposizioni, allo scopo di razionalizzare le risorse disponibili, anche attraverso il ricorso alla gestione associata dei servizi strumentali, i cui risparmi potranno essere reinvestiti, fino al 50%, nella revisione dei ruoli della stessa polizia di stato.
C'è poi il riordino dei corpi di polizia provinciale, obiettivo che viene raggiunto escludendo in ogni caso la confluenza nelle Forze di polizia e l'ottimizzazione dell'efficacia delle funzioni del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Secondo la roadmap dei tecnici la prima versione del testo sarà licenziata dall'esecutivo nel Cdm prima di Natale. A quel punto il decreto passerà al vaglio delle Commissioni Parlamentari che avranno 60 giorni di tempo per formulare osservazioni e pareri; quindi tornerà in Cdm per l'adozione definitiva prevista a questo punto per Marzo-Aprile.