Riforma Pensioni, avviato l'esame del ddl sulla staffetta generazionale nella sanità

Bernardo Diaz Venerdì, 19 Giugno 2015
Il ddl prevede il part-time per gli infermieri a cui mancano meno di 3 anni dalla pensione al fine di assumere giovani disoccupati con meno di 35 anni.
E' stato avviato ieri in Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama l'esame del disegno di legge (S.1472) per favorire il ricambio generazionale nella professione infermieristica e nelle professioni sanitarie presentato dalla Senatrici Dirindin e Silvestro (Pd).

Il provvedimento, come già anticipato da pensionioggi.it, propone incentivi intesi a favorire l’assunzione, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, di giovani professionisti sanitari nonché il passaggio dal contratto di lavoro a tempo pieno al contratto di lavoro a tempo parziale degli esercenti le professioni sanitarie ai quali manchino non più di trentasei mesi alla maturazione dei requisiti pensionistici.

In particolare, il disegno di legge prevede che per gli infermieri e gli esercenti le altre professioni sanitarie ai quali manchino non più di trentasei mesi alla maturazione dei requisiti pensionistici e che si rendano disponibili alla trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale (con una riduzione dell’orario di lavoro pari al 50 per cento delle ore contrattualmente dovute) sia riconosciuta (sino alla maturazione dei requisiti pensionistici) anche la quota ulteriore di contribuzione che deriverebbe da un contratto di lavoro a tempo pieno. Tale riconoscimento è subordinato alla sottoscrizione di un atto denominato «patto intergenerazionale», firmato dal pensionando, dall’assumibile, dall’azienda o struttura sanitaria (pubblica o privata accreditata), nonché dalle rappresentanze sindacali. Con i risparmi di spesa derivanti dalle riduzioni di orario in oggetto, il medesimo datore di lavoro assume, con contratto a tempo indeterminato, infermieri o esercenti altre professioni sanitarie di età non superiore a 35 anni e disoccupati o inoccupati. Tali nuovi contratti possono essere sia a tempo pieno sia a tempo parziale.

Il disegno di legge prevede altresì che le aziende e strutture sanitarie (pubbliche o private accreditate) avviino, in collaborazione con l’INPS, una ricognizione relativa alla consistenza numerica degli infermieri e degli esercenti le altre professioni sanitarie ai quali manchino non più di trentasei mesi alla maturazione dei requisiti pensionistici e adottino, di concerto con le rappresentanze sindacali, piani di informazione volti a diffondere tra i potenziali destinatari la conoscenza degli incentivi in questione.

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