Non solo. Dato che gli interventi del Dl 138/2011 e della legge 147/2013 hanno di volta in volta stabilito che le nuove regole non si sarebbero applicate nei confronti di coloro che, alla data di entrata in vigore dei citati provvedimenti (13 Agosto 2011 e 1° gennaio 2014) avessero già perfezionato un diritto a pensione, il risultato è che attualmente ci sono tre discipline applicabili a seconda della data di maturazione del diritto a pensione del dipendente che lascia il posto di lavoro. Vediamo dunque di fare un pò di chiarezza.
Diritto a pensione maturato entro il 12.8.2011. Al personale che ha maturato un diritto a pensione entro il 12.8.2011 (termine che slitta al 31.12.2011 per il comparto scuola ed Afam), ai fini della liquidazione dei trattamenti di fine servizio e di fine rapporto, il termine generale è di 105 giorni; solo nel caso di dimissioni volontarie il termine è di 6 mesi + 90 giorni.
Diritto a pensione raggiunto entro il 31.12.2013. Per chi, invece, ha maturato il diritto a pensione a partire dal 01.01.2012 e fino al 31.12.2013, il tempo di attesa previsto per l’erogazione dei trattamenti di fine servizio e di fine rapporto si sono in via generale allungati. Il termine generale viene infatti portato a 6 mesi e 90 giorni e passa a 24 mesi nei casi di dimissioni volontarie dal servizio.
Diritto a pensione maturato dopo il 2013. L'ulteriore stretta si è avuta a partire dal 2014. Tutti i termini di pagamento sono stati infatti portati a 12 mesi e 90 giorni; mentre resta a 24 mesi e 90 giorni il pagamento della liquidazione in caso di dimissioni volontarie. La prima tabella riassume gli attuali termini di pagamento vigenti nelle Pa a seconda della data di perfezionamento del diritto a pensione. Gamsin La rateizzazione del Tfs. La beffa per i lavoratori del pubblico impiego non è finita qui. Per le liquidazioni dei trattamenti di importo lordo superiori a 50mila euro, infatti, ai tempi di liquidazione indicati bisogna aggiungere altri 12 mesi dalla 1° liquidazione per percepire l’importo compreso tra i 50 mila e i 100 mila euro ed attendere ulteriori 12 mesi per la liquidazione della parte eccedente, cioè oltre i 100mila euro. Sino al 2013 il trattamento riservato ai dipendenti pubblici era piu' favorevole perchè con la prima tranche si poteva ottenere sino a 90mila, con la seconda l'importo tra i 90 e i 150mila e dopo due anni l'importo eccedente i 150mila euro.