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Lavoro, Contro la crisi i giovani italiani scelgono Germania e Gran Bretagna
Secondo l'Aire negli ultimi due anni, l'incremento di chi si è trasferito all'estero è cresciuto del 55%. Tra le nuove destinazioni compare anche il Brasile.
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Prosegue la fuga degli italiani che si trasferiscono all'estero per lavoro. A dirlo è l'Aire (l'ufficio del ministero degli Interni che raccoglie il numero degli italiani residenti all'estero), che certifica che 2013 gli italiani in uscita sono aumentati del 19 per cento, un dato che fa seguito all'incremento del 30 per cento comunicato nel 2012. In soli due anni, gli italiani che si sono spostati oltreconfine sono cresciuti del 55 per cento: erano 61mila nel 2011 e ora si toccano le 100mila unità.
Tra le mete piu' ambite in questo periodo di crisi economica del Bel Paese c'è la Gran Bretagna e Germania paesi in cui si reca oltre il 60% dei giovani migranti compresi tra i 20 e 40 anni di età. Anche se il dato complessivo potrebbe essere ancora più significativo se si considera che, secondo gli esperti di flussi migratori, soltanto un italiano su due di solito comunica il suo trasferimento all'estero al Ministero.
In particolare la Germania recupera appeal sulla Gran Bretagna. Secondo l'Aire in Uk si recano 12.904 persone con Berlino che si attesta a 11.713 trasferimenti. Segue a ruota la Svizzera (10.300), Francia (8.342) e Argentina (7.496), il primo dei paesi non europei. Da segnalare, la crescita dei paesi dalle economie emergenti: nella classifica delle destinazioni, il Brasile ha raggiunto il sesto posto e ha superato gli Stati Uniti, ora settimi.
LA migrazione riguarda in modo significativo i giovani. L'incremento della fascia dei 20-40 anni è stato del 28,4 per cento, quindi nettamente superiore alla media. In dato che si conferma, in questo caso, visto che anche nel 2012, la crescita era stata del 28,3 per cento.
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Esodati, le pensioni liquidate superano le 40mila unità
L'Inps aggiorna la tabella riepilogativa delle pensioni liquidate in regime di salvaguardia. In totale l'istituto ha certificato 88.782 posizioni su 162.130 salvaguardati
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Secondo il rapporto aggiornato allo scorso 6 maggio, l'Inps ha certificato complessivamente 88.782 posizioni ed ha provveduto alla liquidazione di 42.430 pensioni in regime di salvaguardia su un totale di 162.130 soggetti che complessivamente possono accedere alla cinque salvaguardie varate sino ad oggi.
A buon punto le procedure per la prima salvaguardia, individuata dal decreto legge 201 del 2011. L'Inps mostra di aver effettuato 64.153 certificazioni e liquidate 35.429 pensioni su un totale di 65 mila potenziali interessati.
Restano ancora bassi i numeri per la seconda salvaguardia in cui sono state effettuate solo 16.303 certificazioni e sono state liquidate 3.385 pensioni a fronte di un totale di 55 mila posizioni salvaguardate. A pesare sono soprattutto le operazioni di salvaguardia dei lavoratori mobilità ordinaria del predetto contingente: su 40.000 potenziali beneficiari le certificazioni sono state solo 6.511, meno di un terzo degli aventi diritto.
Relativamente alla terza salvaguardia l'Inps ha certificato 6.933 posizioni ed ha provveduto alla liquidazione di 3.327 pensioni a fronte di un potenziale di 16.130 soggetti salvaguardati. L'Istituto ricorda che le pensioni liquidate sono quelle che hanno decorrenza fino al gennaio 2014 e di conseguenza il numero sarà destinato ad incrementarsi nel corso dei mesi in relazione al raggiungimento della data di accesso al pensionamento da parte dei beneficiari; inoltre, secondo l'Istituto, le certificazioni sino ad oggi effettuate riguardano i soggetti con decorrenza della pensione dal 2013 in poi.
Con riferimento alla quarta salvaguardia l'Inps ha provveduto anche a certificare 1.383 posizioni (700 in favore dei lavoratori cd. in congedo e 683 in favore dei cessati dal servizio con risoluzione unilaterale del rapporto) ed ha provveduto alla liquidazione di 289 pensioni su un contingente complessivo di 9mila persone.
Nulla invece per la quinta salvaguardia i cui termini per la presentazione delle istanze sono ancora aperti; la scadenza è prevista per il 16 Giugno.
Complessivamente l'Inps ha dunque certificato il 55% circa delle posizioni ed ha provveduto alla liquidazione di circa il 26 % degli aventi diritto.