Redazione

Redazione

L'idea è garantire un ammortizzatore sociale di 700 euro al mese per i disoccupati over 55 in condizioni disagiate. Le risorse sarebbero reperite tramite un nuovo intervento sugli assegni piu' elevati.

Kamsin "A mio giudizio c’è un problema di equità che andrebbe affrontato. Si può chiedere qualcosa a chi ha delle pensioni molto alte che non sono giustificate dai contributi per contrastare la povertà soprattutto nella fascia 55/65 anni. Parola del presidente dell’Inps, Tito Boeri, intervistato ieri da Ballarò.

Il Piano Boeri
Per queste persone il presidente dell'Inps ipotizza un sostegno pari a circa 700 euro al mese (cioè 1,5 volte l'importo dell'assegno sociale), da erogare solo in presenza di determinate condizioni di reddito. Non sarebbe quindi una pensione vera e propria ma una sorta di reddito minimo per il quale andrebbero reperiti 1,5 miliardi di euro. Parte della somma sarebbe individuata tramite una revisione delle pensioni più elevate nelle quali ci sia un divario tra quanto si è versato con i contributi e quanto si percepisce come pensione retributiva.

"Chiarisco che l’Inps non ha potere legislativo, ha sottolineato. «Saranno il Governo e il Parlamento a decidere. Noi, utilizzando tutti i dati di cui disponiamo, faremo delle proposte articolate. La filosofia di fondo è quella dell’equità, noi faremo queste proposte per equità non per fare cassa». "Riteniamo che ci sono delle persone che hanno delle pensioni molto alte che non sono giustificate dai contributi che hanno versato durante l’intero arco della vita lavorativa. A mio giudizio c’è un problema di equità che andrebbe affrontato». In particolare - è l’ipotesi - «si può chiedere a queste persone di poter dare qualcosa per contrastare la povertà, soprattutto nella fascia 55/65 anni. Vogliamo per queste generazioni trovare un modo per contrastare la povertà e dare la possibilità di andare in pensione prima in modo sostenibile, quindi avendo una pensione più bassa».

Cantone (Cgil): ok a Boeri ma si tocchino solo le pensioni d'oro.
Siamo d’accordo con un intervento di equità sulle pensioni purché si lascino in pace quelle da lavoro i cui contributi sono stati accantonati uno per uno. Si intervenga piuttosto su quelle regalate, su quelle che sono veramente d’oro, su chi prende tre o quattro pensioni, sui vitalizi e sui grandi privilegi. Questa sarebbe una vera equità”. Così il Segretario generale dello Spi-Cgil Carla Cantone in merito a quanto dichiarato dal Presidente dell’Inps Tito Boeri.

“Ho piena fiducia nell’operato di Boeri – continua Cantone – ma ricordo sommessamente che l’Inps è di proprietà dei lavoratori e dei pensionati e che ogni decisione andrà discussa nel merito. Noi vogliamo confrontarci con il governo, a partire dalla necessaria revisione della legge Fornero fino al problema che nessuno ha mai voluto affrontare finora della crescente povertà degli anziani e dei pensionati”.

seguifb

Zedde

Ultim'ora

«In Italia ci sono troppi abusi nel versamento dei contributi previdenziali». Per questo il neo presidente Inps Tito Boeri ha annunciato una grande “operazione trasparenza”: l’istituto sarà «inflessibile» nel prevenire il fenomeno, anche rendendo «più efficienti gli ispettorati», e cercherà di «documentare a tutti gli iscritti il legame tra contributi previdenziali e le pensioni», simulando a scopo informativo il nesso esistente «perchè molti pensano che questi contribuiti siano una sorta di tassa».

I soldi versati - ha spiegato Boeri nel corso di un convegno promosso oggi a Milano da Confapi Industria - non saranno quindi più percepiti come una tassa ma come una vera forma di risparmio». In questo quadro, Boeri ha poi annunciato per la prossima settimana l’avvio di una serie di approfondimenti dell’Istituto su tutte le gestioni speciali.

Poletti: mi auguro si possa rinnovare il bonus assunzioni. Quest'anno per le assunzioni "ci sono 1,9 miliardi di sgravi e questo potrebbe portare fino a un milione di posti di lavoro" che è un "numerone" ma "i primi sintomi ci sono". Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, intervenendo ad un convegno di Confapi. Poletti ha spiegato che si tratta di "un numero contenuto nella relazione tecnica della legge di stabilità".

Il ministro del Lavoro, proseguendo nel suo intervento, ha rilevato che un milione di posti di lavoro "a me sembra un numerone, già centinaia di migliaia mi sembrano tanti", comunque "spero, mi auguro, che questo dato si produca: i primi sintomi - conclude - ci sono".
   
Poletti si augura che il budget per il bonus assunzioni possa essere rifinanziato. "Potrei dire che me lo auguro perché noi abbiamo una previsione importante: parliamo di un milione - sottolinea a margine di 'Tutto lavoro' - di contratti nuovi o convertiti, quindi credo che sarebbe un grandissimo successo se si ottenesse questo obiettivo". Poletti aggiunge poi: "Se dovessimo superarlo sinceramente vorrebbe dire che abbiamo colto completamente nel segno

seguifb

Zedde

Ultim'ora

L'Inps avvia la seconda fase per l'invio delle lettere di certificazione dei lavoratori in congedo nel 2011 per assistere disabili che hanno presentato domanda di ammissione ai benefici della salvaguardia. Lo si apprende da fonti vicino all'istituto. Sono in via di spedizione, infatti, le certificazioni dei lavoratori che hanno maturato un diritto a pensione entro il 28 Febbraio 2013. Da quanto si apprende, inoltre, l'inps invierà una nuova comunicazione con l'indicazione della corretta data di decorrenza a quanti hanno visto erroneamente slittare la prima rata di percezione del rateo al 1° settembre 2015.

seguifb

Zedde

Cresce dello 0,2 per cento l'importo degli assegni erogati dai comuni a favore delle famiglie in condizioni economiche disagiate.

Kamsin Per l'anno 2015 l'assegno mensile di maternità vale 338,89 euro, quello per il nucleo familiare, sempre su base mensile e in misura intera, 141,31 euro. I limiti Isee per il diritto alle prestazioni sono fissati rispettivamente a 16.954,95 euro (assegno maternità) e 8.555,99 euro (assegno nucleo familiare). Lo comunica l'Inps con la Circolare 64/2015 precisando la portata dell'aggiornamento indicato nel comunicato del dipartimento delle politiche della famiglia della presidenza del consiglio dei ministri, pubblicato nella G. U. del 25 marzo. Ovviamente, ricorda l'Inps, l'assegno per il nucleo familiare da erogare per il 2014, per i procedimenti in corso, continuano ad applicarsi i valori previsti per il medesimo anno 2014.

Com'è noto dal 1° gennaio 2015 è in vigore la nuova disciplina per valutare la ricchezza delle famiglie al fine di ottenere i servizi socio-asstenziali da parte dello Stato e dei Comuni. La riforma, interessandosi anche degli assegni concessi dai comuni, ha fissato nuove «soglie» per il diritto e, soprattutto, ha cambiato l'indice di riferimento: non più l'ise ma l'Isee. L'aggiornamento Istat (più 0,2%) riguarda entrambe le prestazioni corrisposte dai comuni: l'assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori e l'assegno di maternità alle madri, prive di tutela previdenziale obbligatoria.

Come previsto dalla Finanziaria 1999, che le ha istituite, le provvidenze sono soggette a rivalutazione annuale unitamente ai limiti reddituali che verificano diritto e misura, fissati in base al cosiddetto «riccometro».

seguifb

Zedde

"Nonostante alcuni tentennamenti nel riconoscimento del beneficio da parte delle sedi territoriali Inps la disposizione di cui all'articolo 2, comma 1 lettera a) della legge 147/2014 deve essere interpretata nel senso di ammettere alla salvaguardia anche coloro che maturano un diritto a pensione entro i 12 mesi dalla cessazione dell'indennità di mobilità". Lo ricorda l'ufficio studi dell'Inca Cgil in una nota informativa alle sedi. Kamsin Si tratta, com'è noto, del passaggio normativo che ammette ai benefici della sesta salvaguardia i lavoratori "collocati in  mobilità ordinaria a seguito di accordi governativi o non governativi, stipulati  entro  il 31 dicembre 2011, cessati dal rapporto di  lavoro entro il 30 settembre 2012 e che perfezionano, entro il periodo di  fruizione dell’indennità di  mobilità, ovvero, anche mediante  il  versamento  di contributi  volontari, entro dodici mesi dalla fine dello stesso periodo, i requisiti previdenziali vigenti al 31.12.2011".

Sulla vicenda il dubbio è relativo alla possibilità o meno di ammettere alla tutela, tra gli altri, anche quei lavoratori che avessero maturato i requisiti anagrafici utili a conseguire il diritto a pensione con le vecchie regole pensionistiche entro i 12 mesi dal termine dell'indennità di mobilità (ordinaria). La norma di legge, infatti, si appresta ad una interpretazione diversa nel senso di ammettere al bonus dei 12 mesi solo coloro che, attraverso la prosecuzione volontaria della contribuzione, maturassero il requisito contributivo mancante al termine dell'indennità di mobilità. La Cgil ricorda, invece, che possono fruire della salvaguardia tutti i lavoratori che maturano i requisiti anagrafici e contributivi utili a conseguire la pensione di anzianità (o di vecchiaia) entro i 12 mesi dalla scadenza dell'indennità stessa".

seguifb

Zedde

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati