Al 23 gennaio 2022 sono state presentate 2.642.895 dichiarazioni sostitutive uniche necessarie per richiedere l'Isee e ottenere prestazioni sociali agevolate; quasi il doppio dello stesso periodo dell'anno precedente. Attraverso i Caf sono state presentate 2.102.458 domande, mentre sono 538.401 quelle presentate autonomamente da parte dei cittadini. Lo comunica l'Inps, con una nota diffusa ieri. Secondo quanto comunicato dall'Istituto, con il nuovo anno si registra anche l'incremento delle Dsu precompilate, presentate mediante la procedura telematica che l'Inps mette a disposizione sul proprio sito istituzionale. Nei primi 20 giorni di gennaio 2022 sono state inoltrate 456.323 Dsu precompilate ed è stato triplicato il dato dello stesso periodo dell'anno precedente.
Il servizio online dell’Isee precompilato consente all’utente di inviare telematicamente la Dichiarazione sostitutiva unica inserendo, ai fini dell’accesso alla precompilata, alcuni dati di riscontro per i componenti maggiorenni. Una volta effettuato l’accesso, è sufficiente specificare alcuni dati (nucleo familiare, casa di abitazione) che restano auto dichiarati, con possibilità di precaricarli da una dichiarazione precedentemente presentata, mentre sono precompilati i dati reddituali e quelli del patrimonio di tutti i componenti.
L'aumento delle richieste sta mettendo sotto pressione il mondo dei Caf. Sempre ieri, il presidente del Centro di assistenza fiscale Caf Cia agricoltori italiani Alessandro Mastrocinque ha lanciato un grido d'allarme per la situazione che stanno vivendo le realtà da lui rappresentate, chiedendo al governo di intervenire con una proroga dei termini: «La pandemia», le parole di Mastrocinque, «sta colpendo il 35% degli operatori dei centri di assistenza fiscale, e la mole di lavoro imponente a ridosso delle principali scadenze rischia di non poter essere smaltita. Per questo chiediamo al ministro Orlando ed al vicepresidente Inps Gnecchi di prorogare di un mese (dal 31 gennaio al 28 febbraio) il termine ultimo in cui ottenere la certificazione Isee 2022 per non vedere sospeso il pagamento del reddito di cittadinanza. In questi giorni, la nostra struttura, come probabilmente tutte le altre, vede un 35% di colleghi alle prese con il Covid e quindi non in grado di poter prestare servizio. Pur calendarizzando appuntamenti prioritari verso i richiedenti Isee, rischiamo di non poter garantire verso tutti il rispetto della scadenza prevista a causa delle importanti defezioni di personale dovuti appunto alla pandemia», conclude Mastrocinque.