Il decreto completa un percorso avviato con la legge di stabilità 2013 che, modificando la legge 152/2001, ha legato in modo più esplicito la ripartizione del finanziamento dei patronati alla qualità dei servizi prestati dagli stessi. Tuttavia, per il 2015, i dodici parametri di misurazione individuati dal decreto saranno utilizzati in via sperimentale. Ciò significa che le rilevazioni serviranno solo per valutare la congruità dei parametri individuati e i risultati non verranno utilizzati per l'attribuzione dei finanziamenti. I dati saranno comunicati dall'Inps e dall'Inail al ministero del Lavoro o direttamente a quest'ultimo dai patronati, che sono stati coinvolti nella messa a punto del decreto.
Il decreto appena pubblicato individua tre aree di valutazione degli standard qualitativi dei servizi prestati dagli istituti di patronato: a) attività svolta; b) personale impiegato; e) organizzazione. La loro misurazione, stabilisce il decreto, è effettuata mediante indicatori e modalità di calcolo riportati in apposite tabelle allegato allo stesso decreto. Per esempio, un indicatore è dato dal numero di interventi accolti, ossia il rapporto tra totale degli interventi accolti e totale degli interventi operati. L'indicatore vale sia per l'Inps che per l'Inail, e per l'Inps non saranno prese in considerazione le domande relative a servizi di tipo sanitario.