Via libera dell’Inps alla presentazione delle domande per l’assegno di inclusione. Dal 18 dicembre 2023 i nuclei familiari possono presentare istanza utilizzando SPID, CNS e CIE oppure rivolgendosi a un Patronato. A partire dal 1° gennaio 2024 le domande potranno essere inoltrate anche attraverso i CAF. Lo rende noto lo stesso Istituto di Previdenza nella Circolare n. 105/2023 in cui detta le istruzioni attuative sulla misura destinata, dal 1° gennaio 2024, a sostituire il reddito di cittadinanza. Direttamente dal portale INPS oppure con il supporto degli intermediari, il richiedente, dopo aver presentato la domanda, deve accedere al Sistema di Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL) e sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale del nucleo familiare (PAD).
Addio al Reddito di Cittadinanza
Con l'entrata in vigore dell'Adi, il Reddito di Cittadinanza dice addio. La riforma, basata sul decreto Lavoro n. 48 del 04/05/2023, prevede due nuove prestazioni in sostituzione:
- Supporto per la Formazione e il Lavoro (Sfl): Operativo dal 1° settembre, rivolto alle persone occupabili, tra i 18 e i 59 anni.
- Assegno d'Inclusione (Adi): Operativo dal 1° gennaio, destinato ai nuclei familiari con soggetti non occupabili, come persone disabili, minorenni, over 60, o in condizioni di svantaggio.
I Tre Passaggi per Ottenere l'Adi
I chiarimenti Inps riguardano la seconda misura che offre alle persone fragili o in condizione di grave disagio un sostegno economico e soprattutto un percorso verso l’inclusione sociale e lavorativa. L’erogazione dell’assegno di inclusione prevede tre passaggi fondamentali:
- Presentazione della Domanda: Il richiedente presenta la domanda di riconoscimento dell'Adi. Le richieste, come detto, possono essere effettuate dal 18 dicembre attraverso il sito dell'Inps o i patronati. A partire dal 1° gennaio, sarà possibile presentare la richiesta anche tramite i Centri di Assistenza Fiscale (Caf).
- Iscrizione al Siisl: Dopo aver presentato la domanda, il richiedente deve iscriversi al Siisl, il sistema informativo per l'inclusione sociale e lavorativa.
- Sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale (Pad): Infine, occorre sottoscrivere il Pad, un accordo digitale che contiene tutti i riferimenti per la presa in carico della famiglia. La decorrenza del sussidio, salvo deroga, scatta il mese successivo a quello di firma del Pad.
Di conseguenza:
- a) con domanda presentata a dicembre e Pad firmato a dicembre, l'Adi decorre da gennaio;
- b) con domanda presentata a dicembre e Pad firmato a maggio, l'Adi decorre da giugno;
In un comunicato stampa diffuso ieri dall’Inps, tuttavia, l’Istituto precisa che sarà riconosciuta una deroga in fase di prima applicazione. Per le domande complete di Pad sottoscritto e presentate entro il 31 gennaio, la decorrenza del sussidio è riconosciuta dallo stesso mese di gennaio.
Gli obblighi
Entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD i beneficiari dell’ADI sono convocati dai servizi sociali del comune di residenza per la valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo familiare. In caso di mancata convocazione l’Adi è sospeso. La convocazione termina con l’individuazione di un «percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa» fonte di precisi obblighi per i componenti del nucleo familiare. In particolare:
- I componenti maggiorenni non avviabili al lavoro (disabili, ultra60enni, caregivers) stipulano il «patto di inclusione sociale» volto alla rimozione delle cause che sono alla base della condizione di povertà;
- I componenti maggiorenni tra 18 e 59 anni che esercitano le responsabilità genitoriali, non già occupati, non frequentanti un corso regolare di studi e che non abbiano carichi di cura, oltre al «patto di inclusione», stipulano il «patto di servizio personalizzato» con obblighi di politica attiva. Tra questi spicca anche l’accettazione di un’offerta (la prima) di lavoro «congrua»;
- I componenti minorenni, per i quali viene documentato l’adempimento dell’obbligo di istruzione (in caso contrario non spetta l’ADI), non sono tenuti alla stipula né del patto di inclusione né del patto di servizio personalizzato.
Attenzione. Gli avviabili al lavoro che hanno sottoscritto il patto di servizio personalizzato devono presentarsi ogni novanta giorni presso il centro per l’impiego per aggiornare la propria posizione. La mancata sottoscrizione del patto di servizio personalizzato, la mancata presentazione al centro per l’impiego, la violazione degli obblighi di politica attiva, senza giustificato motivo, comporta la decadenza per l’intero nucleo dell’erogazione dell’ADI. Una nuova domanda, in tal caso, può essere presentata decorsi sei mesi.
Documenti: Circolare Inps 105/2023