L’Inl intensifica i controlli per la prevenzione dei rischi sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori determinati dall'aumento d'intensità e di durata delle ondate di calore. Lo spiega la nota n. 3783/2022 pubblicata ieri in cui conferma l’iniziativa già intrapresa lo scorso anno.
Come noto, le elevate temperature in assenza di misure idonee, specie nel caso di lavorazioni faticose e in assenza di adeguate pause di recupero, oltre a essere causa di malori possono ridurre la capacità di attenzione del lavoratore e quindi aumentare il rischio di infortuni. Particolarmente esposti al rischio in questione risultano coloro che svolgono l’attività lavorativa all’aperto, in particolare edilizia e agricoltura, unitamente a coloro che sono impegnati in ambienti chiusi senza ventilazione adeguata.
In tali settori e ambienti di lavoro l’Inl ritiene, quindi, opportuno intensificare le attività di sensibilizzazione e verificare, nel corso dell’attività di vigilanza, quali misure di prevenzione siano state previste ed attuate dal datore di lavoro al fine di ridurre al minimo il rischio espositivo.
Rischio sicurezza lavoratori
Il rischio da stress termico è oggetto di una specifica valutazione dei rischi, in particolare con riferimento al settore dell'edilizia (Titolo IV del citato TU sicurezza), e sono previste precise responsabilità a carico di coordinatori e datori di lavoro in caso di inosservanza. Tra l'altro, l'Inl richiama la circolare del 18 maggio 2021 avente ad oggetto «Sistema operativo nazionale di previsione e prevenzione degli effetti del caldo sulla salute», con cui il ministero della salute ha fornito indicazioni per la gestione e per la prevenzione degli effetti conseguenti a ondate di calore indicando anche gli indirizzi operativi per la valutazione dei rischi da stress termico e per individuare le possibili misure di prevenzione.
Cigo, sopra i 35°
L’Ispettorato rammenta, infine, alle aziende la possibilità di ricorrere alla Cigo qualora le temperature eccezionalmente elevate (al di sopra dei 35°) impediscano di svolgere le fasi di lavoro in luoghi non protetti dal sole o comportino l'uso di materiali ovvero lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore. Indicazioni in tal senso sono state date dall'Inps con messaggio 1856/2017.