Naspi, Durata più lunga per gli stagionali. Ma solo nel 2015

Alberto Brambilla Sabato, 28 Novembre 2015
Sono entrate ufficialmente in vigore le misure che prorogano la durata della Naspi contenute nel decreto di riforma degli ammortizzatori sociali.
 I lavoratori stagionali potranno godere di una naspi più lunga. Ma solo per gli eventi di disoccupazione intervenuti tra il 1° maggio 2015, data di entrata in vigore del nuovo ammortizzatore sociale, ed il 31 dicembre 2015. Lo precisa l'Inps, tra le altre cose, con la Circolare Inps 194/2015 pubblicata ieri dall'Istituto con la quale recepisce le novità introdotte con il recente decreto legislativo 148/2015.

Destinatari della novella sono i lavoratori stagionali dei settori produttivi del turismo e degli stabilimenti termali identificati in base alla classificazione Ateco dei datori di lavoro: vi rientrano, in particolare, i lavoratori dipendenti presso attività alberghiere compresi gli ostelli, gli affittacamere, i rifugi e le aree di campeggio; le attività di ristorazione, compresi i bar, pub e caffetterie; gli stabilimenti balneari; gelaterie e pasticcerie; le attività delle agenzie di viaggio e tour operator, le guide (anche alpine) e gli accompagnatori turistici; i lavoratori degli stabilimenti termali.

L'Inps precisa che, qualora la durata della NASpI calcolata sulla base delle norme standard, cioè con lo scomputo di tutti i contributi che hanno dato origine a prestazioni durante il quadriennio di riferimento, risulti inferiore a sei mesi, ai fini della determinazione della durata della prestazione sono computati i periodi contributivi che hanno già dato luogo ad erogazione delle indennità di disoccupazione ordinaria con requisiti ridotti e di miniASpI 2012 fruite nel quadriennio di osservazione. La durata della NASpI così calcolata non puo' in ogni caso superare il limite massimo di 6 mesi. In sostanza, tramite questo meccanismo, lo stagionale che ha lavorato 26 settimane all'anno negli ultimi 4 anni riceverà un sostegno Naspi pari comunque a sei mesi contro i 3/4 mesi che gli sarebbero stati erogati in assenza di tale previsione.

Un misura che certamente tampona gli effetti negativi del passaggio al nuovo ammortizzatore sociale ma che è destinata ad avere vita breve, in quanto, come accennato, salvo nuove modifiche, copre solo gli eventi di disoccupazione intervenuti nel 2015 senza contare che esiste un preciso vincolo di bilancio. L’Inps dovrà infatti provvedere al monitoraggio degli effetti finanziari derivanti dall’applicazione della disposizione in argomento. Qualora si verifichino o siano in procinto di verificarsi scostamenti rispetto alla previsione di spesa si provvederà, con apposito decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, sentito il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, alla rideterminazione del beneficio in questione.

Tra le altre novità confermate dall'Inps c'è anche la proroga della durata massima della Naspi sino ad un massimo di 24 mesi anche con riferimento agli eventi di disoccupazione che occorreranno successivamente al 31 dicembre 2016, in luogo del limite massimo di 78 settimane originariamente previsto a decorrere dal 1° gennaio 2017. Anche in questo caso viene comunque prevista una clausola di salvaguardia in base alla quale se, a seguito del monitoraggio degli effetti finanziari delle misure previste, si verifichino o stiano per verificarsi scostamenti rispetto alle previsioni di spesa, si provvede con DM alla rideterminazione dei benefici disposti.

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