Dopo il via libera di giovedì scorso da parte della Conferenza Unificata, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, e il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, hanno firmato ieri il Decreto Ministeriale che trasferisce ai territori, stabilendone la relativa ripartizione, le risorse da utilizzare per il rafforzamento dei servizi di
accompagnamento delle persone in condizione di povertà nei percorsi di attivazione e di inclusione sociale, secondo quanto previsto nel Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà approvato il
22 marzo dalla Rete della protezione e dell'inclusione sociale. Lo comunica una nota diffusa dal Dicastero di Via Veneto. La misura è prevista all'interno del pacchetto di provvedimenti previsti dal reddito di inclusione approvato lo scorso anno dal Governo.
Le risorse che il Decreto mette a disposizione, stanziate a questo scopo nel Fondo Povertà, ammontano a circa 300 milioni di euro nel 2018, che salgono a 470 milioni dal 2020 e per gli anni successivi. Tra queste risorse, si distinguono 20 milioni di euro l'anno in favore delle persone in povertà estrema e senza dimora, da utilizzare secondo l'approccio del cosiddetto housing first, un modello strategico integrato di intervento dei servizi sociali che pone la casa come prima soluzione ai problemi di chi vive in strada.
Vengono stanziati anche 5 milioni di euro l'anno per finanziare interventi innovativi indirizzati ai neo maggiorenni che vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell'autorità giudiziaria. Di natura sperimentale, questo tipo di intervento è volto a prevenire le condizioni di povertà e a fornire ai ragazzi in condizioni di fragilità strumenti utili a completare il percorso di crescita verso l'autonomia.
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