Decreto Pensioni, solo gli assegni piu' bassi riceveranno il mini-rimborso

Davide Grasso Mercoledì, 20 Maggio 2015
Basterà avere un trattamento superiore a sei volte il minimo per non ricevere neanche un euro dal decreto rimborsi varato dal Governo questa settimana. Per molti pensionati sarà una beffa.

Kamsin La beffa del decreto legge sui rimborsi delle pensioni è in dirittura di arrivo. I pensionati che nel 2011 avevano un assegno tra 1.405 e 2.810 euro lordi (ovvero tra le tre e le sei volte il trattamento minimo), e che poi per il biennio 2012-2013 hanno visto l'importo totale inchiodato alla stessa cifra, riceveranno un rimborso una tantum ad agosto (oscillante tra i 250 e i 750 euro) e poi risicati ma definitivi aumenti dal 1° settembre (tra i 60 e 180 euro l'anno in piu'). Gli aumenti finiscono qui. A bocca asciutta rimangono tutti coloro che avevano all'epoca un assegno inferiore a 3 volte il minimo (il cui importo è stato però pienamente rivalutato nel biennio 2012-2013 e dunque non ha subito alcuna riduzione) o superiore a 6 volte il minimo.

Ma anche chi riceverà qualcosa non potrà fare i salti di gioia dato che le cifre messe sul piatto dal Governo sono di gran lunga inferiori alla perdita del potere d'acquisto che gli assegni hanno subito in questo lasso di tempo. I piu' "fortunati" saranno gli assegni oscillanti tra 3 e 4 volte il minimo (cioè sino a 1900 lordi al mese) che porteranno a casa all'incirca il 20% o poco meno di quanto lasciato sul terreno tra il 2012 ad oggi. Andrà peggio per gli assegni superiori, quelli sino a 2300 euro lordi al mese (cioè tra 4 e 5 volte il minimo) che recupereranno si e no il 10% di quanto negato sino ad oggi dal Governo Monti. Briciole invece per gli assegni superiori, quelli nell'ultima fascia, tra cinque e sei volte il minimo, che potranno contare su restituzioni del tutto trascurabili rispetto a quanto perso in tre anni e mezzo (la cifra persa supera i 5mila euro). La delusione per costoro sarà molto forte: quando vedranno il rateo di Agosto troveranno un rimborso appena di 270 euro.

I più arrabbiati saranno però coloro che avendo un trattamento superiore ai 2.800 euro lordi mensili nel 2011 non recupereranno neanche un euro degli oltre 6mila euro lasciati nelle casse dello stato. E non si tratta certamente di pensioni d'oro perchè se si va a vedere il netto erogato in busta paga superiamo a malapena i 2mila euro al mese. Insomma la classe media resta quella maggiormente colpita dalla decisione dell'esecutivo. L'unica strada per costoro è quella di intentare nuovamente ricorso contro la decisione del Governo. Una strada difficile ma che potrebbe essere intrapresa dalle stesse associazioni (Federmanager a Manageritalia) che hanno portato alla recente decisione della Consulta. 

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