Dl Pensioni, rimborso incerto ad Agosto per 138mila pensionati

Davide Grasso Mercoledì, 10 Giugno 2015
Si attende una Circolare dell'Inps per comprendere il corretto funzionamento della rivalutazione.
Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, ha confermato la linea del governo sul decreto legge che ha previsto il rimborso parziale degli arretrati dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato il blocco della rivalutazione degli assegni. «Voglio rassicurare i pensionati: il conguaglio sarà erogato all'inizio di agosto e nelle cifre indicate» ha detto Boeri. Due giorni fa la Fondazione dei Consulenti del lavoro aveva fatto circolare un documento in cui ipotizzava un rimborso più basso rispetto a quanto annunciato dal Governo. 

Ma sul corretto meccanismo del funzionamento della rivalutazione ci sono ancora dubbi che dovranno essere dissipati come hanno osservato sia i sindacati in audizione alla Camera sia la Commissione Lavoro che ha iniziato questa settimana l'esame del provvedimento. Soprattutto per quanto riguarda il funzionamento della rivalutazione a partire dal 1° gennaio 2014, dato che il sistema introdotto dal Governo si intreccia con le soglie previste dalla legge 147/2013.

Una prima risposta ufficiale a questi dubbi la darà nelle prossime settimane l'Inps: l'istituto infatti ha già predisposto la circolare operativa per procedere ai conguagli previsti il primo agosto il cui testo è al vaglio dei ministeri del Lavoro e dell'Economia. Una cosa è certa: le somme che i pensionati riceveranno il 1° Agosto saranno ben poco rispetto a quanto perso negli ultimi anni: la cifra si aggira, per i piu' fortunati, intorno al 20% dell'importo "sottratto" dalla Legge Fornero; per chi ha un assegno ricompreso tra le cinque e le sei volte il trattamento minimo si passa al 5%; nessuna restituzione è prevista per chi ha assegni superiori a 6 volte il minimo (poco piu' di 2800 euro lordi al mese).

Le aperture del Presidente della Commissione, Cesare Damiano, che ha indicato di voler aumentare leggermente le cifre messe in palio nel corso dell'esame parlamentare del provvedimento, non appaiono comunque in grado di sedare le richieste degli esclusi. In molti si stanno quindi organizzando per presentare nuovi ricorsi: il Condacons ha già annunciato l'avvio di una class action ed anche i sindacati e le associazioni di categoria dei dirigenti sono pronte a dare battaglia contro il provvedimento del governo. 

Intanto nella relazione al decreto legge 65/2015 trasmessa dal Governo al Parlamento si legge che il pieno recepimento della sentenza della Corte costituzionale del 30 aprile sulla mancata indicizzazione delle pensioni nel 2012 e 2013 avrebbe fatto salire quest'anno l'indebitamento tendenziale dal 2,5% al 3,6 per cento. In particolare il peggioramento sarebbe stato riconducibile a«fattori transitori» legati al pagamento degli arretrati per circa 0,8 punti di Pil, mentre sarebbe stato invece considerato «permanente» per la parte residua. E nel 2016 il deficit/ Pil tendenziale sarebbe passato dal 1,4% al 1,7 per cento. Uno scenario tale da far scattare «con elevata probabilità» l'apertura di una procedura per deficit eccessivo nei confronti del nostro Paese».

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