Sarà il ministero della Salute a comunicare all'Inps lo stato di ricovero dei titolari di
indennità di accompagnamento,
indennità di frequenza,
assegno sociale e
assegno sociale sostitutivo di invalidità civile. Grazie alla convenzione siglata dall'Istituto di previdenza con il dicastero, l'Inps acquisirà le informazioni in possesso di quest'ultimo sullo stato di ricovero, allo scopo di operare la verifica del diritto delle prestazioni nei confronti dei soggetti che non presentano la prevista dichiarazione di responsabilità e il controllo di veridicità delle dichiarazioni o certificazioni presentate. Il ricovero in strutture con oneri a carico del Ssn (di durata superiore a 29 giorni), infatti, implica la sospensione o la riduzione di alcune prestazioni erogate dall'Istituto. La questione riguarda in particolare gli
invalidi civili titolari di
indennità di accompagnamento per la quale la legge 18/1980 prevede, come noto, la sospensione della prestazione per i soggetti che si trovino ricoverati gratuitamente presso un istituto pubblico. La
ratio della normativa è, infatti, quella di erogare il contributo economico solo nei confronti di quelle famiglie che vogliono tenere in casa il familiare duramente colpito con conseguenziale risparmio per l'erario delle spese di mantenimento dell'ammalato grave in una struttura pubblica.
I dati acquisiti, sottolinea una nota dell'Inps, «permetteranno di ridurre gli adempimenti per i cittadini, in quanto le informazioni relative a ricoveri gratuiti - che attualmente sono trasmesse dagli utenti all'Inps tramite la presentazione del Modello Invalidità civile ricovero (Icric) - saranno prese direttamente dal ministero della Salute all'Istituto. Questo consentirà all'Inps di risparmiare fino a 9 milioni all'anno, attualmente spesi per il servizio offerto dai Caf in relazione alla presentazione dei moduli Icric. La semplificazione consentita dal protocollo, inoltre, faciliterà l'Istituto nel contrasto agli abusi».
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