L’articolo 2, comma 1 della citata legge dispone che per persone sordocieche devono intendersi le “persone cui siano distintamente riconosciute entrambe le minorazioni, sulla base della legislazione vigente, in materia di sordità civile e di cecità civile”. In Italia però la sordità civile viene riconosciuta solo a coloro che siano stati riconosciuti come sordi entro il 12° anno, considerandosi la sordità che sopravvenga dopo i 12 anni, semplice invalidità civile.
"Non è una questione di poco conto, - ricorda Carrescia - dal momento che molti sordociechi sono persone nate cieche che hanno perso l’udito in seguito o persone anziane che perdono vista e udito in tarda età. E' un problema rilevante, più volte pubblicamente sollevato anche dalla Lega del Filo d’Oro, l’ onlus più importante a livello nazionale che si occupa di assistere, educare, riabilitare e reinserire nella famiglia e nella società persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali ”.
La Proposta di legge va perciò a colmare una lacuna della legge del 2010 prevedendo che devono riconosciuti sordociechi anche coloro che sono divenuti non udenti successivamente ai 12 anni attribuendo a costoro gli stessi diritti degli altri disabili a prescindere dall’età di insorgenza della sordità. Di recente, in risposta ad una Interpellanza sullo stesso tema, si era registrata una grande attenzione del Governo verso il problema con l’avvio di un Tavolo tecnico che tuttavia non ha sino ad oggi prodotto risultati.