«Il tema aperto riguarda le modifiche dell'attuale assetto del sistema pensionistico», ha sottolineato Busacca, «lo scopo degli incontri che stiamo avendo con i sindacati è costruire un percorso di dialogo con una logica precisa: resta ferma la volontà del governo di assumersi pienamente la responsabilità delle scelte che effettuerà di fronte al parlamento. Per quanto riguarda i tempi, l'obiettivo è quello di arrivare all'inserimento del pacchetto nel ddl Stabilità, per cui l'intesa dovrà essere trovata in tempo utile. Alcuni punti, poi, hanno una vita più lunga o breve, tenendo conto del fatto che la legge di Stabilità sarà in vigore dal 2017, ma ci potrebbero essere questioni più urgenti da affrontare prima trovando gli adeguati contenitori». Eventualmente potrebbero esserci anche alcune deleghe da esercitare nel corso del 2017 per rivedere, ad esempio, le aliquote di contribuzione nella gestione separata.
Severo il giudizio dei sindacati. "Il Governo ha mostrato "scarso rispetto" delle parti sociali per due anni e sul tema delle pensioni "ha fatto finta di niente per due leggi di stabilità". Ora si è reso conto che "non gode di tutti questi consensi e ha cambiato opinione" aprendo un tavolo di confronto con i sindacati ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. "Abbiamo dei tavoli aperti - ha proseguito - vedremo se produranno dei risultati. L'Ape, l'anticipazione pensionistica, è però un mutuo sulla pensione. Significa che si sta giocando sulla disperazione di chi non ce la fa più. Il prestito non ci piace perché è un elemento diseguale e non affronta il cuore del problema. La proposta del Governo non va nella direzione di una modifica della legge Fornero, come chiediamo. Non vorrei che l'unica patrimoniale fosse fatta sugli operai".
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