Opzione donna, la stima di vita beffa le nate nel quarto trimestre del 1958

Erica Venditti Giovedì, 29 Ottobre 2015
Il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, resta contrario all'inclusione delle nate nell'ultimo trimestre del 1958 nell'opzione donna.
 Il disappunto sulla questione opzione donna resta elevato, a farne le spese, dopo quanto varato dalla Legge di Stabilità, sono le lavoratrici nate nel quarto trimestre del 1958. A loro infatti, stando a quanto stabilito attualmente dall’art 19 della disegno di legge di stabilità, non sarà concessa l’opportunità di usufruire del regime sperimentale Maroni 243/2004.

Sebbene i termini di scadenza siano tornati ad essere quelli originari, ossia potranno usufruire della legge sopracitata quante matureranno i requisiti entro il 31/12/2015. La non cancellazione dell’aspettativa di vita porterà, però, alcune centinaia di donne a rimanere escluse dalla soluzione proposta dal Governo Renzi. Damiano con forza propende all’inserimento di tutte le lavoratrici che hanno lottato per vedere ripristinato il diritto alla pensione sancito dalla Legge Maroni del 2004, poi messo in discussione dalle circolari 35/37 del 2012 che ne avevano ristretto i termini di accesso. Poletti, dal canto suo, chiude la questione dicendo che non vi sono risorse per estendere l’opzione a tutte.

Visto il caos attuale sulla delicata faccenda, abbiamo deciso di intervistare Rossella Lo Iacono, una delle fondatrici ed amministratrici del neo nato gruppo ‘opzione donna ultimo trimestre ‘58’, per comprendere a fondo lo stato d’animo delle escluse e per capire quali saranno le loro prossime mosse. 

A seguito della LDS è nato un nuovo gruppo su fb 'opzione donna ultimo trimestre 58 ' vuole spiegarci le motivazioni che hanno portato all'apertura di questa nuova pagina fb e cosa chiedete con forza al GovernoL'art. 1 co 9 della L. 243/04 è una Legge Sperimentale , questa norma tuttora vigente nella sua interezza giuridica., ha un termine previsto per il 31/12/2015 . Entro questo termine le Donne che hanno minimo 35 anni di versamenti contributivi e almeno 57 anni di età ( se dipendenti) e 58 ( se autonome ) possono chiedere di essere poste in quiescenza con il metodo contributivo secco. Il Governo con la Legge di Stabilità, non ancora varata, ma in discussione, prevede all’art. 19, inopinatamente e contrariamente alla previsione legislativa , si ripete, tuttora vigente, l’applicazione della c.d aspettativa di vita che allunga di tre mesi il requisito anagrafico, impedendo con ciò alle donne nate nell’ultimo trimestre del 1958 di fruire di questa opportunità.

Il Ministro poletti nel corso del Videoforum su Rai tv ha detto che per agire su opzione donna al fine di includere le nate nell'ultimo trimestre del ‘58 occorrerebbero risorse al momento non disponibili. E che dunque "al momento il testo rimarrà questo". A suo avviso mancano effettivamente le risorse o la volontà politica? In realtà, il Ministro Poletti sta sostenendo un’inesattezza. Partendo dalla relazione INPS consegnata alla Commissione Lavoro, lo scorso 27 Agosto 2015, si evince che il campione stimato nella valutazione degli oneri derivanti dall’estensione del regime sperimentale di cui all’art.1, comma 9, della legge 243/2004 per le donne che maturano i requisiti anagrafici e contributivi entro l’anno 2015 è di 36050 unità. 36050 è il numero totale, comprensivo delle 3250 donne facenti parte del IV trimestre del 1958. Se come ha sostenuto l’onorevole Damiano alla trasmissione Dimartedì la copertura in LdS è di 2 miliardi e mezzo di euro, questa somma è a totale copertura delle 36050 unità, quindi anche dell’ultimo trimestre. per cui le risorse non mancano nella maniera più assoluta.

Se potesse esprimere con tre parole il vostro stato d'animo attuale, quale utilizzerebbe? Delusione, Rabbia, Discriminazione.

Damiano e la Gnecchi, da sempre al fianco delle donne nella loro lunga battaglia, hanno invece ribadito che sarebbe 'inaccettabile ' non correggere tale ingiustizia. E che presenteranno emendamenti in tal senso. Siete dunque ancora fiduciosi o pensate che il 'dado sia ormai tratto'? Non vogliamo arrenderci e non vogliamo credere che a fronte di una legge Sperimentale che non tollera modifiche fino al termine della sperimentazione e, soprattutto a fronte dei dimostrati risparmi nel breve e ancor più lungo periodo, un governo miope ci impedisca di avere ciò che ci spetta. Contiamo ancora sugli Onorevoli Damiano, Gnecchi, Rizzetto, Fedriga e i tantissimi altri che si sono dimostrati aperti alla soluzione positiva della questione

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