Opzione Donna, Verso il sì alla proroga "lunga" della pensione a 57 anni

Eleonora Accorsi Venerdì, 21 Agosto 2015
Trovato un accordo a livello politico anche per evitare l'applicazione della speranza di vita alle lavoratrici che intendano fruire dell'opzione donna sino al 31 dicembre 2015.
L'accordo raggiunto in Commissione Lavoro prevede che tutte le lavoratrici in possesso di 57 anni (58 anni le autonome) e 35 di contributi al 31 dicembre 2015 possano esercitare l'opzione per il ricalcolo contributivo dell'assegno. Senza cioè tenere in considerazione la cd. speranza di vita. Lo precisano in una nota i deputati Roberto Simonetti e Claudio Fedriga (Ln) in risposta ai dubbi sollevati nei giorni scorsi circa il rischio che le nate nell'ultimo trimestre del 1958 (1957 le autonome) potessero rimanere fuori dal perimetro di tutela.

Un dettaglio confermato anche dal Presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano che ha ribadito l'opportunità di un passaggio normativo proprio per sottrarre la materia all'Inps e al ministero del lavoro.

Anche se per una conferma ufficiale delle novità si dovrà attendere il prossimo 9 settembre, quando riapriranno i lavori parlamentari dopo la pausa estiva, sembra comunque roseo il futuro per le lavoratrici che in questi anni si sono spese per la correzione delle Circolari Inps 35 e 37 del Marzo 2012.  Il regime, com'è noto, scade il 31 dicembre di quest'anno ma l'Inps ha interpretato questo termine come data di decorrenza della pensione e non di maturazione dei requisiti come invece indicava la legge istitutiva (articolo 1, comma 9 della legge 243/04). 

Le modifiche proposte estenderanno, in sostanza, la possibilità di optare per la pensione liquidata con il sistema di calcolo contributivo a tutte le lavoratrici nate nel periodo ricompreso tra l'ultimo trimestre del 1957 e il 31 dicembre 1958. Per le autonome l'ultima data di nascita utile per accedere al regime passerebbe invece dal 29 febbraio 1956 al 31 dicembre 1957 dato che sono richiesti il perfezionamento di 58 anni di età (si veda la tavola di approfondimento per ulteriori dettagli sulle modifiche proposte dalla Commissione Lavoro di Montecitorio). GamsinProfonda soddisfazione è stata espressa in questi giorni dal Comitato Opzione Donne che a lungo si è battuto per la modifica dell'interpretazione dell'Inps anche con l'avvio di una class action presso il Tar del Lazio. "La politica si è accorta dell'errore grossolano compiuto dall'Inps e finalmente ha deciso di intervenire. Era ora." scrivono dal Comitato che tuttavia attende di vedere tradotta in norma l'accordo raggiunto a livello politico: "Per ora non c'è nulla di vincolante. Attendiamo quindi di conoscere i dettagli della modifica normativa che sarà approvata a settembre" concludono dal Comitato.

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