Pensioni, con il contributivo taglio per il 91% degli assegni dei commercianti

redazione Venerdì, 31 Luglio 2015
Nove pensioni su dieci risultano superiori ai contributi versati. Solo il 10% subirebbe un incremento con il ricalcolo dell'assegno con il contributivo.
Il 91% delle pensioni erogate dalla gestione commercianti in essere subirebbe una riduzione se ricalcolate con il contributivo. Per un terzo dei casi la riduzione sarebbe superiore al 50%. Lo Comunica l'Inps in una nuova puntata dell'operazione porte aperte dedicata questa volta alle prestazioni della Gestione Commercianti. 

La gestione. La categoria degli esercenti di attività commerciali è obbligatoriamente assicurata presso una apposita gestione assicurativa chiamata, dal 1° gennaio 1989, “Gestione dei contributi e delle prestazioni previdenziali degli esercenti attività commerciali”. La legge ha esteso l’assicurazione  obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti agli esercenti piccole imprese commerciali iscritti negli elenchi degli aventi diritto all’assicurazione obbligatoria contro le malattie, agli ausiliari del commercio ed agli altri lavoratori autonomi iscritti nei predetti elenchi, nonché ai loro familiari coadiutori (coniuge, figli legittimi e legittimati e nipoti in linea diretta, ascendenti, fratelli e sorelle), che partecipano al lavoro aziendale, con carattere di abitualità e prevalenza.

La situazione economico-finanziaria
L'Inps ricorda come il rapporto iscritti/pensionati, sin qui costantemente superiore all’unità (1,58 nel 2015), è destinato a peggiorare significativamente a medio-lungo termine. Il grafico sottostante evidenzia una progressiva erosione del patrimonio netto, divenuto negativo a partire dal 2013. Negli ultimi 5 anni, la gestione riporta risultati economici negativi superiori al miliardo di euro.

L'Inps ha quindi evidenziato gli effetti sugli assegni di un ricalcolo contributivo applicato alle pensioni vigenti al 1.1.2015 nella Gestione. Gli istogrammi prodotti dall'Inps documentano come le pensioni con decorrenza successiva al 1999 rapportano con le prestazioni che sarebbero state erogate applicando il metodo contributivo. Ed il 91% degli assegni risulterebbe fortemente compresso rispetto all'assegno messo in pagamento. In particolare il 32% degli assegni vedrebbe una decurtazione di oltre il 50% del proprio valore mentre solo il 9% delle prestazioni subirebbe un vantaggio per effetto del ricalcolo con il contributivo.

Ad esempio precisa l'Inps, un commerciante andato in pensione nel 2006 all’età di 58 anni con una pensione lorda mensile a gennaio 2015 pari a 3.450 euro, riceve una pensione di 1.250 euro in più rispetto a quanto percepirebbe con il calcolo contributivo. Un commerciante andato in pensione nel 2014 a 66 anni nell’ipotesi di ricalcolo contributivo vedrebbe il suo assegno pensionistico ridursi di 790 euro, passando da 2.220 euro lordi a 1.430 euro. Gamsin

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