Pensioni, Damiano: Il Prestito Pensionistico è una soluzione Parziale

redazione Lunedì, 11 Settembre 2017
Il Presidente della Commissione Lavoro nel 2015 con l'Onorevole Gnecchi aveva ipotizzato una penalità del 2% per ogni anno di anticipo. Poi il DDl è finito su un binario morto in Parlamento.
L'Ape è una soluzione parziale ma che comunque ha dato una risposta al tema dell'innalzamento dell'età pensionabile. E' questo il giudizio in sintesi di Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro della Camera, in occasione della ripresa del confronto Governo-Sindacati. "Con l'onorevole Gnecchi - spiega Damiano - ho condiviso una proposta di legge che aveva come perno la flessibilità del sistema previdenziale. Una dura battaglia lunga tre anni, inizialmente osteggiata dal governo, ma infine sfociata nell'anticipo pensionistico contenuto nell'accordo poi recepito dalla legge di bilancio 2017". "L'Ape volontario, e pure quello sociale, è una soluzione certo parziale, ma che risponde ad un impegno che aveva come slogan: la pensione agli anziani, ai giovani il lavoro".

Damiano tuttavia non nega alcune criticità: Se l'Ape sociale non comporta costi per il lavoratore che vi accede si trova in condizione di difficoltà (disoccupato, invalido, assistenze soggetti con disabilità o svolge lavori gravosi), l'Ape volontario è destinato a tutti coloro che ne fanno richiesta. "È vero che è previsto un esborso di circa il 4,5% per ogni anno di anticipo, ma non a caso nella mia proposta di legge avevo ipotizzato una riduzione del 2% per ogni anno di anticipo sino ad un massimo dell'8%. Molto dipenderà dagli accordi con banche e assicurazioni. Purtroppo il decreto è in ritardo di 5 mesi: più si tarda e più c'è il rischio che i tassi aumentino e che l'operazione sia meno allettante per i lavoratori".

Secondo l'Ex ministro del Lavoro l'altro nodo essenziale è il legame dell'età pensionabile con la speranza di vita. Questo legame, istituito dal governo Berlusconi, si è poi mantenuto con la manovra Monti-Fornero, ma con un incremento dai 60 ai 67 anni di età, soprattutto per le lavoratrici del settore privato. "Con il senatore Sacconi, presidente della Commissione lavoro di Palazzo Madama, ho lanciato l'appello a rallentare questa salita". Serve necessariamente intervenire dopo che, per la prima volta nel dopoguerra, nel 2015 si è invertito il trend dell'innalzamento dell'aspettativa di vita. E così pare anche nel primo trimestre 2017: un calo dovuto pure alla rinuncia alle cure sanitarie per una parte della popolazione colpita dalla crisi. I 5 mesi in più previsti dal 2019 per il raggiungimento della pensione andranno dunque ribassati.

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