L'obiettivo dei parlamentari è consentire a tutti i lavoratori che nel corso del 2011 avevano fruito dei congedi e dei permessi per assistere familiari disabili di accedere alla sesta salvaguardia superando il vincolo delle 1800 unità, previste per questo profilo di tutela, che attualmente impediscono ad alcune migliaia di lavoratori di andare in pensione.
"Le sedi provinciali dell'INPS - si legge nella risoluzione - dichiarano agli interessati che il contingente è esaurito e che non possono presentare domanda di pensione. Ciò sta comportando tensione e grave disagio per coloro che sono già in possesso dell'accoglimento dell'istanza da parte della competente Direzione territoriale del lavoro. Si tratta di persone che stanno ancora lavorando, ma anche di persone che si erano impegnate con il datore di lavoro a non rientrare in servizio, perché prossime al pensionamento ovvero avevano fatto affidamento sull'applicazione delle norme di salvaguardia sopra richiamate. Dai report periodici sulle operazioni di salvaguardia pubblicati dall'INPS risultano sussistere spazi nei contingenti previsti per la salvaguardia di altre platee.
In tale ipotesi è espressamente prevista l'attivazione del meccanismo dei cosiddetti «vasi comunicanti», previsto all'articolo 1, comma 193, della legge n. 147 del 2013, che consente l'eventuale trasferimento di risorse e relative consistenze numeriche tra le categorie di soggetti tutelati sulla base della normativa vigente. Alla luce di ciò la risoluzione impegna il Governo ad attivare la procedura indicata per consentire la salvaguardia di tutti i lavoratori in possesso dei requisiti".
Ieri, la rappresentante del Governo, la sottosegretaria Franca Biondelli, ha espresso parere favorevole sulla risoluzione, ricordando che il Governo ha già attivato la procedura in questione, avviando la conferenza di servizi, finalizzata a verificare la disponibilità di risorse da destinare ai soggetti che abbiano i requisiti previsti per la salvaguardia ai sensi della normativa vigente.
La Gnecchi (Pd) ha ringraziato il Governo pur ricordando che la Commissione ha scelto di approvare una specifica risoluzione per sollecitarne l’iter. "L'urgenza - ha detto la Gnecchi - è dettata soprattutto dalla presenza nella platea di potenziali beneficiari di insegnanti, che avrebbero potuto accedere al pensionamento con i requisiti previgenti già dallo scorso 1° settembre. Tuttavia, nel passato, è già accaduto che agli insegnanti rientranti nella categoria dei salvaguardati si permettesse di accedere al pensionamento ad anno scolastico già iniziato".