Pensioni, Parte alla Camera l'esame degli emendamenti alla legge di stabilità

Davide Grasso Martedì, 01 Dicembre 2015
Entra nel vivo in Commissione Bilancio alla Camera l'esame degli emendamenti al disegno di legge di stabilità.
Inizia alla Camera l'ultima fase per la seconda lettura della legge di Stabilità 2016. Oltre 5mila gli emendamenti sino ad ora depositati dai gruppi di maggioranza ed opposizione che passeranno sotto la lente della Commissione Bilancio presieduta da Francesco Boccia nei prossimi giorni. A questi si aggiungeranno le proposte del Governo che vedono in primis l'inserimento, con un emendamento, del decreto legge “Salva banche”, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 22 novembre (Dl 185/2015) e poi le altre misure relative al comparto difesa e sicurezza e alla cultura annunciate dal Premier la scorsa settimana. L'obiettivo della Commissione è votare gli emendamenti entro il 6 dicembre per consegnare il testo all'esame dell'Aula dalla prossima settimana. 

Si riparte dai nodi rimasti in sospeso al Senato a cominciare dal Mezzogiorno, tema su cui non è ancora stata fatta una scelta definitiva, ma anche pensioni, enti locali, pubblico impiego e gio­chi. L'ipotesi al momento prevalente è quella di intervenire a favore delle imprese del Sud con un mix di misure che comprenda­no l'estensione della decontribu­zione per i nuovi assunti (a sca­lare o al 100% come è attualmen­te), il credito d'imposta automa­tico per gli investimenti o l'ulte­riore allargamento dei superam­mortamenti fino al 160%.

Tema altrettanto caldo resta quello delle pensioni. La Commissione Lavoro punta all'estensione dell'estensione dell'opzione donna, includendo nel regime sperimentale anche le nate nell'ultimo trimestre del 1958; la possibilità di cumu­lo del riscatto della laurea con il congedo facoltativo di materni­tà; la proroga della Dis-coll fino a tutto il 2016 e il computo dei pe­riodi di maternità ai fini dei pre­mi aziendali di produttività. Ma ad essere «migliorata» po­trebbe essere anche la settima salvaguardia con l'estensione al lavoro do­mestico, agli stagionali e agli agricoli oltre che ad una maggiore tutela per chi ha fruito della mobilità, senza contare le modifiche in favore dei lavoratori precoci (qui gli emendamenti proposti dalla Commissione Lavoro della Camera).

Nel capitolo welfare resta l'obiet­tivo di anticipare già al 2016 la no tax area per i pensionati, mentre dalle file del Pd spunta anche la richiesta di allungare ulteriormente il congedo per i neopapà, già passato al Senato da uno a due giorni, giudicati pe­rò ancora insufficienti. I centristi mirano poi alla detassazione del salario di pro­duttività, misura da abbinare ad interventi per la famiglia, con un bonus per le spese affrontate nel primo anno di vita del bambino. Il centrodestra insiste sul tema sicu­rezza che però dovrebbe essere completa prerogativa del gover­no. Come già ampiamente annunciato dal premier Matteo Renzi, la maxi dote da destinare a queste misure sarà di due mi­liardi di euro. Metà delle risorse andranno alla cybersicurezza, alla difesa, al bonus da 80 euro per le forze dell'ordine e all'am­modernamento e all'incremen­to dei mezzi. L'altra metà della dote, ossia un miliardo, sarà de­stinato alla cultura. 

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