Pensioni, settimana chiave per esodati ed opzione donna

redazione Lunedì, 14 Settembre 2015
Cresce il pressing anche fuori dal Parlamento per la soluzione dei nodi che interessano migliaia di lavoratori colpiti dalla Riforma Fornero del 2011.
Settimana importante in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati in materia previdenziale. Domani sarà discussa la risoluzione 7-00765 presentata da Roberto Simonetti (Ln) e sostenuta da una maggioranza trasversale che intende impegnare il Governo ad attivare senza indugio i cd. vasi comunicanti e consentire a tutti i lavoratori che nel corso del 2011 hanno fruito dei congedi e dei permessi per assistere familiari disabili di accedere alla sesta salvaguardia qualora in possesso dei requisiti previsti dalla legge.

Attualmente infatti l'Inps ha spedito in pensione solo coloro che hanno maturato un diritto a pensione, con le vecchie regole, entro il 31 luglio 2013 lasciando, a causa dell'esaurimento dei 1800 posti previsto dalla legge 147/2014, circa 3mila lavoratori. Vamsin "Si tratta di persone che stanno ancora lavorando, ma anche di persone che si erano impegnate con il datore di lavoro a non rientrare in servizio, perché prossime al pensionamento ovvero avevano fatto affidamento sull'applicazione delle norme di salvaguardia, si legge nella risoluzione. Dai report periodici sulle operazioni di salvaguardia pubblicati dall'INPS risultano sussistere spazi nei contingenti previsti per la salvaguardia di altre platee. "In tale ipotesi è espressamente prevista l'attivazione del meccanismo dei cosiddetti «vasi comunicanti», previsto all'articolo 1, comma 193, della legge n. 147 del 2013, che consente l'eventuale trasferimento di risorse e relative consistenze numeriche tra le categorie di soggetti tutelati sulla base della normativa vigente". 

Mercoledì inoltre scadranno i termini per la presentazione degli emendamenti al testo base della settima salvaguardia, un intervento largamente condiviso tra le forze politiche in Commissione ma sul quale pende ancora il disco rosso del MEF per ragioni di carattere contabile. Il finanziamento di questo nuovo provvedimento deve infatti avvenire riciclando le risorse avanzate con le vecchie salvaguardie ma secondo i tecnici del MEF queste risorse, risparmiate, sono state acquisite dall'Economia e pertanto non sono piu' disponibili. Una posizione contestata in modo trasversale da tutti gruppi politici che fanno notare come la legge istitutiva del Fondo per i salvaguardati abbia indicato che i risparmi sono "blindati" e non possono essere distratti per altri fini. Non a caso domani, per ribadire questa posizione, politici, sindacati e migliaia di lavoratori e lavoratrici scenderanno in piazza davanti a via XX settembre. Alla manifestazione parteciperanno anche centinaia di lavoratrici che chiedono lo sblocco dell'opzione donna per includere le lavoratrici che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2015. 

Giovedì 17 Settembre la Commissione riceverà poi la risposta del Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, all'interrogazione 5-06265 presentata dall'Onorevole MariaLuisa Gnecchi (Pd), che chiede delucidazione circa quanti siano i lavoratori suddivisi per sesso inseriti in mobilità a seguito di accordi stipulati in sede governativa o non governativa entro il 31 dicembre 2011 e che matureranno i previgenti requisiti pensionistici rispettivamente entro due anni dalla fine della mobilità ed entro tre anni dalla fine della mobilità.

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