Pensioni, Ue: No a pensioni anticipate. Garantire Donne e Giovani

redazione Martedì, 06 Ottobre 2015
Secondo il rapporto, le politiche occupazionali nazionali dovrebbero prevedere maggiori possibilità per i lavoratori anziani di rimanere più a lungo nel mercato del lavoro.
 Solo ponendo un freno ai pensionamenti anticipati si potrà garantire un equo trattamento pensionistico anche alle future generazioni. Questa in sintesi la conclusione a cui arriva la relazione 2015 sull'adeguatezza delle pensioni della Commissione europea presentato ieri alla Riunione dei Ministri del Lavoro Ue. La Commissione pur dichiarando la Riforma Fornero del 2011 un architrave apre tuttavia a possibili limature per tenere in considerazione le esigenze delle varie categorie di lavoratori, in particolare le donne. Non a caso nel documento si sottolinea il persistere di abnormi differenze di genere: in media nell'Ue le pensioni delle donne sono del 40% inferiori a quelle degli uomini.

Secondo la relazione, le politiche nazionali per l'occupazione dovrebbero offrire ai lavoratori più anziani maggiori possibilità di rimanere più a lungo sul mercato del lavoro dal momento che in futuro, per percepire una pensione dignitosa, sarà sempre più importante avere una carriera lavorativa senza interruzioni e con 40-45 anni di contributiLo studio evidenzia che nel 2012 solo la metà circa dei lavoratori andati in pensione aveva raggiunto l'età indicata per legge: molti hanno smesso di lavorare per motivi di salute, per disoccupazione o per motivi familiari.

Vanno inoltre risolte le persistenti disparità di genere che vedono le pensioni delle donne del 40% inferiori rispetto a quelle degli uomini a causa di retribuzioni più basse e di una vita lavorativa più breve dovuta alla difficoltà di far convivere vita professionale e personale. Questi fattori, uniti all'aspettativa di vita generalmente più lunga, mette le donne a rischio povertà rispetto agli uomini. In futuro comunque, evidenzia ancora la relazione, il mantenimento del reddito dopo la pensione dipenderà in misura sempre maggiore da risorse private, ossia dai regimi pensionistici professionali o dalle pensioni integrative individuali.

Segui su Facebook tutte le novità su pensioni e lavoro. Partecipa alle conversazioni. Siamo oltre cinquantamila

Leggi il Pension Adequacy Report 2015 della Commissione Ue 

Leggi le singole schede Paese

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati