Salvare i concorsi pubblici in scadenza, allungando di un anno la validità delle graduatorie, e confermare gli oltre 40 mila precari che lavorano nella Pubblica amministrazione. Sono queste le principali attese sul decreto legge milleproroghe il tradizionale provvedimento di fine anno con il quale il Governo proroga i termini in scadenza. Sulla proroga dei precari della Pa c'è il pressing dei sindacati e della politica. Il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd): «È necessaria per i collaboratori coordinati e continuativi, per i contratti a termine, nella prospettiva di una loro stabilizzazione, e per le graduatorie degli idonei». La questione riguarda, secondo il segretario della Fp­ Cisl, Giovanni Faverin, circa 40mila lavoratori, senza i quali sarebbe difficile assicurare molti servizi, che hanno contratti co.co.co o a termine. Infine, ci sono circa 20 mila idonei di concorsi del 2013-­14 che erano restati fuori dall'ultima proroga.

Altro capitolo che potrebbe imbarcare alcune modifiche è quello delle pensioni data l'interruzione anticipata dell'esame della legge di bilancio in Senato dopo le dimissioni del Governo Renzi agli inizi di Dicembre. La minoranza dem chiede in particolare la proroga dell'indennizzo per la cessazione definitiva dell'attività commerciale, la proroga della Dis-Coll, la disoccupazione indennizzata dei collaboratori iscritti alla gestione separata, entrambe le misure sono in scadenza il 31 dicembre 2016 e sono rivolte ai lavoratori autonomi. Altre modifiche sulle quali la politica chiederà un intervento riguardano l'APE sociale con i Dem pronti a chiedere che i requisiti contributivi minimi (30 o 36 anni di contributi) possano essere integrati anche con contribuzione figurativa e nella possibilità di utilizzare il nuovo cumulo dei periodi assicurativi anche per raggranellare i 35 anni di contributi per l'opzione donna. I gruppi di opposizione, Sel e M5S in primis, hanno indicato di voler ripresentare in Aula gli emendamenti sui quota 96 della scuola e sulla proroga dell'opzione donna sino al 2018 dopo le bocciature avvenute in Commissione la settimana scorsa. 

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