Riforma Pensioni, Boeri: intervenire subito sulla flessibilità in uscita

redazione Lunedì, 14 Marzo 2016
Anche i sindacati premono sul Governo per l'apertura del capitolo sulla flessibilità in uscita. Camusso: se nessuno ci ascolterà pronti ad avviare iniziative di mobilitazione nazionale.
Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, è tornato oggi ad incalzare il governo affinché venga fatta al più presto la riforma sulla flessibilità in uscita. “Io capisco che magari ci sono altre priorità, ma se si vuole fare questo intervento bisogna farlo adesso, perché è adesso che il problema si pone” ha sottolineato Boeri a margine di un convegno all'università Cattolica a Milano, ribadendo che “serve adesso, non tra due o tre anni”.

Il presidente dell'Inps ha ricordato, in tal senso, che “i blocchi” in uscita “è adesso che sono vincolati, più in là non ci sarà più questa cosa e quindi verrà meno questa necessità”.  "Ci vorrebbe davvero un'ultima riforma delle pensioni per poi non dovere più intervenire in seguito", ha sottolineato. “Penso che sarebbe una cosa opportuna anche perché abbiamo indicazione del fatto – ha rilevato - che il blocco dei requisiti anagrafici per andare in pensione ha penalizzato le assunzioni di giovani”.

Boeri ha aggiunto che se si vuole introdurre nel sistema pensionistico «una maggiore flessibilità, tenendo conto delle problematiche delle donne, sarebbe comunque importante non ripristinare vecchi requisiti di anzianità contributiva, vantaggiosi per gli uomini». Una riflessione andrebbe fatta anche sul meccanismo delle ricongiunzioni onerose. «La revisione dell'istituto di ricongiunzione onerosa andrebbe fatta, me lo auguro, sarebbe una riforma che guarda alle donne». Per Boeri è infatti un sistema che «impone costi elevati», che impediscono di rimettere insieme carriere discontinue». L’augurio è che operazione « venga fatta in sede di modifiche da apportare al nostro sistema previdenziale».  

Sul piede di guerra anche i sindacati. "In assenza di risposte del governo sulle pensioni ci sarà presto una mobilitazione" ha indicato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, conversando con l'Ansa. E' più vicina la mobilitazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil come conferma il segretario della Uil, Carmelo Barbagallo: "Ci siamo visti con Camusso e Furlan e abbiamo deciso una iniziativa a breve", dichiara a margine di un convegno alla Camera.

Disoccupazione: Calano le domande. Oggi intanto sono stati diffusi dall'Inps i dati relativi alla cassa integrazione e alla disoccupazione: secondo il rapporto dell'Istituto sono pervenute nel gennaio 2016 148.185 domande di disoccupazione (tra disoccupazione, Aspi, mini Aspi e Naspi) con un calo del 32,3% su gennaio 2015. Rispetto a dicembre quando le domande di disoccupazione complessive erano state 149.531, si registra un calo dello 0,9%. Nell'intero 2015 le domande di disoccupazione sono state inferiori a quelle registrate nel 2014 (2,081 milioni contro 2,445 milioni). 

Il calo ulteriore di gennaio, con 148.185 domande a fronte delle 219.037 di gennaio 2015 e delle 244.940 di gennaio 2014, è il segnale di una flessione dei licenziamenti, dato che l'indennità di disoccupazione si può chiedere in caso di perdita involontaria del posto di lavoro e non in caso di dimissioni o risoluzione consensuale del contratto. Questi dati, tuttavia, appaiono alterati dagli incentivi sulle assunzioni a tempo indeterminato che rendono meno conveniente licenziare le persone assunte con questi sgravi. 

A febbraio, inoltre, l'Inps ha autorizzato alle aziende 60,1 milioni di ore di cassa integrazione con un aumento del 5,7% su gennaio e dell'1,9% su febbraio 2015. Oltre il 71% delle ore richieste e autorizzate ha riguardato la cassa straordinaria (43.205.825 ore) che ha segnato un calo del 9,3% su gennaio e un aumento dell'11,2% su febbraio 2015.

 

 La Cig ordinaria con 9,8 milioni di ore è aumentata del 243% su gennaio (quando però i numeri erano bassissimi) e diminuita del 41,7% su gennaio 2015. Per la Cig in deroga sono state chiesti 7,1 milioni di ore con un +115% rispetto a febbraio 2015 e un aumento del 10,2% su gennaio. 

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Documenti: Il rapporto dell'Osservatorio dell'Inps sulla cassa integrazione

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