Riforma Pensioni, Boeri: pronto il piano Inps per uscite flessibili e reddito minimo

redazione Giovedì, 21 Maggio 2015
"La decisione del Governo di limitare i rimborsi ai pensionati con assegni superiori a sei volte il trattamento minimo amplia i margini di intervento per la lotta alla povertà". "Necessario anche rivedere le ricongiunzioni onerose".

Kamsin Reddito minimo per gli ultra 55enni, flessibilità in uscita e ritocchi minori in piu' punti alla Legge Fornero ad iniziare dalle ricongiunzioni onerose. Sono questi per ora i punti cardine del piano che sarà presentato a giugno dall'Inps per poi finire, se tutto andrà per il verso giusto, nella prossima legge di stabilità. Lo ha detto ieri Tito Boeri, Presidente dell'Inps, in una intervista rilasciata alla Stampa. Proposte che, assicura il Professore, sono compatibili con i vincoli di bilancio nel medio-lungo termine e che quindi possono ricevere il via libera dell'Ue se, come sembra, sarà concessa all'Italia una maggiore flessibilità nelle regole del debito. 

«Credo che oggi la sfida principale per il Paese sia quella di contrastare la povertà, che ci ritroviamo come eredità negativa della recessione - sostiene Boeri. Una povertà che è aumentata soprattutto nella fascia di età 55-65 anni; gente che il più delle volte non è ancora in pensione e che non ha più lavoro. Se il governo avesse destinato 18 miliardi, secondo i nostri calcoli tanto ci voleva per restituire integralmente gli arretrati delle pensioni dopo la sentenza della Corte Costituzionale, sarebbe stato molto più difficile fare qualcosa contro la povertà».

«Prima della crisi del 2007-2008 c'erano 11 milioni di persone in Italia sotto al soglia di povertà. Oggi sono 15 milioni, e proprio nella fascia tra i 55 e i 65 anni c'è stato l'aumento percentuale maggiore, il 70%. Noi stiamo lavorando per fare entro il prossimo mese una proposta che serva al contrasto della povertà, dando a questa categoria di persone un reddito minimo garantito. Sarà una proposta che si regge sulle sue gambe. È fattibile perché in quella fascia di età non servono politiche attive; non si deve stare dietro alle persone perché cerchino lavoro, visto che è molto difficile che lo trovino. Sarà una proposta autofinanziata, modificando la struttura dei trasferimenti. Il problema dell'Italia è che ha un sacco di trasferimenti che però arrivano pochissimo a chi ne ha davvero bisogno: al 10% più povero della popolazione, ad esempio, vanno solo il 3% dei trasferimenti totali. Anche escludendo le pensioni le cose non cambiano di molto».

Le modifiche alla Legge Fornero. Sul piano governativo che intende concedere la flessibilità in uscita Boeri conferma che «anche qui a giugno faremo una proposta completa. C'è un paradosso evidente: adesso stiamo irrigidendo le regole di uscita, innalzando i requisiti, mentre quando passeremo al contributivo puro avremo più flessibilità, che sarà sostenibile. Il problema è che negli Anni '90, quando è stato introdotto il sistema contributivo, si sarebbe dovuto applicare subito pro rata anche a chi aveva il retributivo, senza consentire a chi aveva più di 18 anni di versamenti con il retributivo di mantenere questo sistema più vantaggioso. Ora paghiamo i conti di quelle scelte».

Tra gli altri punti all'ordine del giorno c'è una maggiore unificazione dei trattamenti, che permetta di mettere insieme piu' facilmente i contributi tra prestazioni diverse. «l'istituto della ricongiunzione onerosa - sostiene Boeri - va riesaminato: non è giusto far pagare chi ha delle carriere mobili che passano magari dal pubblico al privato».

L'altra novità in dirittura di arrivo per i pensionati riguarda le date di pagamento dei titolari di piu' pensioni: «Secondo la legge di stabilità 2015 avremmo dovuto unificare il giorno di pagamento di chi ha più regimi pensionistici - circa 850 mila persone - al 10 del mese. Noi abbiamo lavorato per far sì che tutte le pensioni, da giugno, siano pagate il primo del mese. Il Tesoro, però, non poteva perdere gli interessi così abbiamo fatto un accordo con le Poste, l'Abi e le banche: noi paghiamo all'inizio del mese 4 miliardi di pensioni; loro in cambio ci abbattono il costo dei bonifici. Così nessuno perde nulla e i pensionati vengono pagati prima» ha concluso Boeri.

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