Riforma Pensioni, Depositato alla Camera Ddl per riconoscere i lavori di cura familiare

Davide Grasso Giovedì, 28 Gennaio 2016
La Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati prosegue l'esame dei DDl di Riforma della Legge Fornero in sede di Comitato Ristretto. 
Riconoscere tre anni di contribuzione figurativa alle madri, o ai padri in caso di morte della madre o in caso di affidamento esclusivo a essi del figlio, per ogni figlio naturale o adottivo e per ogni parente assistito affetto da gravi disabilità 104. Lo prevede il disegno di legge Matarrelli (Gruppo Misto) depositato ieri in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati con l'obiettivo di ridurre il divario retributivo tra donne e uomini.

"La Commissione europea parla di divario retributivo di genere ( gender pay gap ) che, ai fini pensionistici, diventa anche un divario contributivo. Tale divario incide sul reddito femminile lungo tutto l’arco di vita fino ad arrivare a esporre le donne al concreto rischio di povertà in vecchiaia" ricorda l'Onorevole. "Dati dell’Eurostat riferiscono che nel 2012 la percentuale di donne oltre i 65 anni di età a rischio di povertà raggiungeva il 21,7 per cento, contro il 16,3 per cento degli uomini. Al di là dei numeri, questi dati rilevano una sostanziale, quanto inaccettabile, conclusione: le donne, dopo avere trascorso la vita a prendersi cura di figli, casa e famiglia in genere, sacrificando, a tale fine, la propria carriera, spezzettandola se non lasciando il lavoro o accontentandosi di impieghi riduttivi delle proprie professionalità ed esperienze, rischiano di ritrovarsi in condizioni di grave disagio economico e sociale."

Il disegno di legge prevede inoltre sei anni di contribuzione figurativa per ogni figlio in caso di disabilità grave riconosciuta ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. e quattro anni di contribuzione figurativa per ogni figlio nel caso di lavoro a tempo parziale a integrazione della contribuzione per raggiungere la misura che sarebbe spettata alla lavoratrice o al lavoratore qualora avesse avuto un rapporto di lavoro a tempo pieno.

Tra le misure proposte c'è anche un’integrazione pari al 10 per cento del trattamento pensionistico maturato in favore di coloro che hanno avuto almeno due figli, naturali o adottivi. Una misura che serve per affermare princìpi costituzionalmente riconosciuti e allineare la legislazione italiana a quelle del Nord Europa: "la Svezia e la Danimarca - conclude Matarrelli -  sono fra i Paesi in cui l’attenzione alle donne e alla loro vita professionale è più alta: esse vengono accompagnate e accolte in una rete di servizi che coinvolge e responsabilizza la famiglia. In Italia il sistema pensionistico contributivo non lascia scampo alle donne, al netto delle riflessioni e dei dati riportati con il risultato che si ritrovano a dover vivere con poche centinaia di euro al mese di pensione, non più di 500".

Non si tratta tuttavia del primo disegno di legge in materia sul riconoscimento del lavoro di cura familiare all'esame della Commissione Lavoro della Camera. Proprio questa settimana, infatti, la Commissione Lavoro, in sede di Comitato Ristretto, sta cercando di raggiungere un accordo politico su un testo base frutto della sintesi di oltre 15 disegni di legge di riforma della Legge Fornero presentati in oltre 2 anni e mezzo dalle diverse forze politiche. Nel testo base, oltre alla flessibilità in uscita, dovrebbero esserci anche specifici riconoscimenti, in termini contributivi, per le lavoratrici madri e per chi assiste familiari con gravi disabilità con lo scopo di ridurre il gap sugli assegni a causa della minor versamento di contributi. Il testo base della Commissione Lavoro sarà il punto di partenza per un confronto con il Governo circa le modifiche da apportare alla legge Fornero. 

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Documenti: Il disegno di legge 3510 Matarrelli 

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