Riforma Pensioni, ecco le novità approvate in Commissione

Mercoledì, 26 Novembre 2014
Domani la Conferma delle modifiche approvate in Commissione con il deposito dei testi ufficiali in Aula prima dell'inizio della discussione generale.

Kamsin Il testo degli emendamenti approvati sarà disponibile entro domani pomeriggio quando inizierà la discussione in Aula della legge di stabilità ma sembrano, comunque, iniziare a chiarirsi le aperture del Governo in materia pensionistica.

In primo luogo arriva lo stop al cumulo dei vantaggi tra il sistema retributivo e contributivo dei "grand commis" di stato. La proposta (qui il testo dell'emendamento), come già anticipato ieri, mira ad impedire la possibilità di maturare una pensione superiore all'80% dell'ultima busta paga, limite previsto originariamente dalla Riforma Dini (legge 335/1995), per coloro che erano nel sistema retributivo ed hanno scelto di proseguire l'attività lavorativa anche dopo l'introduzione della Legge Fornero. Secondo le stime si tratta di circa 160 mila lavoratori che, grazie a stipendi particolarmente elevati e a coefficienti di trasformazione alti dovuti all'età avanzata, con il sistema contributivo possono ora accedere a prestazioni anche complessivamente superiori al 110-115% dell’ultimo stipendio.

Le economie derivanti dalla misura affluiranno in un apposito Fondo, istituito presso l'INPS, finalizzato a garantire l'adeguatezza delle prestazioni pensionistiche in favore di particolari categorie di soggetti, individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.

In secondo luogo il Governo avrebbe acconsentito a mettere la parola fine, sino al 2017, alla penalizzazione per i lavoratori che maturano un diritto a pensione anticipata (cioè 42 anni e 6 mesi di contributi, 41 anni e 6 mesi per le donne) prima di aver compiuto i 62 anni. Sarebbe infatti passato l'emendamento Gnecchi-Damiano (11.16) che chiedeva una modifica dell'articolo 6, comma 2-quater del Dl 216/2011. Si tratta questa di una importante misura che - se confermata - sana un'importante discriminazione che si era creata tra i lavoratori dopo il tentativo fallito della scorsa estate con il Dl 90/2014.

Tra le modifiche approvate dovrebbe esserci anche una novità per i lavoratori esposti all'amianto. E' passato, infatti, l'emendamento a firma Castricone (11.4) che permette agli operai esposti all’amianto per un periodo superiore ai dieci anni e che ne abbiano avuto il riconoscimento in via giudiziale di poter ottenere il riconoscimento della maggiorazione del riconoscimento ai fini pensionistici così come previsto prima della riforma del 2003. Un atto questo che permette a chi ne ha i requisiti di potersi agganciare alla pensione prima.

Tra le altre modifiche c'è la riduzione del taglio ai patronati: il taglio passa da 150 a 75 milioni. Ma il taglio comunque permane. Non dovrebbero essere passate, invece, stante la contrarietà dell'esecutivo le misure in favore dei quota 96 della scuola, dei lavoratori ferrovieri e degli esodati.

La conferma, data anche la complessità delle varie misure approvate, potrà essere data solo domani con il deposito in Aula dei testi ufficiali. Rinviamo pertanto a questa pagina l'ABC delle novità, con gli emendamenti approvati, che hanno avuto l'ok questa sera della Commissione Bilancio.

 

Zedde

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