Possibile un doppio intervento sulle pensioni. Al momento, vista la limitatezza delle risorse disponibili, l’ipotesi più gettonata - secondo quanto riporta la stampa nazionale - sembra essere quella di un intervento diretto in “stabilità” limitato alla tutela degli esodandi e al prolungamento dell’opzione donna in scadenza (in tutto non più di 20mila soggetti) magari insieme a misure ad hoc per i disoccupati senior. Con le modifiche sulla flessibilità in uscita convogliate in un apposito disegno di legge “collegato” sempre da approvare entro fine anno, eventualmente una Delega. Dalla riunione tecnica in calendario oggi al ministero del Lavoro dovrebbero arrivare indicazioni utili per le scelte definitive.

Favorevoli alla flessibilità in uscita perchè favorisce la riattivazione del circuito delle assunzioni si dichiarano il ministro Federica Guidi e il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta. «Stiamo riflettendo insieme al ministero dell’Economia su quali soluzioni possano essere più utili e compatibili». Nella “stabilità” dovrebbero finire anche i primi interventi per valorizzare il welfare aziendale. L’idea allo studio dell’esecutivo è di incentivare il welfare “contrattato” (tra impresa e sindacato), e strettamente legato a incrementi di produttività. 

Mercoledì, intanto, la Commissione Lavoro in sede referente ha in programma la votazione degli emendamenti relativi agli ultimi tre articoli della proposta di legge sulla settima salvaguardia. Un testo tuttavia che potrà essere al massimo una base di confronto con il Governo in vista della prossima legge di stabilità nella quale dovrebbe confluire la misura. 

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