Riforma Pensioni, Poletti appoggia il reddito minimo per gli ultra 55enni

Davide Grasso Martedì, 21 Aprile 2015
A Giugno le proposte dell'Inps per garantire un sostegno economico ai lavoratori ultra 55enni che hanno perso il posto di lavoro e si trovano in condizione di bisogno.

Kamsin "L'idea di introdurre un reddito minimo tra i 450 e i 700 euro al mese per gli ultra 55enni che hanno perso il lavoro è interessante". Così ha commentato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti alle dichiarazioni di Tito Boeri, neo Presidente dell'Inps. L'istituto presenterà entro giugno una serie di progetti sulle pensioni e sull'assistenza sociale nel cui ambito troverà posto anche l'introduzione di un reddito minimo peri cittadini indigenti nella fascia di età tra i 55 ei 65 anni, misura che dovrà essere senza aggravi per il bilancio dello Stato.

Il numero uno dell'Inps non ha chiarito però ancora i criteri di erogazione del reddito di sostegno. Ma ha detto che l'importo dell'assegno «sarà basso» e non ci sarà quindi il rischio che chi lo riceve smetta di cercare il lavoro. Il problema è che sopra i 55 anni chi perde l'impiego ha molte difficoltà a trovarne un altro, ci riesce solo il 10%. E con l'età della pensione ancora lontana il rischio di cadere sotto la soglia di povertà è molto consistente. Negli anni della crisi è stata proprio l'area dei disoccupati "anziani" a soffrire di più, insieme ai giovani.

Da qui la decisione Inps di avanzare una proposta a governo e Parlamento finanziata con risorse da «reperire all'interno dell'istituto», ha spiegato Boeri. L'obiettivo  sarebbe quello di sostenere tutti i 55-65enni sotto una certa soglia di reddito familiare, probabilmente sotto gli 8mila euro di reddito annuo (i cd. incapienti) con un sostegno minimo per traghettarli al traguardo pensionistico. Un sostegno tuttavia che, secondo quanto si apprende, non avrà copertura figurativa come avviene invece oggi per Cig e Naspi e dunque con un pregiudizio inevitabile sull'importo dell'assegno pensionistico. In definitiva secondo i dati Istat a fine 2014 i disoccupati over 55 erano oltre 230mila: garantire alle fasce piu' disagiate un assegno medio di circa 600 euro al mese costerebbe circa 1,5 miliardi l'anno.

Quanto alla proposta complessiva attesa per giugno, ha spiegato Boeri, «sarà organica e riguarderà sia aspetti assistenziali sia previdenziali». Boeri punta però anche a un meccanismo per rendere più flessibile l'età del pensionamento permettendo un accesso anticipato in cambio di un vitalizio più basso. Misura questa che andrebbe incontro anche ai disoccupati ultrasessantenni e che, se confermata, lancia un assist alle proposte in discussione alla Camera sostenute in particolare dalla minoranza dem che intendono introdurre un'età flessibile per il pensionamento a partire dai 62 anni. «C'è un problema con chi è avanti con l'età e perde il lavoro», conferma il ministro Poletti, dobbiamo trovare una soluzione» e quella del reddito minimo «è interessante». «L'Inps è un grande istituto, ha elementi di analisi e lavora col ministero. Questo tipo di proposte è sicuramente una delle cose che può fare».

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