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Inps, Crudo è il nuovo direttore generale
A seguito della Determinazione commissariale n. 9 del 17 febbraio, il dott. Antonello Crudo, direttore della Direzione centrale Pensioni, assume l’incarico di Direttore generale facente funzioni a decorrere dal 16 febbraio 2015. E' quanto precisa una nota diffusa in giornata dall'Inps. Kamsin Crudo succede a Mauro Nori il cui mandato era scaduto il 31 dicembre dello scorso anno. Resta da capire se questa soluzione vada letta come un percorso di avvicinamento a quella definitiva, che vedrebbe quindi Crudo insediarsi con i pieni poteri alla guida della tecnostruttura Inps, o se invece si tratti di un assetto temporaneo in una situazione ancora di stallo.
La nomina dovrebbe ora accelerare il processo di transizione all'Inps in vista soprattutto delle importanti scadenze connesse all'attuazione dei provvedimenti del governo, che si aggiungono alle impegnativa attività ordinaria in tema di previdenza e di assistenza. Si va dall'avvio del cosiddetto bonus bebè, per il quale l'istituto è chiamato a raccogliere le domande dei genitori interessati (per i figli nati o adottati tra il primo gennaio di quest'anno e il 31 dicembre 2017) fino alla gestione della complessa operazione che permetterà ai lavoratori dipendenti che lo desiderano di trasferire nella propria busta paga i versamenti del Trattamento di fine rapporto. Poi ci sono le norme attuative del taglio alle pensioni d'oro, attuate con la legge di stabilità 2015, e lo stop alla penalizzazione su cui si attendono le disposizioni normative.
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Zedde
Milleproroghe, ok al blocco degli sfratti. Ma solo per quattro mesi
Nel milleproroghe arriva anche la proroga del blocco degli sfratti per quattro mesi per i casi di finita locazione. Sarà concessa dal giudice per consentire il passaggio "da casa a casa" degli inquilini.
Kamsin Tra le novità che approvate che saranno a breve licenziate dalla Camera con il decreto legge milleproroghe c'è da segnalare una piccola proroga degli sfratti. La questione, com'è noto, non era contenuta nel decreto originario in quanto il Governo è intervenuto con diversi provvedimenti, fra cui quello che stanzia risorse per il Fondo nazionale locazioni.
Nell'interlocuzione con il Governo i gruppi parlamentari hanno tuttavia approvato una soluzione che consente al giudice, nelle more del riparto delle risorse relative al 2015 del Fondo nazionale locazioni e della loro effettiva attribuzione alle regioni e comunque fino al centoventesimo giorno successivo all'entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge milleproroghe – cioè sino a fine giugno – di disporre, su richiesta delle parti interessate, al fine di consentire il passaggio da casa a casa, la sospensione dell'esecuzione delle procedure esecutive di rilascio per finita locazione di cui all'articolo 4, comma 8, del decreto-legge n. 150 del 2013. Lo stop degli sfratti riguarderà, dunque, solo le categorie specifiche per finita locazione e per i soggetti disagiati, circa duemila famiglie, l'8 per cento del totale degli sfratti dello scorso anno.
La mini-proroga conferma tuttavia come sia stata interrotta una sorta di liturgia che si ripeteva di anno in anno. Proprio in relazione all'assenza dell'ennesima proroga il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha fatto sapere che, tra l'altro, la misura è saltata semplicemente perché, sul fronte affitti, sono già operativi due fondi previsti nel decreto casa: 200 milioni di Fondo per gli affitti e 266 milioni per quello per la morosità incolpevole con uno stanziamento di 466 milioni, fondi che arrivano poi a 849 milioni se si considerano le risorse destinate all'edilizia popolare.
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Zedde
Riforma Pensioni, ecco le novità del decreto milleproroghe
Tra le misure approvate anche la proroga al 30 giugno 2015 del termine per la presentazione all'INPS della domanda per il riconoscimento dei benefici previdenziali previsti dalla normativa vigente per l'esposizione all'amianto.
Kamsin Stop all'aumento dei contributi per i professionisti senza cassa, posticipo dei termini per presentare la domanda per il riconoscimento dei benefici connessi all'amianto previsti con la legge di stabilità per il 2014. Sono queste le principali novità che passano nel decreto legge milleproroghe (il Dl 192/2014) su cui l'Aula di Montecitorio darà il primo disco verde in giornata. Ma andiamo con ordine.
Partite Iva. L'articolo 10-bis, introdotto in sede referente, ridetermina l'aliquota contributiva per i lavoratori autonomi, titolari di partita IVA, iscritti alla gestione separata INPS, che non risultino iscritti ad altre gestioni di previdenza obbligatoria né pensionati nelle seguenti misure: 27 per cento per gli anni 2014 e 2015 (in luogo, rispettivamente, del 27 e del 30 per cento previsti dalla normativa vigente); 28 per cento per l'anno 2016 (in luogo del 31 per cento previsto dalla normativa vigente); 29 per cento per l'anno 2017 (in luogo del 32 per cento previsto dalla normativa vigente).
Agli oneri finanziari derivanti, pari a 120 milioni per ciascuno degli anni dal 2015 al 2017, si provvede per 120 milioni per il 2016 e per 85 milioni per il 2017 mediante la riduzione del Fondo per gli interventi strutturali di politica economica e per 60 milioni per il 2015 e per 35 milioni per il 2017 mediante riduzione del Fondo speciale di parte corrente. Ecco dunque come saranno rideterminate le aliquote nella gestione separata negli anni a venire.
Com'è noto è importante ricordare che nei prossimi quattro anni le aliquote previdenziali a carico dei soggetti titolari di partita IVA sarebbero dovute crescere fino al 33,5 per cento del reddito nel 2018, così come stabilito dalla riforma varata dall'ex Ministro del lavoro, Elsa Fornero. Il nuovo emendamento approvato blocca l'aliquota per il 2015 al 27 per cento e prevede un minimo di aumento, un punto percentuale di aumento, nel 2016 e nel 2017. Questo significa che molti piccoli lavoratori autonomi, per i quali l'apertura della partita IVA ha rappresentato una forma di auto impiego con cui mettere sul mercato quelle che erano le proprie competenze e capacità lavorative in un Paese dove, oggettivamente, la disoccupazione è importante, avrebbero avuto da questo provvedimento un colpo fatale.
Proroga dei termini sull'amianto. E' stato inoltre introdotto un emendamento che posticipa dal 31 gennaio 2015 al 30 giugno 2015 il termine per la presentazione all'INPS della domanda per il riconoscimento dei benefici previdenziali previsti dalla normativa vigente per l'esposizione all'amianto, da parte di soggetti (assicurati INPS e INAIL) collocati in mobilità dall'azienda per cessazione dell'attività lavorativa, che avevano presentato domanda dopo il 2 ottobre 2003 (data dell'entrata in vigore del decreto-legge n. 269 del 2003), a condizione di avere ottenuto in via giudiziale definitiva l'accertamento dell'avvenuta esposizione all'amianto per un periodo superiore a 10 anni e in quantità maggiori dei limiti di legge. Per la copertura finanziaria degli oneri, indicati in 0,3 milioni per il 2015, 0,5 milioni per il 2016 e in 0,6 milioni a decorrere dal 2017, il provvedimento indica che andranno a carico delle risorse del Fondo per gli interventi strutturali di politica economica.
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Pensioni, il salario minimo per non vedersi spostata la pensione
Il Minimale Inps per il 2015 è pari a 10.450 euro lordi annui per un totale di 870 euro al mese. Solo se non si scende sotto tale livello ci sarà la copertura contributiva delle 52 settimane.
Kamsin Attenzione al salario minimo. Per i lavoratori dipendenti del settore privato che guadagnano meno di 900 euro lordi al mese la pensione può allontanarsi. Questo perché il salario, per coprire tutti i mesi di contribuzione ai fini della pensione, deve rispettare un importo minimo settimanale. La misura è per legge pari almeno al 40% della pensione minima Inps e quindi nel 2015 è di 200,96 euro a settimana, 870,16 euro al mese e nell'anno 10.449,92 euro. In pratica per un lavoratore dipendente del settore privato devono essere versati all'Inps contributi per almeno 66,30 euro alla settimana, 287,08 al mese e 3.444,95 euro nell'anno.
Se si rispettano queste cifre minime si ha diritto ad essere assicurati per tutte e 52 le settimane. Ma se si guadagna di meno, e perciò si paga di meno, gli uffici riducono il periodo utile a pensione esattamente in misura proporzionale al versato. Ecco un esempio per renderci conto del sistema. Supponiamo che un lavoratore part-time versi i contributi su una retribuzione lorda annua di 5.800 euro. Poiché la legge vuole che i contributi siano versati almeno su 201 euro settimanali gli uffici dividono il salario realmente guadagnato per la cifra settimanale.
Ecco quindi che il salario dell'interessato sarà sufficiente a garantire copertura solo 29 volte il reddito minimo settimanale di 201 euro. Perciò gli uffici riconoscono in pensione poco piu' di 6 mesi di anzianità. Con il risultato che la persona ha lavorato 12 mesi, ha versato i contributi per 12 mesi, ma ne perde 6 ai fini della pensione. E questa riduzione può far perdere il diritto alla pensione oppure costringere l'interessato a prolungare il lavoro per raggiungere il minimo.
Nessun problema, invece, qualora il nostro lavoratore part-time nel corso del 2015 ha lavorato per 12 mesi a 1050 euro al mese; in tal caso avrà diritto all'accredito di tutte le 52 settimane ai fini dell'accesso alla pensione anticipata o alla pensione di vecchiaia.
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Zedde
Pensioni / Esodati, riesame d'ufficio delle domande nella quarta salvaguardia
Dovranno essere riesaminate d'ufficio le prestazioni dei lavoratori che hanno fruito dei congedi ai sensi della legge 124 del 2013 la cui decorrenza si colloca successivamente alla data del 6 gennaio 2015.
Kamsin Le prestazioni previdenziali dei lavoratori che hanno fatto domanda per fruire della quarta salvaguardia ma la cui decorrenza si situa oltre il 6 gennaio 2015 dovranno essere riesaminate d'ufficio dall'Inps per essere liquidate nella sesta salvaguardia. E' quanto ha comunicato il messaggio inps 9924/2014. "Le posizioni - ricorda la nota dell'Inps - per le quali il diritto alla pensione in salvaguardia ai sensi dell’art. 11 bis della legge n. 124 del 2013 (c.d. quarta salvaguardia) è già stato accertato, ma che non sono rientrati nel plafond numerico, saranno automaticamente trasferite e certificate nell’ambito della sesta salvaguardia, con la relativa modifica della prima decorrenza utile della pensione in salvaguardia; dovranno invece, essere riesaminate d’ufficio a cura delle sedi le posizioni per le quali il diritto alla pensione in salvaguardia ai sensi dell’art. 11 bis della legge n. 124 del 2013 (c.d. quarta salvaguardia) non è risultato accertato, in quanto la decorrenza si colloca oltre la data del 6 gennaio 2015."
Con successiva comunicazione sarà fornito alle sedi l’elenco dei lavoratori per i quali la domanda dovrà essere riaperta per la successiva trattazione.
L'istituto ricorda, peraltro, come già indicato nel messaggio inps 9305/2014 "che ai soggetti che, avendo presentato alla competente DTL domanda di accesso alla salvaguardia di cui all’art 11 bis della legge n. 124 del 2013 (c.d. quarta salvaguardia), sono in possesso di un provvedimento di accoglimento della stessa DTL, ma non hanno ricevuto la certificazione del diritto alla salvaguardia – in quanto esclusi dal contingente numerico – viene concesso di non presentare una nuova domanda per la c.d. sesta salvaguardia. Per tali soggetti l’Istituto provvederà d’ufficio al monitoraggio delle domande ed alla certificazione del diritto".
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Regime dei Minimi e Pensioni, pronto l'ok alle modifiche con il milleproroghe
Mini-proroga degli sfratti, riapertura dei termini per chiedere la rateizzazione delle cartelle di Equitalia la, proroga al 2015 del vecchio regime dei minimi al 5%.
Kamsin E' approdato oggi pomeriggio alla Camera per la discussione generale il decreto legge Milleproroghe dopo il via libera delle commissioni Bilancio e Affari costituzionali, e sul quale il governo probabilmente porra' la questione di fiducia.
Quelle che seguono sono alcune delle principali novita' che dovrebbero ricevere il via libera nelle prossime ore:
Vecchio regime dei 'minimi' prorogato al 2015. I titolari di partita Iva che guadagnano fino a 30mila euro potranno scegliere per tutto l'anno in corso tra il nuovo regime dei minimi (previsto nella Stabilita') con l'aliquota forfettaria al 15%, e il vecchio regime al 5%, con il limite fino a 5 anni o al raggiungimento del 35esimo anno d'eta'.
Partite Iva: stop aumento aliquota Inps. Con l'individuazione da parte del Governo di una copertura di 120 milioni di euro, per il terzo anno consecutivo viene bloccato al 27% l'aumento previsto dell'aliquota contributiva Inps per le partite Iva.
L'aliquota dei contributi previdenziali dovuta dai possessori di partita Iva iscritti alla gestione separata Inps aumentera' al 28% nel prossimo anno e al 29% nel 2017.
Sfratti. Arriva una 'mini proroga' di 4 mesi. Il giudice potra' "disporre la sospensione dell'esecuzione" dello sfratto "fino al centoventesimo giorno dall'entrata in vigore della legge di conversione", per consentire il "passaggio da casa a casa".
Fondo di garanzia. Potranno accedere al Fondo di garanzia per le Pmi solo le imprese fino a 250 dipendenti. Viene cosi' rinviato al 2016 l'ampliamento della platea alle aziende fino a 499 lavoratori, previsto dalla Stabilita'.
Equitalia. riaperti termini rateizzazione cartelle. C'e' tempo fino al 31 luglio 2015 per chiedere la concessione di un piano di rateizzazione delle cartelle Equitalia.
'Fuga dei cervelli': incentivi prorogati a tutto il 2017 I benefici fiscali per agevolare il rientro in Patria dei cosiddetti 'cervelli in fuga' vengono prorogati fino alla fine del 2017. L'agevolazione riguarda i cittadini "che studiano, lavorano o che hanno conseguito una specializzazione post laurea all'estero e che decidono di fare rientro in Italia".
Terremoto Aquila: Comune potra' sforare Patto stabilita' Il Comune dell'Aquila potra' sforare il Patto di stabilita' interno anche per l'esercizio finanziario del 2014.
Regioni: no sanzioni se si supera Patto stabilita' Anche nel 2014 le Regioni che non hanno rispettato il patto di stabilita' interno non subiranno sanzioni.
Giudici di pace: piu' tempo per chiedere no chiusura uffici Differito al 30 luglio 2015 il termine entro cui gli enti locali interessati possono chiedere il mantenimento degli uffici dei giudici di Pace di cui era stata chiesta la chiusura.
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Riforma Pensioni, Damiano: prime misure già nel milleproroghe
Potrebbe arrivare a breve un primo risultato positivo sul fronte previdenziale, almeno per i professionisti con partita iva iscritti nella gestione separata. Parola del Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano. Kamsin “La conclusione del ‘Milleproroghe’ - sostiene Damiano in una nota - porta alcune buone notizie: oltre al risultato gia’ acquisito la scorsa settimana sui contratti di solidarieta’, questa notte si e’ conquistato anche un risultato importante per le partite iva per il quale abbiamo lungamente combattuto”.
“Si tratta – aggiunge – del blocco, per il terzo anno consecutivo, dell’aumento dei contributi previdenziali per questi lavoratori autonomi che rimarra’ al 27% anche nel 2015 e aumentera’ gradualmente negli anni successivi, passando al 28% nel 2016 e al 29% nel 2017. Si tratta di un risultato importante al quale potra’ accompagnarsi anche la riforma del lavoro autonomo per quanto concerne il regime dei minimi. Il Governo dovrebbe varare su questo tema un decreto gia’ nel Consiglio dei ministri di venerdì. Resta inteso che le misure sulla previdenza non possono esaurisi qui: dopo l'approvazione dei decreti delegati sulla Riforma del Mercato del Lavoro si dovrà avviare una discussione sui temi caldi della previdenza come ha indicato il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti."
“Questo risultato – prosegue – e’ il frutto della capacita’ di ascolto del governo e dell’iniziativa unitaria dei partiti a favore di una categoria di lavoratori, composta per lo piu’ da giovani, che correva il rischio di essere fortemente penalizzata. Rimane da risolvere il tema dei voucher, con un massimale di 3000 euro su base annua, per i lavoratori cassintegrati che intendano svolgere attivita’”.
“L’anno scorso – conclude Damiano – la Ragioneria aveva dato parere positivo con la motivazione di “minori esborsi per l’Inps”, in quanto esonerata dalla contribuzione figurativa; quest’anno il parere e’ stato invece negativo. Si tratta di una contraddizione evidente, tenendo anche conto del fatto che questa proposta, gia’ in fase di sperimentazione, contribuisce a eliminare le sacche di lavoro nero. Ci auguriamo che il Governo nel consiglio dei ministri di venerdi’, dovendo affrontare il tema dei voucher, risolva anche questa situazione”.
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Zedde
Pensioni d'oro, torna alla Consulta il contributo di solidarietà
Dovrà passare di nuovo all'esame della Consulta il prelievo che interessa circa 50mila pensionati d'oro con trattamenti previdenziali superiori a 90mila euro annui.
Kamsin Torna di nuovo alla Consulta il contributo di solidarietà sulle pensioni introdotto con la legge di stabilità 2014 (legge 147/2013). A chiamare in causa la Consulta è questa volta la Corte dei conti (sezione giurisdizionale per il Veneto - giudice unico delle pensioni), investita della questione da un ricorso di un gruppo di ex magistrati, docenti, ufficiali delle forze armate e dirigenti pubblici e privati. Torna in forse, dunque, lo sforzo chiesto a circa 50mila pensionati, che ricevono un assegno superiore a 14 volte il minimo (circa 91mila euro all'anno).
Il contributo, come si ricorderà, è di natura progressiva ed è articolato sui trattamenti pensionistici nel seguente modo: 6% di trattenuta tra 91.251,16 e 130.358,80 euro (da 14 a 20 volte il minimo); 12% di trattenuta per la parte eccedente i 130.358,81 euro e 195.538,20 euro (da 20 a 30 volte il minimo); 18% per la parte eccedente i 195.538,20 euro (oltre 30 volte il minimo). Il contributo si applica per il triennio 2014-2016.
Il contributo di solidarietà fu introdotto in un primo momento nel 2011 con il decreto legge 98/2011 per poi essere abrogato dalla Consulta nel 2013 (sentenza 116/2013). La censura della Corte Costituzionale rilevò che il provvedimento era discriminatorio perchè riguardava solo i pensionati “ senza garantire il rispetto dei principi fondamentali di uguaglianza a parità di reddito, attraverso una irragionevole limitazione della platea dei soggetti passivi”. Con la nuova norma il legislatore ha cercato, però, di rispondere ai rilievi della Consulta del 2013 sottolineando il carattere eccezionale dell'intervento, limitato al triennio 2014-2016, e aveva specificato che i soldi sarebbero stati trattenuti ai pensionati «anche al fine di concorrere al finanziamento» delle salvaguardie per gli esodati, una sorta di solidarietà previdenziale.
L'escamotage non basta però secondo la Corte dei conti. Prima di tutto, spiegano i magistrati contabili, il fatto che le risorse siano trattenute dalle gestioni previdenziali e non riversate allo Stato non fa nessuna differenza, dal momento che lo Stato rimane l'unico titolare della competenza previdenziale e l'Inps è un suo «ente strumentale». Nemmeno la finalità salva esodati risulta decisiva per i magistrati, perché la norma non prevede una destinazione esclusiva di queste risorse al finanziamento delle "salvaguardie" ma spiega che gli enti previdenziali le utilizzano «anche» per questo scopo. In questo quadro, anche la nuova sforbiciata si presenta come «definitiva», perché le somme trattenute dagli enti previdenziali non sono ovviamente recuperabili, e assume secondo la Corte dei conti l'aspetto di un «prelievo tributario»
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Esodati / Sesta Salvaguardia, serve una proroga della scadenza del 2 marzo
I sindacati ricordano che l'Inps non riuscirà ad inviare la certificazione a tutti gli aventi diritto entro la data del 2 marzo. "Serve una proroga a giugno della scadenza".
Kamsin "Una proroga della scadenza del 2 marzo per la presentazione delle domande cartacee di cessazione dal servizio per i prof destinatari della sesta salvaguardia." E' quanto chiede una nota della Cisl Scuola. Il sindacato ricorda che il personale della scuola che entro il 5 gennaio 2015 aveva chiesto alla competente direzione territoriale del lavoro di poter rientrare tra i 1.800 lavoratori che potevano beneficiare, in deroga alla normativa in vigore (riforma Fornero), delle disposizioni riguardanti l'accesso al trattamento pensionistico con i requisiti anagrafici e contributivi maturati successivamente al 31 dicembre 2011 prevista dall'art. 2, comma 1, lett. d) della legge 10 ottobre 2014, n. 147 ha tempo fino al 2 marzo 2015 per presentare al ministero dell'istruzione la domanda, in modalità cartacea, di cessazione dal servizio (nota 4441 del 9 febbraio 2015 del Miur).
Questa data - ricordano dalla Cisl - appare non congrua in quanto l'inps sta iniziando solo in questi giorni ad inviare le lettere di certificazione e, pertanto, c'è il concreto rischio che molti docenti non la riceveranno in tempo utile per poter produrre la domanda di cessazione dal servizio. Sarebbe opportuno, quindi, che il ministero proroghi tale termine a giugno in modo da consentire a tutti gli aventi diritto di presentare la domanda.
I destinatari. Per poter beneficiare della deroga, il personale della scuola ha dovuto dimostrare di aver fruito, nel corso del 2011, del congedo straordinario di cui all'art. 42, comma 5, del decreto legislativo 151/2001(per l'assistenza di un parente in situazione di handicap in stato di gravità) o dei permessi (tre giorni al mese) di cui all'art. 33, comma 3, delle legge 104/1992, sempre per l'assistenza di parenti disabili in situazione di gravità. Era richiesto, inoltre, di aver maturato un diritto a pensione (di anzianità), con le vecchie regole, entro il 31 Dicembre 2014 (cioè con i 40 anni di contributi oppure con la quota 97,3 con almeno 61 anni e 3 mesi di età e 35 di contributi) e di risultare incluso nella graduatoria stilata dall'Inps in funzione della data di maturazione del diritto a pensione.
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Riforma Pensioni, Cisal: è tempo di intervenire. Basta parole
Anche se la Corte Costituzionale ha respinto il referendum relativo all'abolizione della legge Fornero sul sistema pensionistico, solo il Governo non si è reso conto che essa è già stata ampiamente bocciata, respinta, rifiutata dai cittadini italiani". Kamsin E' quanto dichiara Francesco Cavallaro, Segretario Generale della Cisal, in relazione a quanto sostenuto dal Ministro Poletti, intenzionato a riaprire la tematiche previdenziali non appena saranno approvati i decreti attuativi del Jobs act.
"Ci attendiamo dunque - continua Cavallaro - che il Parlamento azzeri la legge Fornero e proponga un percorso sulla previdenza condiviso con le parti sociali e, almeno per una volta, trasparente e attento al rispetto dei diritti costituzionali. Primo fra tutti - precisa Cavallaro - il diritto di proprietà, in quanto i contributi previdenziali sono soldi dei lavoratori e non strumento di alchimie contabili per sanare i conti dello Stato".
"Queste considerazioni - conclude il segretario Cisal - confermano la richiesta di sempre della Cisal di provvedere con assoluta priorità ad una strutturale riforma fiscale per una più equa redistribuzione della ricchezza e per far cessare lo scandaloso fenomeno di evasione fiscale e contributiva che sta massacrando l'economia del Paese e in primis il suo sistema previdenziale".
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