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- Roma, 30 ago. - "L'Italia ha ottenuto un importante riconoscimento e, soprattutto, ha dato un positivo contributo alla soluzione del problema dei nuovi incarichi di vertice dell'Unione Europea". Lo dichiara il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "E' stata infatti apprezzata la indicazione, da parte del governo italiano, di una candidatura femminile del livello richiesto per l'Alto Rappresentante della politica estera e di sicurezza comune. L'Onorevole Federica Mogherini si e' indubbiamente fatta apprezzare nel concerto europeo esercitando le funzioni di Ministro degli Esteri". .
- Parigi, 30 ago. - Matteo Renzi ha avvertito che per rilanciare la crescita nell'Ue e' "cruciale" liberare nuovi investimenti. "C'e' bisogno di investimenti su scuola, su infrastrutture tecnologiche, su nuove fonti di energia", ha dichiarato il premier al termine del pre-summit all'Eliseo dei leader socialisti europei, "su questi temi la possibilita' di liberare degli investimenti e' fondamentale, cruciale". "Il Pse lo sta dicendo con chiarezza", ha ricordato Renzi, "Juncker lo ha detto con chiarezza. Non so se sara' oggi (al Consiglio europeo a Bruxelles, ndr) il luogo nel quale discutere, ma sicuramente il vertice di ottobre in Italia su questi temi, sulla crescita, durante il semestre di presidenza italiana, potrebbe essere un'occasione molto positiva". Il premier ha confermato infatti che i leader socialisti hanno appoggiato la proposta italiana di tenere un vertice straordinario dell'Ue sulla crescita, programmato per il 6 ottobre in Italia. .
- Parigi, 30 ago. - "L'Europa deve cambiare la propria politica economica, a partire dal rispetto delle regole": lo ha detto il premier Matteo Renzi, al termine del vertice socialista a Parigi e prima del summit Ue di Bruxelles. Renzi ha avvertito che per rilanciare la crescita nell'Ue e' "cruciale" liberare nuovi investimenti. "C'e' bisogno di investimenti su scuola, su infrastrutture tecnologiche, su nuove fonti di energia", ha dichiarato il premier, "su questi temi la possibilita' di liberare degli investimenti e' fondamentale, cruciale". "Il Pse lo sta dicendo con chiarezza", ha ricordato Renzi, "Juncker lo ha detto con chiarezza. Non so se sara' oggi (al Consiglio europeo a Bruxelles, ndr) il luogo nel quale discutere, ma sicuramente il vertice di ottobre in Italia su questi temi, sulla crescita, durante il semestre di presidenza italiana, potrebbe essere un'occasione molto positiva". Il premier ha confermato infatti che i leader socialisti hanno appoggiato la proposta italiana di tenere un vertice straordinario dell'Ue sulla crescita, programmato per il 6 ottobre in Italia. I socialisti europei non presenteranno alcuna candidatura per la poltrona di presidente del Consiglio dell'Ue, spianando in questo modo la strada alla nomina di Federica Mogherini ad alto rappresentante della politica estera dell'Ue. "Sicuramente nel Pse ci sono personalita' in grado di ricoprire questo ruolo, ma si e' scelto di non formalizzare alcuna candidatura" socialista per il ruolo di presidente del Consiglio europeo, ha spiegato il premier italiano. Sulla scelta del prossimo commissario Ue agli affari economici, per il quale circola il nome del francese Pierre Moscovici, Renzi ha ribadito che si aspetta che sara' un politico della famiglia socialista, ma ha anche sottolineato che la decisione spetta al presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker. "Nel caso della formazione dei portafogli decide il presidente della Commissione. Per quel che ci riguarda e' molto importante cio' che ha detto Juncker e cioe' che sara' un membro del Pse. Conoscete la stima profonda che ho per Moscovici, ma non tiriamo per la giacchetta Juncker, lasciamo che sia lui a decidere," ha detto Renzi rispondendo a una domanda sulle possibilita' di Moscovici di diventare il prossimo commissario Ue agli affari economici. "Tra i leader socialisti "tutti siamo d'accordo sul principio: La flessibilita' dentro le regole che gia' ci sono. Non si tratta di inventarsi regole nuove, ma di usare meglio quelle che gia' ci sono", ha spiegato Renzi. "Non sto facendo una battaglia per l'Italia", ha sottolineato Renzi, "l'Europa deve essere maggiormente incentrata sulla crescita, rispettando le regole". .
- Roma, 30 ago. - "L'immagine del carretto dei gelati (di una nota marca) nel cortile di palazzo Chigi, con il Premier che cerca la gag con i giornalisti per replicare con supposta ironia alla copertina irriguardosa dell'Economist, e' lo specchio del rapporto tra Renzi e il Paese". Lo dichiara Corrado Passera, leader di Italia Unica. Quindi spiega: "Scherzare con atteggiamenti personalistici su tutto, invece di parlar chiaro e perseguire concreti cambiamenti profondi. Una strategia da Amici Miei che mal si concilia con l'immagine di un Paese del G7, gia' osservato speciale per svariati e spesso giustificati motivi. Cosi' anche la 'storica giornata' dello Sblocca Italia passa agli annali per il siparietto bigusto che lascia in bocca solo amaro", osserva. "Rinviata la riforma (o meglio, le linee guida) della scuola dopo la falsa promessa delle assunzioni ope legis per i precari, presi in giro ancora una volta, ecco comparire nello Sblocca-Italia risorse minime e tante partite di giro per far ripartire i cantieri gia' partiti senza una visione o una coerenza", sottolinea Passera. "E poi una riforma della giustizia dai temi fumosi e i contorni confusi, anche qui con un piccolo decreto legge in materia di contenzioso privato e volontaria giurisdizione (che contiene la pregevole negoziazione assistita forense, la separazione facile, l'innalzamento degli interessi moratori giudiziali e pochissimo altro, e che soprattutto non servira' a ridurre i tempi della giustizia non toccando il contenzioso civile degli enti pubblici), con molte aspirazioni di lungo periodo sulla giustizia civile (parole vaghe, nessun impegno vero di risorse e ripetizioni di cio' che gia' esiste, come il tribunale delle imprese) e tanta confusione sul resto, nonostante le illusionistiche slides da comunicatore", aggiunge. "Ci si sarebbe aspettati almeno un decreto legge anti-crimine su autoriciclaggio e falso in bilancio, urgente e necessario a maggior ragione con il fervere dei lavori per EXPO2015, e invece e' stato presentato solo un disegno di legge. Del quale, naturalmente, non e' stato reso ancora disponibile il testo. Ci si deve fidare dei comunicati stampa", dichiara ancora. "Dove sono finiti i tagli alle societa' partecipate, frutto del lavoro, tanto oscuro e prezioso quanto umiliato del Commissario Cottarelli?", continua Passera. "Dove sono i 43 miliardi promessi per le infrastrutture (che sono diventati solo 10, e tutti di conferma di opere gia' finanziate e sbloccate come la ferrovia Palermo-Catania-Messina e di mera riallocazione di risorse gia' stanziate per le infrastrutture dal Governo del 2012), le garanzie sui cofinanziamenti da non tagliare, gli incentivi fiscali per gli affitti? - sottolinea - La grandinata di parole con cui Renzi cerca di ammaliare l'opinione pubblica non basta a immaginare per l'Italia un futuro migliore. Non e' con questi atteggiamenti, con promesse che diventano rinvii che a loro volta si trasformano in ipotesi, che riusciremo a convincere Bruxelles e Francoforte di meritare maggiore fiducia. Non e' soprattutto cosi' che ci possiamo sedere con autorevolezza ai tavoli internazionali per giocare il ruolo che l'Italia dovrebbe avere". "La disoccupazione record, con il numero degli scoraggiati mai cosi' alto e il Sud oltre il 20 per cento di senza lavoro, la recessione che ci regalera' quest'anno, unico Paese dell'Eurozona, una crescita negativa, e la deflazione dopo 55 anni. Certo, non e' solo colpa di questo Governo, la crisi continua a mordere e allunga i suoi artigli anche verso economie piu' solide e con debiti sostenibili, ma a maggior ragione bisognerebbe, realisticamente, affrontare di petto la situazione con misure shock, in grado di far riavviare il motore spento del Paese e creare lavoro", prosegue ancora Passera. "Cosa fa invece Renzi? Manda gli italiani 'belli e allegri' in vacanza (dimenticando che oltre la meta' ha dovuto rinunciarvi) assicurando superlavoro agostano per uno Sblocca Italia 'epocale', che sara' solo l'anticipo dei Mille Giorni delle Riforme (nel vocabolario renziano superlativi, maiuscole e hashtag sono quasi un obbligo) che scandiranno il futuro del Paese fino al termine della legislatura", conclude. .
Gli avvocati non iscritti alla cassa Forense hanno 90 giorni di tempo per cancellarsi dall'albo professionale. Altrimenti scatta l'iscrizione d'ufficio alla Cassa.

Kamsin I 50mila legali non iscritti alla Cassa Forense perché hanno un reddito inferiore ai 10.300 euro, avranno 90 giorni di tempo per cancellarsi dall'albo professionale. Altrimenti per loro scatterà l'iscrizione retroattiva a partire dal 1° gennaio 2014.

Sono questi i primi effetti della pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale» del Regolamento attuativo dell'articolo 21 della legge 247/2012 che detta le condizioni agevolate per l'iscrizione dei professionisti legali iscritti all'Albo professionale. 

Il nuovo regolamento obbliga infatti, anche a chi ha un reddito inferiore alla soglia di 10.300 euro, di versare alla Cassa Forense un contributo minimo soggettivo dimezzato, circa 700 euro all'anno (più 150 di contributo di maternità) nei primi sei anni; contributo che poi sale a 1.400 euro per i successivi due anni. In tutto 8 anni di regime avegolato a cui tuttavia verranno riconosciuti solo sei mesi di anzianità contributiva ai fini previdenziali. Una volta terminato il periodo agevolato gli iscritti dovranno versare alla cassa almeno 3.600 euro all’anno (2780 euro di contributo minimo soggettivo, 700 euro di contributo integrativo e 150 per la maternità). Ammessa comunque la possibilità di versare contributi aggiuntivi, qualora le condizioni economiche lo permettano, per recuperare la contribuzione annuale dimezzata versata durante il periodo "agevolato".

Il Regolamento riguarda anche i professionisti che hanno il titolo di avvocato ma svolgono altre attività: i commercialisti come i consulenti del lavoro non potranno più scegliere tra una cassa o l'altra, ma manterranno la doppia iscrizione versando a ciascun istituto i relativi redditi.

Il presidente della Cassa Forense Nunzio Luciano ha precisato che a brevissimo partiranno le lettere per chiedere di esercitare l'opzione. «Chi non vuole entrare – sottolinea Luciano – avrà 90 giorni per comunicarci l'intenzione di cancellarsi anche dall'albo; in assenza procederemo con l'iscrizione d'ufficio. Naturalmente faremo delle verifiche per appurare che la rinuncia all'albo ci sia stata. Procederemo poi a recuperare i crediti per chi, pur iscritto alla cassa, non verserà i contributi». Le condizioni agevolate offrono una possibilità di salvezza anche a 30mila legali già iscritti alla Cassa ma a rischio cancellazione perché non raggiungono il reddito previsto.

Zedde

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