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- Roma, 28 ago. - "La priorita' e' senza dubbio il processo civile, con misure decise di riduzione dell'arretrato e velocizzazione dei giudizi in quanto variabili strettamente legate al rilancio dell'economia e alla vita quotidiana dei cittadini, ma l'intervento sul civile non preclude interventi altrettanto coraggiosi sul fronte del penale". Donatella Ferranti, Walter Verini e Giuseppe Lumia, alla vigilia del Consiglio dei ministri che affrontera' la riforma della giustizia, "auspicano un confronto a tutto tondo sostenendo tutte le proposte del Guardasigilli discusse in questi giorni negli incontri di maggioranza". A giudizio dei tre esponenti del Pd, "e' tempo che si metta mano ai reati economici e si rafforzi il contrasto alla corruzione e alla criminalita' organizzata e che si punti ad avere tempi certi e ragionevoli nei processi penali, anche modificando la disciplina sulla prescrizione e sulle impugnazioni". "Siamo convinti - sottolineano Ferranti, Verini e Lumia, che a stretto contatto con la segreteria del partito hanno rappresentato i democratici negli incontri con il ministro Orlando - che su tutti i 'nodi critici' affrontati in questi giorni si arrivera' a soluzioni equilibrate e rispettose delle garanzie di imputati e parti lese e dell'indipendenza della magistratura". Fermo restando, aggiungono, che "questo lavoro sara' arricchito dal confronto parlamentare durante il quale tutti potranno dare il loro contributo". Secondo i tre parlamentari del Pd, "la riforma ormai improcastinabile della giustizia esige un mosaico di interventi strutturali, che incidano concretamente sui tempi e sulla certezza del diritto: la giustizia deve funzionare nell'interesse dei cittadini e delle vittime attraverso la valorizzazione della professionalita' e la responsabilizzazione di tutti gli operatori coinvolti, magistrati e avvocati in testa". .
- Roma, 28 ago. - Beppe Grillo lancia la prima festa nazionale del Movimento cinque stelle a Roma dal 10 al 12 ottobre, ma lamenta che il Comune e il Mibac non abbiano ancora concesso il permesso alla manifestazione, che nonostante cio' si fara' ugualmente "Pacifica ma un po' incazzata. Perche' noi siamo gandhiani ma non coglioni". "Una tre giorni insieme di incontri tra i duemila eletti del M5S in tutta Italia e in Europa e cittadini e simpatizzanti, da venerdi' 10 a domenica 12 ottobre" annuncia un post di Grillo. "Noi Italia 5 Stelle la faremo - spiega Grillo dopo un lungo excursus sulla trafila per avere i permessi-. Con il permesso del Comune di Roma cosi' come l'avevamo pensata a Circo Massimo o senza permesso in una pacifica adunata di liberi cittadini. Pacifica ma un po' incazzata. Perche' noi siamo gandhiani ma non coglioni". "Noi Italia 5 Stelle la faremo. Con il permesso del Comune di Roma cosi' come l'avevamo pensata a Circo Massimo o senza permesso in una pacifica adunata di liberi cittadini. Pacifica ma un po' incazzata. Perche' noi siamo gandhiani ma non coglioni", si legge sul Blog di Beppe Grillo, in un lungo intervento in cui si spiega che il Movimento e' intenzionato comunque a tenere la kermesse in programma dal 10 al 12 ottobre al Circo Massimo: "D'altronde siamo abituati a gettare il cuore oltre l'ostacolo e quindi abbiamo iniziato per tempo, il 1 luglio, la trafila dei permessi al Circo Massimo a Roma seguendo ogni passo burocratico nel massimo rispetto delle procedure e delle regole", si legge ancora nella nota. "Peccato che tra il dire ed il fare ci siano di mezzo il Comune di Roma ed il Ministero per i Beni e Attivita' Culturali, nelle persone del 'Direttore della 'promozione, pianificazione strategica e coordinamento attuativo di progetti speciali, per lo sviluppo e la valorizzazione della citta' di Roma e delle sue risorse', il camaleontico Maurizio Pucci, ex ad di Musica per Roma, ex sovrintendente alle grandi opere come l'apertura dell'Auditorium di Renzo Piano, ex direttore dei cantieri del Giubileo che ora torna con un ingaggio da 115 mila euro. Un uomo che costa ai cittadini romani (e italiani che ogni volta sono costretti a mettere mano al portafogli per ripianare i buchi di Roma Capitale) bei soldini e la cui nomina e' gia' stata inserita in due fascicoli di inchiesta, uno della Corte dei Conti ed uno della Procura della Repubblica", spiegano i Cinque Stelle: "E nella persona dell'Architetto Federica Galloni, Responsabile della Direzione Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio, la donna la cui firma tutto puo'. Tristemente molto nota ai cittadini romani ed ai comitati che si occupano di tutela del territorio e dell'Agro Romano. Il Comune di Roma ed il MIBAC, che negli anni hanno autorizzato al Circo Massimo un po' di tutto nonostante il solito parere contrario della Soprintendenza Speciale per i beni archeologici di Roma, ci ha inviato il 31 luglio una secca risposta: la manifestazione e' troppo importante, l'allestimento troppo grande per questa area. Se volete, Italia 5 Stelle la fate altrove, forse. Perche' noi siamo il Movimento 5 Stelle e non abbiamo corsie preferenziali come tutti i partiti o sindacati che negli anni ci hanno organizzato di tutto o come i Rolling Stones che hanno pagato profumatamente l'occupazione suolo pubblico ed in piu' erano un "sogno da ragazzo" di Marino. Noi siamo quelli che in due eventi a San Giovanni con folle oceaniche hanno lasciato la piazza piu' pulita di quando l'avevano presa in consegna, noi siamo quelli che vanno alle manifestazioni con la famiglia perche' il cambiamento culturale e' l'aria che si respira quando ci muoviamo per i nostri diritti. A noi, proprio a noi, viene negato Circo Massimo con una risposta pretestuosa che ci fa immediatamente capire che nessuno dei soggetti coinvolti (ne' la Soprintendenza Speciale per i beni archeologici di Roma, ne' il profumatamente pagato Direttore Pucci, ne' il povero Vice Capo Gabinetto Vastola che ha firmato il primo foglio che gli hanno messo sotto il naso) abbia minimamente visionato il progetto dell'allestimento e soprattutto compreso la tipologia di manifestazione che vogliamo fare. Ci danno un riferimento ad un'ignota area consentita e ad una sconosciuta scheda tecnica che prevede massimo 15 gazebo piazzati in tutto Circo Massimo. Figurarsi la nostra meraviglia quando da una velocissima ricerca su internet troviamo foto come queste...", segue un galleria di immagini del Circo Massimo prima e dopo il concerto dei Rolling Stones. "Alle nostra ferma richiesta di spiegazioni sulle motivazioni del diniego e soprattutto sui riferimenti di legge, decreti, regolamenti, delibere etc che lo hanno causato, o se la scelta di concedere Circo Massimo o meno sia discrezionale in base al colore politico o al portafogli del richiedente, abbiamo creato il panico in Comune e siamo stati celermente ricevuti e rassicurati che con qualche piccola modifica (che ci abbiamo prontamente apportato) ci avrebbero rilasciato il permesso per l'area. E' passato un altro mese e la risposta definitiva ci viene posticipata giorno per giorno, sempre infiocchettata con belle parole di rassicurazione. In pratica e' un no, avere l'autorizzazione pochi giorni prima non ci consentirebbe di organizzarla e loro lo sanno benissimo. Prima l'ultima settimana di agosto, poi il 26, poi il 27. Adesso la prossima data indicataci e' lunedi' 1 settembre". .
- Roma, 28 ago. - "Se Calderoli continua a credere che ci sia veramente la macumba, forse una cosa giusta potrebbe farla e cioe' un pellegrinaggio nei luoghi della macumba". Lo ha detto Cecile Kyenge (Pd) intervenendo ad Agora' Estate, su Rai3. "Intanto, ricordo al senatore che il 30 settembre ci troveremo in tribunale per il processo contro gli insulti con l'aggravante dell'istigazione a sfondo razzista. Io non credo alla macumba ma se lui ci crede, vada nei luoghi dove lui pensa che gli sia stata fatta, magari li' potrebbe farsi anche un po' di cultura in piu'", ha proseguito la Kyenge. "In Italia la cultura della consapevolezza sul ruolo di rappresentanza deve essere seriamente affrontato: si comincia con Calderoli, nei giorni scorsi poi Tavecchio e il Ministro Alfano che dice vu cumpra'. Il ruolo di rappresentanza delle istituzioni vuol dire considerarsi anche un educatore", ha concluso l'ex ministro. .
- Roma, 28 ago. - Il premier Matteo Renzi e' atteso questa sera al Quirinale per un colloquio con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in vista del Consiglio dei ministri di domani e del vertice Ue di sabato. Il presidente della Repubblica aspetta di vedere i risultati del cdm di domani. "Lo vedro' e lo vedrete tutti, basta aspettare la riunione di domani del consiglio dei ministri e se ne vedranno i risultati", ha detto Giorgio Napolitano lasciando la Fondazione Pellicani a chi gli chiedeva se il governo si sta preparando bene dopo la breve pausa estiva. Il Capo dello Stato ha lasciato stamattina poco prima delle 11 il Lido di Venezia, dove si e' recato ieri per l'inaugurazione della 71esima Mostra del Cinema, e si e' sostato a Mestre per la visita, in forma privata, alla Fondazione Pellicani, intitolata a Gianni, amico e compagno di partito nel Pci e nel Pds. Nel pomeriggio il rientro al Quirinale e stasera l'incontro con il Presidente del Consiglio. .
Il sottosegretario difende la posizione dell'Inps secondo la quale le lavoratrici devono aver scontato il periodo di finestra mobile entro il 31 dicembre 2015 per accedere al regime sperimentale.

Kamsin E' a tutti nota la vicenda che vede contrapposta l'Inps e le lavoratrici che da settembre 2014 matureranno i requisiti anagrafici e contributivi utili per esercitare l'opzione donna. La legge 243/2004 (articolo 1, comma 9) ha stabilito infatti che fino al 31 dicembre 2015 le lavoratrici possono conseguire il diritto all'accesso al trattamento pensionistico con i requisiti agevolati (57 anni e 35 di contributi) con la prestazione calcolata però con il sistema contributivo.

L'istituto di previdenza tuttavia, con la circolare Inps 35/2012, ha precisato che tale data va intesa quale termine ultimo entro cui deve considerarsi aperta la finestra mobile (12 mesi per le dipendenti, 18 per le autonome). Senza contare che, al requisito anagrafico (58 anni per le autonome e 57 per le dipendenti) dal 2013 si applica la maggiorazione di 3 mesi per l'adeguamento alla speranza di vita. Di conseguenza per le lavoratrici autonome il tempo utile per sfruttare questa possibilità è già scaduto, mentre per le dipendenti del settore privato e del pubblico impiego il termine è prossimo allo spirare.

Se da settembre dunque migliaia di lavoratrici potrebbero avviare decine di ricorsi per vedersi annullata la Circolare in questione, il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova ha precisato che l'interpretazione dell'Inps in realtà è coerente con la legge 243/2004. Ciò in quanto "la legge prevede che entro il 31 dicembre 2015 il governo verifica i risultati della predetta sperimentazione al fine di una sua eventuale prosecuzione. Quindi nel 2015 il quadro deve essere completo e di conseguenza sono ammesse all'opzione solo le lavoratrici che maturano la decorrenza entro quell'anno. In caso contrario le interessate potrebbero presentare domanda anche nel 2016, rendendo impossibile chiudere la sperimentazione nei termini previsti" ha indicato il sottosegretario nel corso dell'audizione alla Camera lo scorso Giugno.

La questione tuttavia è tutt'altro che chiusa. In favore delle lavoratrici infatti si era schierato nei mesi scorsi il Parlamento approvando una mozione con cui impegnava l'esecutivo a rivedere la posizione "restrittiva" dell'Inps sulla vicenda per rendere fruibile la sperimentazione fino a tutto il 2015 (inteso quale termine per la maturazione dei requisiti e non la decorrenza). Ma il tentativo parlamentare di annullare l'interpretazione dell'istituto nazionale di previdenza non ha, sino ad oggi, sortito alcun effetto. Secondo Bellanova infatti non sono state trovate le necessarie coperture finanziarie per accogliere le richieste parlamentari.

Nelle ultime settimane c'era stato anche un tentativo da parte del Ministro Marianna Madia di estendere il regime sperimentale sino al 2018 in favore, peraltro, dei lavoratori uomini, con il ddl delega sulla Riforma della Pubblica Amministrazione. La misura tuttavia è stata stralciata dal testo che il governo ha presentato in Senato.

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