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P. A.: governo frena su pensioni, cancellata quota 96 per insegnanti
- Roma, 4 ago. - Frenata sulle pensioni: dei medici, dei professori universitari, di quelle della scuola toccate dalla "quota 96". Il governo lo annuncia di prima mattina, attraverso il ministro Marianna Madia che entra in commissione affari costituzionali del Senato mentre si passa al vaglio il decreto sulla pubblica amministrazione. "Ci saranno quattro emendamenti soppressivi", preannuncia. Detto fatto: dalla commissioni esce un provvedimento ritoccato su una serie di punti delicati (alla fine sono tre).
Viene cancellata la cosiddetta 'quota 96' (che dava il via libera a circa 4mila pensionamenti nella scuola) e sparisce il tetto dei 68 anni per il pensionamento dei professori universitari e dei primari. Tornano, infine, le penalizzazioni per chi va in pensione a 62 anni. Ora si va in Aula che, in omaggio ai ritmi di lavoro galoppanti tenuti in questi ultimi giorni, alle 20 procedera' con la discussione generale per passare alle votazioni nella mattinata di domani.
Sara' anche questo un passaggio rapido: lo stesso ministro Madia ha lasciato intendere con pochi giri di parole che si procedera' con regolare richiesta di voto di fiducia (la 18ma posta dal governo sin dalla sua nascita) e si andra' oltre, con la ripresa dell'esame delle riforme. Scontente le opposizioni, in particolare Sel: "Il Governo dei soli annunci ha colpito ancora: per i lavoratori della scuola 'quota 96' si allontana di nuovo il sacrosanto diritto di andare in pensione".
Ma anche Forza Italia non e' per nulla convinta: una decisione "vergognosa in cui vince la burocrazia". Peculiare il fatto che i mugugni arrivino anche da una parte dei deputati del Partito Democratico. In sette chiedono al governo di ripensarci, anche loro parlando di vittoria dei freddi numeri della burocrazia sul buon senso. Matteo Renzi, intanto, si esprime per interviste. Ne concede una a "La Repubblica" che ha tutta l'aria di voler preparare la campagna di settembre.
"E' vero la ripresa e' debole. Ma non siamo messi male e il prossimo non sara' un autunno caldo", rassicura, "La Troika non arrivera' e se mai ci fosse bisogno di una manovra, non imporremo nuove tasse. E comunque rimarremo sotto il 3% nel rapporto deficit/pil". La parola d'ordine sembra essere 'serenita'".
Riforme a raffica in tempi record M5s in rivolta una porcata
Riforma Pensioni, il Senato elimina le deroghe per i quota 96 e per i precoci
La commissione Affari costituzionali del Senato ha votato questa mattina le modifiche presentate dal governo al dl con le misure sulla Pubblica amministrazione. Smontate, come anticipato da Pensioni Oggi le novità introdotte alla Camera sulla Riforma Fornero. Kamsin Salta l'articolo 1-bis, la norma che avrebbe consentito a 4mila persone, tra insegnanti e personale della scuola, di andare in pensione dal 1° Settembre; sparisce anche la norma che cancellava la penalizzazione in favore di coloro che - sino al 2017 - avrebbero maturato i 42 anni e 6 mesi di contributi (41 anni e 6 mesi per le donne) (vedi i dettagli). Insomma sul fronte dei lavoratori precoci e dei quota 96 la legislazione vigente rimarrà immutata.
E' andata via anche la norma che avrebbe consentito alle amministrazioni pubbliche di far andare in pensione dirigenti delle strutture sanitarie e professori universitari raggiunti i 68 anni di età.
La commissione è impegnata da stamattina nell'esame dei circa 650 emendamenti presentati sul decreto legge con l'obiettivo di concludere i lavori entro oggi. Alle 14 l'Assemblea sarà chiamata a confermare il parere favorevole sempre della commissione Affari Costituzionali sui presupposti di costituzionalità. Appare scontata la richiesta della fiducia da parte del Governo dato che il Dl con le modifiche dovrà tornare alla Camera ed essere convertito in via definitiva entro il 23 agosto.
Dura la reazione della politica che si era spesa per risolvere il problema soprattutto dei lavoratori precoci. "Sarebbe scandaloso non risolvere quota 96 degli insegnanti, ma soprattutto utilizzare argomenti falsi per non fare questa scelta”. A dirlo in una nota congiunta sono Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro alla Camera, e la deputata (capogruppo Pd in commissione Lavoro) Maria Luisa Gnecchi commentando lo stop al Senato dopo l’approvazione alla Camera.
“La misura – spiegano – è destinata esclusivamente a quegli insegnanti che, a causa di un errore del Governo Monti, non hanno potuto andare in pensione entro il mese di agosto del 2012″. “Persone che – ribadiscono – a differenza degli altri lavoratori che in pensione ci sono andati poiché hanno maturato il loro diritto entro il dicembre 2011, sono costrette a calcolare i loro contributi con la cadenza dell’anno scolastico, cioè dal primo settembre di ogni anno, anziché sulla base di quello solare. Si tratta dunque di riparare un torto e non di regalare un privilegio”. “Se la politica non sa riconoscere i propri errori non può pretendere di riavvicinarsi ai cittadini”. I due parlamentari Pd chiedono quindi che il Governo chiarisca la situazione. “Anche perché – concludono – su questa norma, che adesso si vorrebbe cancellare, è stata posta la fiducia. Una soluzione deve essere trovata”.
Zedde
Ebola: Lega Nord, quarantena per immigrati clandestini Lombardia
- Milano, 4 ago. - Un'interrogazione per sapere quali iniziative ha adottato la Regione Lombardia in merito all'epidemia di Ebola che ha colpito alcuni Stati Africani e la proposta di istituire una "quarantena preventiva per i clandestini in arrivo". La richiesta arriva dalla Lega Nord, che ha depositato un'interrogazione in Consiglio regionale all'assessore lombardo alla Salute, Mario Mantovani (Forza Italia). Il capogruppo del Carroccio nell'aula lombarda, Fabio Rolfi, ha sottolineato: "Alcuni stati europei hanno aumentato le misure di attenzione. Riteniamo che le medesime procedure debbano essere adottate anche in Lombardia" "In particolare - sempre secondo la Lega - a fronte del fatto che l'invasione di immigrati che sta subendo l'Italia a causa della scellerata operazione di raccolta in mare denominata 'Mare Nostrum', ha come destinazione ultima, nella gran parte dei casi, proprio la nostra Regione".
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Dunque, aggiunge il consigliere lombardo, "vorremmo sapere quali sono le misure di prevenzione e diagnosi addotte e se non si ritiene necessario potenziarle ponendo in essere forme di quarantena preventiva nei Centri di accoglienza per quegli immigrati clandestini che arrivano ogni giorno in Stazione centrale a Milano". Infine "bisognerebbe adottare anche controlli approfonditi per escludere la presenza di altre patologie, debellate ormai da tempo in Lombardia, come ad esempio la tisi". .
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Riforma Pensioni, la Madia dice "no" ai quota 96 della scuola
E' sempre piu' in bilico la situazione dei docenti e del personale amministrativo scolastico, penalizzati dalla riforma Fornero, i cd. quota 96 della scuola. Ancora ai primi di agosto non è stato chiarito se questi lavoratori, 4mila persone in tutto, potranno accedere all'agognata pensione dal 1° Settembre come prevede il nuovo articolo 1-bis del decreto legge sulla Pa approvato in prima lettura alla Camera. Kamsin Pesano i rilievi della Ragioneria dello Stato che ha bocciato la misura e che oggi potrebbero essere accolti dalla Commissione Bilancio del Senato con lo stralcio definitivo della deroga.
E' questo quanto ha fatto intendere stamani il Ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia, secondo una nota diffusa dall'Ansa, che ha annunciato che il governo presenterà "4 emendamenti soppressivi" di alcuni punti del dl Pubblica amministrazione tra cui la cosiddetta quota 96 della scuola. Verso la revisione anche dei limiti d'età per il pensionamento d'ufficio, con l'eliminazione del tetto dei 68 anni inserito per professori universitari e primari, ha sottolineato il ministro Madia. Restano invece le soglie previste per il resto dei dipendenti pubblici (62 anni e 65 per i medici).
Dovrebbe saltare anche la norma che elimina le penalizzazioni per chi matura la pensione anticipata prima dei 62 anni (vedi i dettagli), una delle altre importanti innovazioni alla Riforma Fornero approvate alla Camera in prima lettura e il prepensionamento per i giornalisti iscritti all'Inpgi di imprese editoriali in crisi. Insomma gran parte dell'impianto coniato in Commissione Affari Costituzionali alla Camera rischia ora di saltare ed essere archiviato in via definitiva. Una decisione che, se confermata, scatenerà dure reazioni politiche.
Zedde
Bonus 80 euro, il premier congela le aspettative dei pensionati
Sono circa 15 milioni pensionati ai quali il premier aveva promesso l'estensione del bonus da 80 euro con la prossima legge di stabilità. Un intervento da attuare a breve, appena dopo la pausa estiva, per centrare l'obiettivo del 2015. Kamsin Ma per loro arriverà probabilmente una delusione. Matteo Renzi ha infatti annunciato che non potrà garantire la promessa fatta nelle scorse settimane, sotto accusa i dati economici deludenti che potrebbero costringere l'esecutivo a rivedere le stime di bilancio per l'anno prossimo. Niente da fare anche per le quasi 2 milioni di partite Iva.
E così, a conti fatti, solo il 9,74% dei contribuenti italiani riceverà nel 2014 più o meno gli 80 euro promessi in busta paga. Si tratta di 3,8 milioni di lavoratori dipendenti che hanno un reddito lordo annuale che oscilla fra 20 e 26mila euro. In media, secondo i calcoli della Cgia di Mestre, avranno 79,49 euro mensili, ma fra loro c'è qualcuno che raggiungerà i 90 euro e qualcuno che starà ben al di sotto. Sono loro però gli unici a vedere realizzata la promessa fatta. Avranno in media 61,79 euro in più in busta paga i lavoratori dipendenti che prendono fra 26 e 29mila euro lordi l'anno: sono 1,3 milioni (il 9,14% di quelli che avranno qualcosina in più).
"Apprendiamo che il premier ha fatto un passo indietro sulla possibilità di estendere il bonus di 80 euro anche ai pensionati. Noi non ci stiamo, non si possono fare delle promesse così grosse e importanti senza poi mantenerle. La pazienza ha un limite ed è per questo che penso che non potremo più stare fermi» dichiara Carla Cantone, segretario della SpiCigl, che ricorda che «i pensionati hanno accettato l'idea di non avere subito gli 80 euro perchè il premier gli ha detto che glieli avrebbe dati dopo». Secondo Cantone «è una questione di giustizia sociale, così milioni di persone vengono del tutto dimenticate e invece avrebbero davvero bisogno di risposte dopo tanti anni in cui si sono fatte carico della crisi pagando di tasca propria».
Zedde
Lupi firma il decreto per il fondo di garanzia sulla prima casa
Il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, ha firmato il decreto interministeriale che istituisce il Fondo di Garanzia per la prima casa. Kamsin Al decreto sono state attribuite risorse per 200 milioni di euro per il triennio 2014-16. E' quanto si legge in una nota diffusa dal Dicastero dei Trasporti. "La garanzia del Fondo e' stabilita nella misura massima del 50% della quota capitale sui finanziamenti concessi per l'acquisto, la ristrutturazione e accrescimento dell'efficienza energetica, con priorita' per l'accesso al credito da parte delle giovani coppie o dei nuclei famigliari monogenitoriali con figli minori, dei conduttori di alloggi di proprieta' degli Istituti autonomi per le case popolari e dei giovani di eta' inferiore ai 35 anni titolari di un rapporto di lavoro atipico".
"Gli interventi del Fondo di garanzia per la prima casa - spiega la nota - sono assistiti dalla garanzia dello Stato, quale garanzia di ultima istanza. Il decreto, gia' sottoscritto dal Ministro dell'Economia e delle finanze e dal Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, diventa cosi' attuativo".
Zedde
Crisi: Renzi, non ci sara' un autunno caldo
Renzi: mai leggi salva Berlusconi Nessuno scambio sulle riforme
- Roma, 4 ago. - "Non ci sono scambi" nel patto del Nazareno. Lo sottolinea il premier Matteo Renzi, in una intervista alla Repubblica. Nessun accordo oscuro con Berlusconi, dunque, nel patto non c'e' nulla che non sia stato trasferito negli atti parlamentari. E soprattutto, si legge nell'intervista, non sono previste "leggi ad personam" per l'ex Cavaliere. Renzi respinge inoltre le critiche sulle riforme: "Sono sempre pronto al dialogo", dice ma basta con "il discussionismo".E basta con i "gufi professori" o con i "gufi indovini". "Il voto? Dopo le riforme duriamo 1000 giorni". "La nostra - afferma Renzi riferendosi alle riforme - non e' una missione compiuta. C'e' ancora una settimana di lavoro e quattro letture parlamentari. Si puo' fare sempre meglio, la controprova non esiste. Ma per me stiamo facendo bene. L'obiettivo di qualcuno non era fermare la riforma ma fermare noi. Non ce l'hanno fatta. E con il referendum, alla fine l'ultima parola sara' dei cittadini". Referendum confermativo che, secondo Renzi, si potrebbe tenere "ragionevolmente fra il 2015 e il 2016".
Il premier rassicura: "Non ci sara' un autunno caldo" (LEGGI)
Tornando alla questione Berlusconi, Renzi ha sottolineato che quanto contenuto nel patto del Nazareno, "e' negli atti parlamentari sulle riforme". E aggiunge: "ma vi pare che io firmi una cosa con Berlusconi e la metta nel cassetto? Questa e' la tipica cultura del sospetto di una parte della sinistra. Io ho declassificato il segreto di stato per le stragi di questo Paese e vado a nascondere un patto di questo tipo? C'e' scritto quello che abbiamo messo negli atti parlamentari". Dopo le riforme, ha aggiunto il premier, "torneremo ad essere divisi. Anzi, facciamo le riforme proprio per evitare in futuro di essere costretti a governare insieme". .