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Grillo: Renzi e' tutto marketing, facciamo votare gli italiani
Riforma elettorale: Renzi, importante Berlusconi al tavolo
Riforme: domani niente seduta M5s filmano la 'fuga' dei senatori
- Roma, 2 ago. - L'esame sul ddl riforme riprendera' lunedi' pomeriggio alle 14, con seduta notturna fino alle 24. Lo ha stabilito, a maggioranza, la conferenza dei capigruppo. Una decisione che ha provocato le proteste delle opposizioni che contrastano il ddl riforme, con Sel, Lega e 5 Stelle che hanno chiesto fosse mantenuto il calendario inzialmente previsto. L'Aula, pero', si e' espressa a favore del cambio di calendario proposto in capigruppo scatenando la protesta del M5S.
L'ex capogruppo Maurizio Santangelo posta sulla sua pagina facebook, ripreso poi da Beppe Grillo, la foto del guardaroba di Palazzo Madama con stampelle vuote, con ogni probabilita' anche perche' estate, e con due trolley pronti ad un'imminente partenza dalla Capitale e scrive: "guardate sono fuggiti tutti... Il guardaroba e' vuoto! Sono mortificato ed arrabbiato dal comportamento di questi mezzi uomini e mezze donne". Non solo, all'ingresso di palazzo Madama che da' su piazza San Luigi dei Francesi uno degli uomini dello staff della comunicazione del gruppo pentastellato, Nick per gli amici, con telecamera alla mano immortala le partenze: "avevano promesso di stare qui sabato e domenica e invece....", spiega. Quanti sono ad ora i senatori 'beccati' in fuga? "quattro o cinque", spiega, mentre in corso c'e' ancora la chiama per la fiducia sul dl carceri. In Aula 'solo' 201 senatori. Ma da dire e' anche che oggi la Commissione Affari Costituzionali va avanti sul decreto P.A.
Zanda, finiamo l'8 agosto! Pausa domenica ragionevole
"Il calendario era stato immaginato per chiudere i lavori entro l'8 agosto e cosi' sara', verra' mantenuta questa data. Un giorno di spspensione dei lavori, dopo una serie di sedute, anche notturne, molto faticose mi sembra una cosa ragionevole" replica il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, che tiene a sottolineare che da parte del Pd "la richiesta di confronto con le opposizioni" sul merito del ddl "e' stata la parola d'ordine sin dall'inizio e non partecipa alle riforme solo chi si autoesclude. Per noi resta il metodo del confronto".
Quanto alle modifiche che potrebbero essere apportate al testo, Zanda spiega che anche sul tema dell'immunita' si puo' discutere. Infine, sulla legge elettorale, pur ricordando di essere "sempre stato a favore dell'uninominale", il capogruppo Pd non boccia l'ipotesi dei capilista bloccati e le preferenze: "personalmente penso potrebbe essere una soluzione accettabile, ma bisogna trovare un punto d'intesa". .
Pensioni, ecco il piano di Poletti per introdurre maggiore flessibilità
La volontà del governo di iniziare a ragionare da Settembre sulla possibilità di introdurre nuove regole per consentire la flessibilità dei tempi di pensionamento piace ai sindacati. Kamsin Cgil, Cisl, Uil, Federmanager e quasi tutte le forze politiche danno giudizi positivi all'annuncio, fatto dal ministro del Welfare Giuliano Poletti con un’intervista ieri al Messaggero, di voler affrontare l’argomento a breve con l'inizio della discussione della legge di Stabilità.
L’idea di Poletti è quella di fornire un ventaglio di possibilità al lavoratore che intende lasciare il lavoro per andare in pensione prima dei tempi canonici fissati dalla riforma Monti- Fornero. Poletti ha parlato di strumenti differenziati adatti e coerenti con le diverse situazioni anche se non ha specificato nei dettagli quali saranno le iniziative.
Le ipotesi che circolano sui tavoli del Dicastero di Via Veneto sono in linea di massima tre. E sono note. C'è la possibilità di anticipare la pensione fino a 62 anni di età con penalità rispolverando il progetto di legge Baretta-Damiano bloccato da un anno in Parlamento; la riapertura del sistema delle quote che regolava la vecchia pensione di anzianità (si parla di raggiungere quota 100, ossia bisognerebbe arrivare, ad esempio, a 40 anni di contributi e 60 di età); l'introduzione del ”prestito pensionistico“ per chi ha perso il lavoro a pochi anni dal raggiungimento dei requisiti richiesti per l’accesso all’assegno pensionistico.
La proposta Damiano - Il disegno di legge messo a punto già nella scorsa legislatura prevede, con 35 anni di contributi, la possibilità di anticipare l’età del pensionamento fino a 62 anni, con un sistema di penalizzazioni (dal 2 all’8% a seconda di quanti anni mancano ai 66). Verrebbe meno inoltre defintivamente la penalizzazione per chi ha maturato 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica.
La Quota 100 - Possibile l'introduzione di un sistema basato sulla precedente pensione di anzianità. Cioè ancorato ad un minimo di età anagrafica unitamente al perfezionamento di un requisito contributivo (es 40 anni di contributi e 60 di età; oppure 39 di contributi e 61 di età).
Il Prestito Pensionitico - E' l'ipotesi elaborata dall'ex ministro del Lavoro Enrico Giovannini. L'idea consentirebbe a chi, a pochi anni dalla pensione, si ritrova disoccupato e senza ammortizzatori sociali di chiedere all'Inps un anticipo dell’assegno pensionistico fino a 2-3 anni, importo che poi sarà rimborsato piano piano con micro-prelievi sull'assegno una volta conseguita la pensione.
Zedde
Carceri: striscione Lega, Renzi dalla parte dei criminali
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Carceri: governo chiede la fiducia. Le opposizioni insorgono
- Roma, 2 ago. - La conferenza dei capigruppo del Senato ha stabilito a maggioranza il nuovo calendario, alla luce della fiducia posta dal governo sul decreto carceri, la cui chiama iniziera' alle 13. Sempre a maggioranza, la capigruppo ha deciso che l'esame delle riforme riprenda al Senato nella giornata di lunedi', saltando quindi la seduta di domani, domenica 3 agosto. Le opposizioni, tuttavia, insorgono in Aula e chiedono si mantenga il calendario originario, con seduta notturna oggi sulle riforme e per tutta la giornata di domani. La richiesta e' stata messa ai voti e bocciata dall'Assemblea. .
Pensioni Quota 96, Damiano: il governo non può tornare indietro
E' forte il disappunto dell'ex ministro del lavoro Cesare Damiano circa la possibilità di uno stralcio in Senato delle misure in favore dei quota 96 della scuola e dei lavoratori precoci (vedi i dettagli) contenute nel dl di Riforma della Pubblica Amministrazione. Kamsin Il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera chiede con urgenza un intervento del governo che risolva il problema delle coperture finanziarie sollevate dalla Ragioneria Generale dello Stato: "Va risolto adesso il problema dell’ennesima contestazione della Ragioneria dello Stato delle coperture di “Quota 96″ degli insegnanti e della cancellazione delle penalizzazioni per accedere alla pensione di anzianità prima dei 62 anni. Il Governo, che ha chiesto la fiducia sul Decreto Pubblica Amministrazione, deve trovare la soluzione: indietro non si può tornare".
Damiano plaude però all'idea di introdurre una norma di flessibilità nel sistema previdenziale su cui ieri ha aperto il ministro del lavoro Poletti: "esiste già una proposta di legge di cui siamo firmatari il sottoscritto e Pierpaolo Baretta che prevede, se si hanno 35 anni di contributi, che si possa andare in pensione a partire dai 62 anni, con alcune penalizzazioni. Apriamo la discussione e troviamo la giusta soluzione nella legge di Stabilità."
Zedde
Tasi ed Imu, per la Cgia nel 2014 si pagheranno 44 mld di imposte patrimoniali
Nel 2014 gli italiani pagheranno intorno ai 44 miliardi di imposte patrimoniali. Lo annuncia la Cgia di Mestre che spiega, per voce del segretario Giuseppe Bortolussi come con l'introduzione della Tasi, "nel 2014 ritorneremo a pagare quanto abbiamo versato nel 2012: attorno ai 44 miliardi di euro. Kamsin Si pensi che dal 1990 il gettito e' addirittura quintuplicato. Le piu' onerose sono l'Imu, l'imposta di bollo, il bollo auto e l'imposta di registro: i versamenti di queste quattro imposte incidono sul gettito totale per oltre l'89 per cento".
Nel 2013, spiega l'Ufficio Studi della Cgia in una nota, le imposte patrimoniali che gravano sui contribuenti italiani hanno garantito alle casse statali ben 41,5 miliardi di euro.
Zedde
Strage Bologna: Napolitano, insieme a ricordo anelito verita'
Riforma Pensioni, governo pronto a nuove modifiche in Senato
Dovrebbe essere scontata una nuova modifica al Senato al decreto legge sulla riforma della Pubblica Amministrazione. In particolare la modifica dovrebbe interessare il capitolo pensioni. Kamsin Sul testo licenziato questa settimana dalla Camera (ieri il provvedimento è giunto in commissione Affari costituzionali del Senato) il Governo e i tecnici del ministero dell'Economia e della commissione Bilancio hanno infatti iniziato a verificare i rilievi sulle coperture avanzati dalla Ragioneria generale dello Stato. Nel mirino del Dicastero di via XX Settembre ci sono soprattutto due capitoli di spesa che rischiano di andare fuori controllo. Si tratta della misura in favore dei quota 96 della scuola (vedi i dettagli) e dell'eliminazione, fino al 2017, del disincentivo all'uscita per i cd. lavoratori precoci.
Il primo capitolo estende la deroga alla Riforma pensionistica Fornero in favore di quattromila lavoratori del comparto scuola (docenti e personale amministrativo scolastico) che hanno maturato la quota 96 entro il 31 Agosto 2012. Personale che potrà già lasciare dal 1° Settembre. Significativa anche l'altra misura che sterilizza la penalizzazione in favore di tutti i lavoratori che abbiano maturato i requisiti per la pensione anticipata entro il 2017, anche se non avranno compiuto i 62 anni.
L'obiettivo dell'Esecutivo è individuare una soluzione ai rilievi del Mef aumentando le coperture. In tal caso le misure resterebbero intatte. Ma non è affatto da escludere che, in assenza di una convincente "coperta" economica le due norme siano stralciate definitivamente dal testo. In entrambi i casi sarà comunque necessario un nuovo esame da parte della Camera (il dl va convertito in legge entro il 23 agosto, pena la decadenza). Un vero e proprio stillicidio per questi lavoratori che da mesi vedono inanellarsi una serie di promesse e smentite. I tempi saranno comunque strettissimi: oggi si riprende con la discussione generale, mentre il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato per domenica alle ore 15. Entro lunedì poi il testo sarà in Aula a palazzo Madama dove si arriverà alla votazione finale entro la prossima settimana.
Zedde