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- Roma, 1 ago. - Passa con 194 si', 26 voti contrari e otto astenuti l'articolo due del ddl che modifica l'articolo 57 della Costituzione e che riguarda la composizione e le'elzione del Senato. Assenti Lega e M5S. Il nuovo Senato continuera' a chiamarsi Senato della Repubblica, avra' 100 componenti: 95 scelti dai Consigli Regionali e cinque indicati dal Capo dello Stato. .

- Roma, 1 ago. - Un'altra giornata turbolenta nell'Aula del Senato, ma alla sera si sentono spifferi di apertura e dialogo. Soprattutto perche' oggi l'esecutivo incassa il via libera al "core businness" della riforma, concentrato nelle poche righe dell'articolo 2 del provvedimento. Si tratta della riduzione del numero dei senatori alla cifra magica di 100: 95 di nomina regionale e 5 di nomina del Presidente (della Repubblica). Addio elezione popolare. Non e' ancora fatta, per il governo, ma di svolta si puo' parlare, o quasi. Nonostante le proteste plateali di quanti si oppongono alla Riforma del Nazareno: Lega e grillini lasciano l'Aula prima del voto, per protestare contro il modus operandi del ministro Maria Elena Boschi. A loro modo di vedere, parla con taluni e non con altri. In pratica: dialogo aperto con Sel e non con il resto dei recalcitranti. Quindi via dall'Aula e la riforma se la votino da soli. Risultato: passa il Senato dei 100 con 194 si', 26 appena i no, 8 gli astenuti. Soprattutto, la decisione fa decadere automaticamente un altro pacchetto delle centinaia di emendamenti ancora in piedi. Tutti quelli che riguardavo l'elezione diretta dei membri della Camera Alta. Adesso, insomma, la data dell'8 agosto per la chiusura della pratica appare essere una deadline che puo' essere rispettata. Lo dice anche Matteo Renzi, in una conferenza stampa convocata per altri motivi: credo che "possa arrivare la prossima settimana". Talmente soddisfatto, il premier, da aprire alle opposizioni. "Noi siamo disponibili a dialogare con tutti, partendo dal presupposto che l'Italia deve realizzare le riforme per acquisire credibilita' all'estero", rassicura, "E poi la politica che riforma se stessa ha l'autorevolezza per chiedere agli altri attori sociali di non chiudersi in una difesa corporativista". .

- Roma, 1 ago. - "L'incontro tra Renzi e Berlusconi ci sara' e si terra' la prossima settimana". Lo ha detto il capogruppo di Forza Italia al Senato, Paolo Romani, ai microfoni di Rainews 24, senza tuttavia indicare un giorno preciso, anche se nei corridoi di palazzo Madama si indica come data possibile quella di martedi' 5 agosto. Romani ha poi escluso che vi sia una correlazione tra le aperture fatte oggi dal ministro Boschi alle opposizioni sul ddl riforme e la trattativa sulle modifiche all'Italicum, che invece riguardano "Pd e Forza Italia - precisa il capogruppo azzurro - e comunque se ne riparla a settembre". .
- Roma, 1 ago. - Passa con 194 si', 26 voti contrari e otto astenuti l'articolo due del ddl che modifica l'articolo 57 della Costituzione e che riguarda la composizione e l'elezione del Senato. Assenti Lega e M5S. Il nuovo Senato continuera' a chiamarsi Senato della Repubblica, avra' 100 componenti: 95 scelti dai Consigli Regionali e cinque indicati dal Capo dello Stato. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha quindi sospeso la seduta che riprendera' con l'esame dei presupposti di costituzionalita' al dl carceri. L'esame del dl dovrebbe proseguire domani e potrebbe anche essere posta, secondo quanto si apprende da fonti parlamenti, la fiducia. Non si esclude, quindi, l'ipotesi che con le riforme costituzionali si possa tornare in Aula a partire da lunedi' della prossima settimana. "Noi stiamo mettendo mano alla Carta, non stiamo facendo un emendamento un decreto. Noi non abbiamo mai chiuso al dialogo", afferma il premier Matteo Renzi parlando del ddl Boschi. "Siamo disponibile a dialogare con tutti, l'Italia deve realizzare le riforme, acquisisce credibilita'. In Senato sta avvenendo che la politica sta riformando se stessa, ha la possibilita' di non chiudersi nelle corporazioni", dice il presidente del Consiglio. Secondo renzi "le riforme stanno andando avanti, sono molto soddisfatto. Spero che il clima di dialogo delle ultime ore consenta di recuperare" il confronto per il rush finale. "La settimana prossima sara' quella conclusiva" Intanto, annullata la possibilita' di avere un Senato eletto dai cittadini, il Movimento 5 Stelle lascia i lavori d'Aula del Senato sul ddl costituzionale e denuncia di non volere essere complice di una farsa in atto. Si presentano tutti e quaranta i senatori M5S per dichiaralo alla stampa: il "punto e' che per noi la Costituzione e' un atto d'amore, come lo hanno pensato i padri Costituenti". Ma "l'azione congiunta di maggioranza e Governo ha stravolto" il concetto", ha detto Vito Petrocelli, capogruppo M5S. I senatori M5S non saranno "complici di questa farsa in atto". Ma sia chiaro, "non e' un Aventino" perche' spiega Petrocelli: "non partecipiamo piu' a discussione ddl, ma tutto il resto lo vogliamo affrontare. La battaglia continua in commissione " sulle questioni sostanziali per il Paese. .
- Roma, 1 ago. - Crisi di Gaza e appoggio alla proposta egiziana per una tregua, ma anche rapporti bilaterali a fronte di un'Italia che rappresenta il primo partner commerciale del paese nordafricano e il terzo a livello mondiale. Renzi arrivera' nella capitale egiziana domani mattina intorno alle 10.30 e incontrera' il presidente Abdal Fattah Al Sisi che lo ricevera' come primo leader occidentale da quando si e' insediato a giugno scorso. Sisi aveva invitato Renzi a "visitare l'Egitto" solo una settimana fa e il premier italiano si era impegnato a farlo nel piu' breve tempo possibile. Tra gli argomenti di discussione, la crisi di Gaza e la proposta egiziana di mediazione, l'unica al momento sul tavolo, che Renzi ha gia' annunciato che sosterra' nella sua veste di leader italiano ma anche in quella di presidente di turno dell'Ue. Renzi sara' al Cairo mentre si intrecciano e si modificano gli equilibri in una regione in pieno caos. L'ultima tregua di 72 ore, iniziata questa mattina, e' saltata dopo poche ore. Anche il possibile incontro tra Israele e la delegazione dell'Anp in terra egiziana, atteso nelle prossime ore, sembra al momento saltato, anche se la delegazione palestinese ha fatto sapere che sara' comunque al Cairo. Le vicende si susseguono velocemente e da oggi a domani tutto potrebbe comunque cambiare. Sul tavolo degli incontri di Renzi ci sara' anche la questione libica, altro paese chiave per l'Italia e dove c'e' il rischio che la situazione sfoci in una guerra civile. Renzi vedra' anche il primo ministro egiziano Ibrahim Mahlab per poi ripartire alla volta di Roma in serata. Ma non sara' meno importante per la visita di Renzi, al suo secondo viaggio africano dopo quello in Mozambico, Congo e Angola a meta' luglio, il rapporto bilaterale con l' Egitto, paese prioritario per la cooperazione italiana e dove l'Italia e' presente massicciamente con grandi gruppi industriali. Primo tra i paesi europei con un interscambio nei primi sei mesi del 2013 di circa 2,5 miliardi di euro, l'Italia si conferma come primo paese di destinazione dei prodotti egiziani con una quota di mercato sul totale dell'export pari al 7%. Settori trainanti nell'export la meccanica strumentale, pari al 35% del totale. Mentre tra i principali gruppi presenti nel Paese si contano l'Eni, in Egitto dal 1954 e primo operatore internazionale di idrocarburi nel Paese, Edison, Banca Intesa SanPaolo, Pirelli, Italcementi e Ansaldo Energia. .
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