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- Roma, 31 lug. - Il governo ha ottenuto la fiducia alla Camera sul dl P.A.. Hanno votato a favore 346 deputati, contro 176. .

- Roma, 30 lug. - Riprendono dopo un'ora di pausa i lavori del Senato sull'esame del ddl riforme, con la 'denuncia' da parte di Enrico Cappelletti (M5S) della presenza di 'pianisti': "E' stata sequestrata la tessera di un senatore assente che pero' risultava votante. Come ritiene intervenire presidente? Perche' e' un reato", afferma il senatore grillino. Il presidente Grasso garantisce che si interverra' nel merito della vicenda: "intanto dobbiamo accertare quante e quali votazioni" sono state fatte in questa modalita' e "se c'e' un'influenza di questo voto sull'esito delle votazioni e ce ne occuperemo all'ufficio di presidenza e ringrazio per la collaborazione, voi sapete quanto io tenga a che tutto si svolga regolarmente". Anche dopo i primi due voti sugli emendamenti all'articolo 1 del ddl riforme, viene evidenziata la presenza di 'palline' di carta sulle postazioni di alcuni senatori assenti che, pero', in questo modo risultano votanti. .
- Roma, 30 lug. - E in tarda serata scendono in campo gli 'ex'. Non manca molto al termine dei lavori dell'Aula del Senato, quando i senatori devono esprimersi su un emendamento a firma Azzollini (Ncd) che prevede che il futuro Senato si occupi anche delle leggi di attuazione della norma che introduce in Costituzione i pareggio di bilancio. Interviene l'ex ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che critica il fiscal compact. Poi prende la parola Mario Monti, ex presidente del Consiglio, che "sconsiglia" vivamente di "affrontare una materia cosi' importante e delicata, e che merita certo un approfondimento, a quest'ora tarda e sconsiglio che in modo surrettizio si trattasse alla leggere una materia cosi' importante". Alla fine, dopo accordo con i relatori, Azzollini decide di ritirare l'emendamento, "lo faccio - spiega - sulla base di una assicurazione dei relatori di rivedere l'emendamento con un loro formulazione".
- Roma, 30 lug. - Il Canguro funziona: emendamenti sfoltiti, opposizioni poco felici. Ma la seconda giornata di votazioni al Senato per le riforme costituzionali parte a rilento, e solo nel pomeriggio si riesce ad iniziare a pigiare i tasti del si' e del no. La mattina passa in schermaglie procedurali, in riunioni sul regolamento e in un'intensa opera di setaccio. Vengono filtrati gli emendamenti (che sono ancora parecchie centinaia, e ad andare avanti di questo passo il traguardo dell'8 agosto per l'approvazione finale e' davvero una chimera) ed espuntati quelli troppo birbanti. Del genere "Il Senato chiamiamolo Bule'" e cose di questo tipo. Anche perche' la Bule' era composta da 500 membri, e di questi tempi persino la democrazia ateniese verrebbe considerata uno spreco della casta. Quando riprendono i lavori, i dato politico piu' interessante e' la bocciatura di un emendamento presentato dal senatore Augusto Minzolini, dissidente di Forza Italia. Riproponeva il bicameralismo perfetto e l'elezione del Senato a suffragio universale, cosi' come avviene oggi. Rrespinto, ma senza troppe perdite: 171 contrari e 114 favorevoli. Il promotore a suo modo gongola: "Non ci sono i numeri per un'approvazione definitiva con la maggioranza dei due terzi, qui saranno costretti ad andare al referendum". "Mentre loro hanno finito il tempo, noi non abbiamo finito la pazienza. Grazie ai senatori che stanno sostenendo questa riforma", gli twitta in tutta risposta Matteo Renzi, a voler significare che la partira sara' pure lunga, ma lui lascera' che Palazzo Madama lavori dalle 9 alle 24 tutti i giorni, domenica comprese, fino a quando questa lettura delle riforme non sara' varata. Di piu': "Non molliamo di un centimetro. Ci vorranno nottate in Senato, pomeriggi alla Camera, weekend a Palazzo Chigi non importa. Noi con calma e determinazione riporteremo questo Paese la' dove deve stare. Ad accogliere le donne che vengono incarcerate per la loro fede religiosa, a giocare un ruolo nei complicatissimi equilibri (o squilibri) di politica internazionale, a togliere polvere da un'Europa che non puo' andare avanti nella noia e nella burocrazia". Soprattutto, quella del premier e' una mezza promessa molto piu' terra terra della crisi mediorientale: "L'Italicum e' stato gia' approvato alla Camera. Sara' modificato dal Senato e diventera' legge definitivamente". Bisogna vedere che ne pensera' l'Altro contraente del patto del nazareno. .

Il programma Unicarpe per la gestione delle domande di accesso alla quinta salvaguardia è stato aggiornato in modo da consentire la certificazione delle istanze di accesso dei potenziali lavoratori beneficiari. Kamsin E' quanto ha comunicato l'istituto di previdenza pubblica con il messaggio Inps 6326/2014. Con il messaggio, l'istituto ricorda alle sedi territoriali che sarà quindi possibile iniziare a processare le posizioni dei soggetti che hanno presentato, a seconda della categoria di appartenenza, istanza di ammissione alla salvaguardia alle DTL o all’Istituto.  Il sistema UNICARPE sarà in grado di verificare il diritto a pensione in applicazione della salvaguardia, in funzione sia dei requisiti anagrafico/contributivo previsti per l’accesso alla pensione in salvaguardia, sia delle ulteriori condizioni previste per ciascuna tipologia di lavoratore.

La decorrenza della pensione in salvaguardia, ricorda l'istituto, non può comunque, essere successiva al 6 gennaio 2015 per tutte le tipologie di lavoratori interessate secondo quanto stabilito dalla legge 147/2013. Completata la procedura di verifica della propria posizione previdenziale ai lavoratori interessati saranno inviate a livello centrale le Comunicazioni che possono essere di due tipi: a) lettera di certificazione della salvaguardia con l’indicazione della decorrenza; b) lettera di reiezione con l’indicazione del motivo dell’esclusione. 

Le procedure di verifica, secondo quanto apprende Pensioni Oggi, entreranno tuttavia nel vivo non prima del mese di Settembre in quanto ancora oggi, risultano ancora in giacenza diverse istanze di accesso presentate presso le DTL.

Zedde

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