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Grasso, tumulti inaccettabili. Bavaglio per M5S, lasciano l'Aula Sel e Lega
- Roma, 1 ago. - La situazione in senato dopo i tumulti di ieri sera continua ad essere molto tesa. Dopo il monito del presidente Pietro Grasso a tutti i senatori e in particolare a quelli della Lega Nord per i comportamenti tenuti in aula, arrivano le proteste del M5S che si mette il bavaglio, mentre Sel e Lega lasciano l'aula.
Di Maio (M5S), " Renzi inaffidabile"
"Il guanto di velluto non e' servito finora, mi dispiace". Cosi' il presidente del Senato, Pietro Grasso, risponde alle proteste di diversi senatori dell'opposizione, per la 'rigidita'' con cui vengono condotti i lavori dell'Aula nella seduta odierna.
Questa mattina, prima dell'inizio dei lavori all'Aula del Senato il presidente Grasso ha con un discorso di apertura condannato i comportamenti di ieri sera. "Il consiglio di presidenza, che si e' riunito ieri dopo l'Aula, ha deplorato con fermezza tutti quegli atteggiamenti, collettivi e singoli, che hanno impedito il normale svolgimento dei lavori parlamentari, in particolare in realazione ai fatti gravi di ieri, i senatori della Lega nord hanno prolungato i disordini e tali condotte sono del tutto inaccettabili e minano la credibilita' del Senato e sono offensive della dignita' e del decoro", per questo vanno "stigmatizzati e censurati" i comportamenti dei "senatori della Lega coinvolti".
I questori del Senato svolgeranno un'istruttoria su quanto accaduto ieri sera in Aula e riferiranno al consiglio di presidenza per verificare quali sanzioni comminare ai senatori, appartenenti soprattutto al gruppo della Lega, responsabili dei disordini di ieri, che hanno comportato l'impossibilita' di proseguire con la seduta. Lo ha spiegato, ad inizio seduta mattutina, il presidente Pietro Grasso, sottolineando che, sulla base dell'articolo 67 comma 3 del regolamento, saranno prese in considerazioni le sanzioni piu' rigorose.
Un saluto particolare del presidente e' andato alla senatrice Ncd Laura Bianconi che ieri sera e' stata coinvolta nei 'tumulti' scoppiati in Aula ed e' stata accidentalmente urtata da un commesso, riportando una contusione al gomito, per cui sono stati necessari degli accertamenti in ospedale. "Volevo salutare la senatrice Bianconi di Ncd, siamo felici che il suo infortunio sia meno grave del previsto".
M5S mette il bavaglio, non partecipiamo piu' a lavori
"Di fronte a questa conduzione dei lavori non parteciperemo piu' a nessuna votazione e ai lavori dell'Aula". Lo annuncia il capogruppo 5 Stelle, Vito Petrocelli, indossando subito dopo sulla bocca un bavaglio. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, si e' limitato a rispondere: "La prego di non avere atteggiamenti che non sono consoni all'Aula, prendiamo atto". I lavori quindi proseguono senza interruzione. "Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle sta protestando silenziosamente in aula estraendo la scheda al momento del voto.
Questo atto di dissenso, silenzioso e pacifico, serve per rimarcare la mancata corretta applicazione del regolamento da parte del presidente Grasso sull'emendamento per la riduzione dei parlamentari". Lo spiega in una nota il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle del Senato. "Ieri il presidente Grasso ha ignorato le vivaci richieste del senatore Candiani per una riformulazione o ritiro del suo emendamento, come gli stessi relatori ed il Governo Renzi avevano richiesto", prosegue il gruppo parlamentare M5S, che aggiunge: "Grasso ha altresi' impedito le dichiarazioni di voto e messo ai voti frettolosamente l'emendamento.
Abbiamo chiesto la parola per avere quantomeno assicurazioni affinche' questo umano errore del Presidente non costituisca precedente per i futuri lavori. Il Senato verrebbe trasformato in un Far West. Un Far West che e' arrivato subito, negandoci la parola. Da qui la nostra protesta silenziosa e gandhiana", conclude la nota del gruppo parlamentare M5S. Attacchi al presidente del Senato arrivano direttamente dal blog di Beppe Grillo dove si trova scritto: "Grasso e' un 'fascista' come afferma un senatore della Lega? No, piu' semplicemente e' un grigio funzionario governativo incaricato di fare del regolamento stracci per la polvere. Un qualsiasi Oblomov (il personaggio di Goncarov) dimessosi dal suo posto di funzionario per timore del rimprovero del suo capoufficio a causa di un piccolo errore commesso. Pero' molto piu' disinvolto del suo omologo letterario, grigio sino ad un certo punto, perche' piu' lesto nel servire il suo zar per fas et nefas". E' quanto si legge in un post pubblicato sul blog di Grillo, a firma Aldo Giannulli e dal titolo "Il funzionario Grasso".
La Lega non interviene piu' e abbandona Aula
Dopo la protesta del Movimento 5 Stelle, anche la Lega abbandona l'Aula del Senato. Ad annunciarlo e' Sergio Divina: "Abbiamo deciso di non prendere piu' la parola, siamo partiti molto, molto male", spiega. "Questo pasticcio lo si e' determinato quando in commissione alcuni hanno dichiarato contrarieta' al testo e sono state sollevate e sostituite, non si e' mai visto procedere a riforme costituzionali con questa violenza e brutalita' di forza. Quindi lasceremo l'Aula, non e' un Aventino ma non possiamo piu' partecipare", conclude Divina.
Sel, se Grasso non garantisce confronto lasciamo Aula
"Il presidente del Senato Grasso mi ha tolto la parola come relatrice di minoranza sulla riforma. E' un fatto gravissimo e inaccettabile", denuncia la capogruppo di Sel, Loredana De Petris, parlando con i giornalisti a palazzo Madama. "Se Grasso non ripristina un clima di confronto democratico, Sel lascera' subito i lavori dell'Aula", conclude De Petris. "Di fronte alla decisione inaudita del presidente del Senato di togliere la parola al relatore di minoranza ci vediamo costretti ad abbandonare i lavori dell'Aula sulla riforma costituzionale. Rientreremo in aula solo al momento del voto finale, per votare contro questa pessima riforma", dichiarano i senatori di Sel. "Non si tratta di Aventino - proseguono i senatori di Sel - ma del fatto che sono venute meno le garanzie di un reale confronto democratico. Il governo e la maggioranza hanno scelto la linea del muro contro muro e la presidenza del Senato non consente che i senatori possano esprimersi liberamente proprio sul tema che dovrebbe essere quello piu' ampiamente discusso da tutti: la riforma della Costituzione. Fino a che non verranno ripristinate le condizioni minime per un confronto libero e democratico partecipare a questa discussione farsesca non e' possibile", concludono i senatori di Sel.
Pensioni, Poletti: pronti ad una manutenzione sulla Riforma Fornero
Dobbiamo rendere più flessibile la possibilità di pensionamento, trovando gli strumenti adatti e coerenti alle diverse situazioni. Kamsin Un conto è parlare di esodati, ovvero di persone rimaste in mezzo ad un guado in seguito al varo della riforma, un conto è parlare di situazioni socialmente problematiche come quelle ad esempio di chi ha perso il lavoro in età avanzata ma non tanto da poter accedere alla pensione. E' quanto ha dichiarato il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti in una intervista raccolta oggi dal Messaggero. Il Ministro conferma che i tecnici del ministero di Via Veneto sono al lavoro per individuare, già a Settembre, una soluzione strutturale per flessibilizzare il pensionamento, una riforma che potrebbe essere già contenuta nella legge di stabilità per il 2015.
L'idea per ora è quella di utilizzare non uno strumento unico per tutti, ma diversi strumenti, di modo che ognuno possa utilizzare quello più adatto alla propria situazione.
Ministro, deroga dopo deroga, salvaguardia dopo salvaguardia, si sta smontando la legge Fornero sulle pensioni. Dato ormai per assodato che quella riforma è fatta da meriti ma anche di "buchi neri", non sarebbe meglio affrontare il tutto con una soluzione strutturale uguale per tutti?
«Ci stiamo lavorando, consapevoli che si tratta di interventi onerosi dal punto di vista economico e finanziario. Dobbiamo rendere più flessibile la possibilità di pensionamento, trovando gli strumenti adatti e coerenti alle diverse situazioni. Un conto è parlare di esodati, ovvero di persone rimaste in mezzo ad un guado in seguito al varo della riforma, un conto è parlare di situazioni socialmente problematiche come quelle ad esempio di chi ha perso il lavoro in età avanzata ma non tanto da poter accedere alla pensione. Per questo abbiamo individuato strumenti differenziati».
A proposito di sessantenni rimasti disoccupati: lei in una precedente intervista al nostro giornale accennò a un «ponte» verso la pensione. È una ipotesi ancora in campo? E come funzionerà? «Stiamo lavorando, stiamo facendo le simulazioni necessarie. Poiché si tratta di interventi che hanno un tasso di onerosità, credo che l'unico modo serio per affrontare la questione sia quella di inquadrarli nella discussione della legge di Stabilità».
Quando arriveranno le nuove risorse per la cig in deroga? Sindacati e Regioni stimano un bacino di cento centocinquantamila persone "a secco" da mesi. La questione però viene continuamente rinviata. «Abbiamo deliberato e spostato 400 più 400, quindi 800 milioni di euro che erano stati stanziati sul 2014 per pagare i residui di cassa del 2013. Naturalmente se una parte di queste risorse non sarà impegnata nel 2013, potrà esserlo nel 2014. Essendo rimasti a copertura della cig in deroga del 2014 solo 600 milioni di euro, contemporaneamente ci siamo impegnati a trovare nuove fonti di copertura. Cosa che è avvenuta di concerto con il ministero dell'Economia.
Di quanto si tratta? «Di ulteriori 600 milioni di euro. Per avere piena disponibilità di queste risorse abbiamo bisogno di una norma: non è stato possibile farlo nel Consiglio dei ministri di oggi (ieri, ndr), presumo sarà nel prossimo. Sostanzialmente il problema è risolto. Contemporaneamente sarà approvato un decreto interministeriale per mandare in pagamento subito 400 milioni di questi 600».
Utilizzerete anche le risorse non spese del cosiddetto bonus giovani? «Può essere che una quota arrivi anche da questo capitolo». Crede che queste somme riusciranno a coprire l'intero 2014? «Si. A conti fatti abbiamo messo 200 milioni di più della dotazione di partenza. Inoltre è pronto, e sarà varato insieme agli altri due provvedimenti, il decreto con i nuovi criteri sulla cig in deroga». Si tratta di criteri più restrittivi, giusto? Ci saranno novità rispetto alla bozza messa a punto a fine giugno e sulla quale Regioni e sindacati erano in disaccordo? «Rispetto a quella bozza ci sono delle modifiche. Ma non mi chieda quali. Non posso anticipare nulla».
Zedde
Riforme: Grasso avverte, stop ai tumulti. M5S mette bavaglio, Lega lascia Aula
- Roma, 1 ago. - La serata molto movimentata di ieri al Senato ha provocato la reazione del presidente Pietro Grasso che oggi aprendo i lavori dell' Aula ha detto: "Simili comportamenti non saranno piu' consentiti".
"Il consiglio di presidenza, che si e' riunito ieri dopo l'Aula, ha deplorato con fermezza tutti quegli atteggiamenti, collettivi e singoli, che hanno impedito il normale svolgimento dei lavori parlamentari, - continua il presidente Grasso - in particolare in realazione ai fatti gravi di ieri, i senatori della Lega nord hanno prolungato i disordini e tali condotte sono del tutto inaccettabili e minano la credibilita' del Senato e sono offensive della dignita' e del decoro", per questo vanno "stigmatizzati e censurati" i comportamenti dei "senatori della Lega coinvolti".
Grasso, ho tollerato fin troppo
I questori del Senato svolgeranno un'istruttoria su quanto accaduto ieri sera in Aula e riferiranno al consiglio di presidenza per verificare quali sanzioni comminare ai senatori, appartenenti soprattutto al gruppo della Lega, responsabili dei disordini di ieri, che hanno comportato l'impossibilita' di proseguire con la seduta. Lo ha spiegato, ad inizio seduta mattutina, il presidente Pietro Grasso, sottolineando che, sulla base dell'articolo 67 comma 3 del regolamento, saranno prese in considerazioni le sanzioni piu' rigorose.
M5S mette bavaglio, non partecipiamo piu' a lavori
Lega, non interviene piu' e lascia l'Aula
Dopo il monito sulla giornata di ieri per i comportamenti dei senatori, Pietro Grasso ha rivolto un saluto particolare alla senatrice (Ncd) Laura Bianconi, che ieri sera e' stata coinvolta nei 'tumulti' scoppiati in Aula ed e' stata accidentalmente urtata da un commesso, riportando una contusione al gomito, per cui sono stati necessari degli accertamenti in ospedale. "Volevo salutare la senatrice Bianconi di Ncd, siamo felici che il suo infortunio sia meno grave del previsto".
Riforme: Grasso 'stacanovista', dopo 4 giorni si concede pausa
Esodati, Inps: ancora aperte le verifiche sulla quarta salvaguardia
Una nota dell'Ufficio Stampa dell'Inps, pervenuta alla Redazione, ha precisato oggi che le procedure per la "quarta salvaguardia" prevista dall'art. 11-bis del decreto legge 102/2013 convertito, con modificazioni, dalla legge 124/2013, sono ancora in corso. Kamsin L'Istituto di previdenza comunica che "sono in corso di definizione le operazioni di verifica e monitoraggio delle numerose istanze presentate dai soggetti interessati".
A questo riguardo l'Inps ha fatto notare che il criterio ordinatorio è rappresentato dalla prossimità al raggiungimento dei requisiti per il perfezionamento del diritto al primo trattamento pensionistico utile (come precisato dal messaggio inps 522/2014, punto 1.2.2). All'esito delle operazioni i beneficiari della "salvaguardia" in argomento riceveranno apposita comunicazione da parte dell'Istituto.
L'Inps sta procedendo alla verifica delle posizioni individuali di coloro che hanno presentato domanda di ammissione al beneficio della salvaguardia con specifico riguardo al rispetto del vincolo della decorrenza della prestazione pensionistica che, com'è noto, deve avvenire entro e non oltre il 6.1.2015. La precisazione comporta che gli interessati devono aver maturato un diritto a pensione, con le vecchie regole pensionistiche, almeno con 12 mesi di anticipo (14 per coloro che accedono alla pensione con i 40 anni di contributi). Al fine della verifica della propria posizione assicurativa molti degli interessati alla quarta salvaguardia si sono visti peraltro richiedere dall'istituto, nelle ultime settimane, di fornire una documentazione integrativa.
Zedde
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Esodati, a Settembre il via libera alla sesta salvaguardia
Il disegno di legge in materia di sesta salvaguardia, approvato in prima lettura dalla Camera dei Deputati all'inizio del mese di luglio, sarà discusso dal Senato dopo la pausa estiva. Kamsin E' quanto si apprende dal calendario aggiornato dei lavori di Palazzo Madama. Il Senato sarà infatti sino all'8 Agosto impegnato a tempo pieno nell'esame del ddl costituzionale e nella conversione di due decreti legge che scadono il 23 Agosto: si tratta del Decreto sulla Pa, arrivato ieri in Commissione Affari Costituzionali del Senato dopo il via libera della Camera e del decreto legge in materia carceraria (dl 92/2014).
Il ddl sulla sesta salvaguardia, che è stato assegnato alla 11° Commissione Lavoro del Senato, prevede, nella sua versione uscita da Montecitorio, la tutela di ulteriori 32.100 lavoratori appartenenti ai seguenti profili: a) lavoratori in mobilità (5.500 soggetti); b) prosecutori volontari (12.000 soggetti); c) lavoratori cessati per accordi individuali o collettivi, licenziati individuali (8.800 soggetti); d) lavoratori in congedo per la cura di parenti disabili (1.800 soggetti). Ed estende inoltre la platea dei beneficiari anche ad una nuova categoria: e) i cessati da un rapporto di lavoro a tempo determinato (4mila soggetti). (Qui lo strumento di Pensioni Oggi per verificare in anteprima la possibilità di accedere al beneficio).
Intervento che viene attuato attraverso 8.100 nuove posizioni da finanziarie e 24mila già finanziate ma non utilizzate. Si tratta nello specifico di 20mila posizioni derivanti dalla seconda salvaguardia che viene pertanto ridotta da 55mila a 35mila posizioni (con un intervento chirurgico sull'articolo 22, comma 1, lettera a) del Dl 95/2012 che riduce la capienza del contingente da 40mila a 20mila posti) e da 4mila posizioni rese disponibili nella quarta salvaguardia che vede ridursi la capienza del contingente dei cessati unilaterali da 6.500 posizioni a 2.500 (l'intervento opera sull'articolo 11, comma 2 del Dl 102/2013).
Zedde
Riforma Pensioni, ecco l'ABC delle novità contenute nel decreto sulla Pa
Ieri è arrivato il primo via libera della Camera al decreto legge sulla Riforma della Pubblica Amministrazione. Kamsin Molte le novità che, come anticipato su Pensioni Oggi negli ultimi giorni, si accingono a fare ingresso nell'ordinamento temperando alcune criticità della Riforma Fornero del 2011. Vediamo dunque di riassumere le novità che ora saranno al vaglio del Senato prima del disco verde definitivo.
Quota 96 - Il decreto prevede, all’articolo 1-bis, che le disposizioni previgenti alla riforma pensionistica del 2011 (c.d. riforma Fornero) in materia di requisiti di accesso al sistema previdenziale continuino ad applicarsi anche al personale della scuola che abbia maturato i requisiti entro l'anno scolastico 2011/2012 (c.d. quota 96 della scuola). Inoltre, è prevista la possibilità, per le lavoratrici della scuola che entro l'anno scolastico 2011/2012 abbiano maturato i requisiti per il pensionamento, ai sensi delle disposizioni vigenti prima della entrata in vigore della riforma, e che successivamente abbiano optato per la liquidazione del trattamento pensionistico secondo le regole di calcolo del sistema contributivo (cd. opzione donna), di chiedere il ricalcolo del trattamento (vedi i dettagli) a loro erogato sulla base del sistema di calcolo retributivo o misto per il periodo fino al 31 dicembre 2011, e con il sistema di calcolo contributivo a decorrere dal 1° gennaio 2012.
Lavoratori Precoci - Sono state introdotte disposizioni, che prevedono la non applicazione delle riduzioni percentuali (vedi i dettagli) ai fini dell'accesso al pensionamento anticipato, limitatamente ai soggetti che maturino il solo requisito di anzianità contributiva previsto (attualmente 42 anni e 6 mesi per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne) entro il 31 dicembre 2017 (quindi non dovendo rispettare il requisito anagrafico dei 62 anni).
Divieto incarichi di consulenza ai pensionati - Il provvedimento prevede che le p.a. non possono conferire incarichi di studio e di consulenza, né incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo di amministrazioni pubbliche, a soggetti già lavoratori pubblici e privati collocati in quiescenza, a meno che non si tratti di incarichi o cariche conferiti a titolo gratuito (articolo 6). Il divieto trova applicazione anche per gli incarichi e le cariche presso gli organi costituzionali.
Divieto del trattenimento in servizio - Al fine di favorire il ricambio generazionale nelle pubbliche amministrazioni, il decreto dispone l’abrogazione dell’istituto del trattenimento in servizio e l’ampliamento dell’ambito applicativo dell’istituto della risoluzione unilaterale del contratto da parte della P.A. nei confronti dei dipendenti che abbiano maturato i requisiti pensionistici. Per quanto attiene al primo punto si prevede che la cessazione dei trattenimenti in servizio dal 31 Ottobre 2014 (31 Dicembre 2015 per i magistrati). Nel corso dell'esame parlamentare del provvedimento è stata invece confermata che per i militari resterà in vigore l'attuale disciplina dell'ausiliaria e del richiamo a lavoro di chi è in pensione in quanto è stato cancellato per i "trattenimenti" dei vertici delle forze armate richiamati in ufficio il limite temporale del 31 dicembre 2015.
Per quanto riguarda la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro il provvedimento dispone che, in via generale, l'istituto non può trovare comunque applicazione prima del raggiungimento di un'età anagrafica che possa dare luogo a una riduzione percentuale del trattamento pensionistico per effetto del pensionamento anticipato (62 anni).
Oltre a ciò, si prevede che l'istituto non si applichi al personale di magistratura e che per i dirigenti medici e del ruolo sanitario del SSN la risoluzione unilaterale non possa avvenire prima del compimento dei 65 anni di età (68 anni per i responsabili di struttura complessa, per i professori universitari e per i dipendenti pubblici sospesi per i quali sia attivo l'istituto del ripristino del rapporto di lavoro).
Zedde