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Il Ministro al Messaggero: Pensiamo ad una pensione anticipata per i disoccupati over 60, una norma ponte per erogare la pensione sino ad un anno e mezzo prima per chi si trova in difficoltà. 

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Nell'intervista che il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha rilasciato l'altro giorno al quotidiano Il Messaggero, il titolare del Dicastero rilancia l'idea di realizzare un ponte che consenta ai disoccupati over 60 di arrivare all'assegno pensionistico anche un anno, un anno e mezzo prima dell'attuale età pensionabile. Non dunque un prestito, l'Apa, ipotesi a cui alcuni tecnici del ministero stanno comunque lavorando sulla base del lavoro svolto dal predecessore Giovannini e che non trova d'accordo i sindacati.

Si tratta quindi di concedere una maggiore flessibilità, i cui oneri saranno probabilmente a carico dello Stato e delle imprese con la possibilità di far rientrare nella soluzione anche gli esodati.  Il ministro ha detto che : "c'è in campo una norma che prevede aiuti alle imprese che assumono over 50, sottoforma di riduzione degli oneri. E' una norma che abbiamo già trovato e stiamo verificando se è possibile aumentare le risorse e fare qualcosa per migliorare le procedure" ha detto Poletti. Poi c'e la situazione, ancora più specifica, di chi di anni ne ha intorno ai 64, si e ritrovato senza lavoro, ma gli manca ancora un anno, un anno e mezzo, alla pensione. Per queste persone stiamo pensando a un ponte che li possa portare più velocemente all'assegno pensionistico" ha concluso Poletti. Quanto alle date il ministro non si sbilancia: "per conoscere le caratteristiche del ponte bisogna attendere la fine del progetto. Ci stiamo lavorando e non è ancora il momento delle date".


- Tortona (Alessandria), 16 mag. - ''La crescita economica non porta lavoro, perche' viene sempre piu' fatta con l'automazione e la robotica. Anche il lavoro manuale degli artigiani, in Italia, e' destinato a ridursi''. Lo ha detto Beppe Grillo durante un comizio a Tortona, parlando del problema del lavoro e della necessita' di garantire, prioritariamente, un reddito di cittadinanza. ''Con le stampanti 3D ormai negli Stati uniti si fanno le canoe, in Cina si fanno le case da 100 metri quadri, si fanno anche le dentiere... e si impiega un terzo di energia e un terzo di lavoro. Siamo di fronte alla terza rivoluzione industriale, e il reddito di cittadinanza ci serve per garantire questo passaggio epocale, che sara' durissimo ma inevitabile''. Lo ha detto Beppe Grillo durante il comizio a Tortona. Il leader del M5S ha detto ancora: ''Quello che guadagno io lo guadagno soltanto con i miei spettacoli, e da quattro anni il mio reddito e' quasi nullo. Ma voi, venendo ai miei spettacoli, mi avete fatto vivere 42 anni magici, e io adesso sento che e' venuto il momento di fare qualcosa per voi. E' questo che gli altri non riescono a capire: che qualcuno faccia qualcosa senza volerci guadagnare''. .
Dalla riunione che si è tenuta con l'Anci il governo ha stabilito che non ci sarà alcuna proroga per la prima rata della Tasi. L'acconto andrà versato il 16 Giugno. 

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Nella giornata di Giovedì si sono tenuti una serie di contatti tra l’Anci (Associazione dei Comuni) e il gabinetto del ministero dell’Economia per scongiurare la necessità di rinviare il versamento del tributo sui servizi indivisibili come sicurezza, illuminazione stradale e verde pubblico.

Nell'incontro che si è tenuto a via XX Settembre  l'Anci ha confermato che i sindaci sono pronti a fare la loro parte, approvando entro il 23 maggio le delibere per il nuovo tributo, una scadenza molto ravvicinata, data chiave affinchè le delibere siano pubblicate nel sito del MEF entro il 31 Maggio, e dunque efficaci per l'appuntamento del 16 Giugno.

I tempi sono piuttosto stretti anche perché in base agli ultimi aggiornamenti disponibili sono solo 1000 su ottomila i comuni che hanno già deliberato le aliquote della tasi. Come è noto gli enti locali devono fissare sia l'aliquota della tasi sia l' eventuale maggiorazione prevista per prime e seconde case; nello specifico per queste ultime i primi cittadini devono determinare la ripartizione del tributo tra i proprietari e gli inquilini se si tratta di immobili affittati.

Nei comuni ritardatari cioè quelli che non fisseranno e aliquote entro il 23 maggio, i proprietari di prima casa potranno pagare tutto in unica soluzione il 16 dicembre. Mentre per le seconde case il termine resta fissato al 16 giugno. In questo caso però i proprietari delle seconde case verseranno il 50 per cento dell' aliquota base della tasi pari all'un per mille.

Secondo Piero Fassino, presidente di Anci, "i comuni sono predisposti sulla base dei termini di pagamento definiti dalla legge. Non è serio neanche per i cittadini continuare a cambiare i termini del pagamento della Tasi. Quel che si è convenuto deve essere confermato".

- Ascoli Piceno, 16 mag. - "Si possono risparmiare ancora 10 miliardi di euro nel comparto sanitario, nell'interesse di tutti e per realizzare un vero miglioramento del nostro sistema nazionale, che e' un tesoro della collettivita'". Cosi' il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, intervenendo questa sera ad Ascoli Piceno ad un convegno presso la Scuola per infermieri dell'Universita' politecnica delle Marche, organizzato dal NCD. "Per ottenere questi risparmi occorre partire dai beni e dai servizi, e in particolare dalle forniture. Senza dover arrivare al meccanismo dei ribassi d'asta - ha spiegato il Ministro - si puo' tuttavia introdurre un sistema regolatorio dei prezzi che secondo stime degli esperti potrebbe far razionalizzare la spesa complessiva, nell'interesse di pazienti e operatori, di almeno 5,5 miliardi. A cio' sarebbe da aggiungere un centrale unica per gli acquisti che sicuramente permetterebbe riduzioni del 10% su base generale". Ma secondo Beatrice Lorenzin, "la vera rivoluzione nel sistema sanitario nazionale sarebbe quella di mettere tutti i dati in rete, creando una tracciabilita' per tutti i pazienti con la loro cartella clinica e la loro storia, immediatamente utilizzabile dai medici e dal personale in maniera rapida e integrata su tutto il territorio italiano. Il problema e' che molti fanno resistenza perche' i dati non li vogliono caricare". .
- Roma, 16 mag. - Il Pil a sorpresa e' calato ma il premier Matteo Renzi esclude in modo assoluto una manovra correttiva. "La manovra si e' fatta, ma per tagliare le tasse", ha detto Renzi, riferendosi al provvedimento sugli 80 euro, "il primo taglio delle tasse di questo paese". Anche oggi il presidente del Consiglio ha confermato l'ottimismo per il futuro, un ottimismo non stupido, ha spiegato, "ma che fa i conti con la realta': non diciamo che la crisi sia finita ma i segnali della ripresa sono importanti". L'obiettivo e' "accelerare sulle cose necessarie per il rilancio". Anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha invitato a non fermarsi allo 0,1% in meno del Pil, "fotografia del passato". e di guardare piuttosto "ai numeri che fanno riferimento alle aspettative e all'atteggiamento che hanno oggi i cittadini italiani rispetto alle prospettive future", che sono invece "positivi". Di diverso avviso l'ex ministro Mario Mauro secondo cui la contrazione del Pil "e' un campanello d'allarme da prendere sul serio" e il governo deve "procedere ad una discussione serrata, all'indomani delle elezioni europee, sulle strategie del governo per consolidare la nostra economia"; per Mauro, di fronte all'eventualita' di una manovra correttiva, "meglio le elezioni". Ma il ministro dell'Interno Angelino Alfano fa notare non solo che il governo lavorera' per evitare una manovra bis ma che ha gia' "fatto delle cose che servono per i mesi a venire". Dal ministero dell'Economia arrivano parole rassicuranti: "E' evidente che se il trend continua a rimanere sotto le stime presenti nel Def i conti vanno rifatti, questo e' oggettivo. Pero' abbiamo in mano degli elementi che ci portano a ritenere che il risultato finale, sulla base della crescita sara' rispettato", ha affermato il sottosegretario Enrico Zanetti. I mercati d'altra parte non hanno dato segnali di temere interventi sui conti: la borsa di Milano, la migliore in Europa, ha chiuso con il Ftse Mib a +1,12% e l'All Share a +0,93%. L'elemento decisivo e' stato il calo dello spread, che dopo l'impennata a 184 punti di giovedi' si e' assestato poco sopra i 170, favorendo i titoli bancari.
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