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In attuazione del regolamento Europeo 2019/1238 il Parlamento sta lavorando ad uno schema di decreto legislativo che introduca in Italia il «PEPP» («Pan-European Personal Pension product») uno strumento di previdenza complementare che offre a tutti i cittadini degli Stati membri un’unica soluzione integrativa con caratteristiche uniformi su tutto il territorio europeo.
Una delibera del commissario straordinario dell'Agenzia per le politiche attive del lavoro dota di nuovi strumenti gli operatori dei Centri per l'Impiego nell'ambito del programma finanziato dal Pnrr: agevolata la profilazione quantitativa e qualitativa degli utenti in cerca di lavoro o di formazione. Individuati anche gli standard minimi di servizio da garantire e i relativi costi.
Lo prevede lo schema di decreto legislativo ora sotto esame alla Camera che attua la direttiva UE n. 1152/2019. Il principio, già consolidato in giurisprudenza, viene recepito dal Legislatore che ne precisa i limiti: ragioni di salute e sicurezza, riservatezza aziendale, conflitto di interessi e integrità del servizio pubblico. Con il provvedimento prende forma anche il principio della «prevedibilità minima del lavoro» per i lavoratori il cui rapporto si svolga secondo modalità organizzative imprevedibili.
I chiarimenti in un comunicato stampa dell'Istituto di previdenza. Dal 1° luglio 2022, come previsto da un passaggio della legge di bilancio, la gestione sostitutiva sarà trasferita all'Inps.
Il periodo determina l'accredito di ulteriore contribuzione utile ai fini del diritto e della misura della pensione e non pregiudica l'accesso nè alla pensione ne' alla disoccupazione.
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