Mentre spirano gli ultimi giorni per la presentazione delle domande di accesso alla quinta salvaguardia pensionistica di cui alla legge 147/2013 (c'è tempo sino al 16 Giugno) si avvicina la data in cui inizieranno i lavori parlamentari relativi al nuovo progetto di legge in favore dei lavoratori esodati. {div class:article-banner-left}{/div}

Il 23 Giugno infatti la proposta di legge unitaria della commissione Lavoro della camera che punta a dare una risposta a quei lavoratori rimasti senza reddito e senza pensione dopo la riforma Fornero arriverà in Aula a Montecitorio. Ma, cosi’ come qualche mese fa, la questione delle coperture appare tutt’altro che risolta. Mentre dunque il governo continua a assicurare di guardare alla questione come una priorita’, il presidente della commissione Lavoro della Camera e esponente del Pd Cesare Damiano chiede che al piu’ presto sia convocato un vertice Esecutivo-maggioranza per fare il punto sulla situazione. “Gli esodati sono una priorita’ – assicura Poletti – e stiamo cercando una soluzione ma questa deve essere sostenibile sotto il profilo dei conti pubblici”.

Damiano in realtà vorrebbe fare di piu' di quanto contenuto nel disegno di legge che la Camera inizierà ad esaminare a breve. Il disegno riguarda principalmente i lavoratori esodati (cioè coloro che erano senza lavoro al momento dell'entrata in vigore del Dl 201/2011, nel dicembre 2011) ma l'ex ministro del lavoro è stato firmatario anche di un'altra proposta in materia pensionistica che chiede l'introduzione di un correttivo alla Riforma Fornero strutturale, ossia uno strumento che consenta di anticipare l'età pensionabile sino a 62 anni, possibilmente senza alcuna decurtazione sulla rendita previdenziale. Idea che se passasse potrebbe tutelare in qualche misura anche coloro che hanno perso il posto di lavoro dopo il 2011 che attualmente restano inevitabilmente senza alcuna possibilità di ottenere un anticipo nell'accesso alla pensione. L'idea aveva trovato d'accordo anche l'ex ministro del lavoro Giovannini e il neo ministro Poletti che tuttavia non ha indicato sino ad oggi come intende procedere.

E' proprio su questa incertezza "governativa" che Damiano punta il dito: “Se la soluzione strutturale – aggiunge – non e’ percorribile perche’ troppo costosa, rimane la strada della sesta salvaguardia dedicata esclusivamente ai cosiddetti esodati che dovrà essere rapidamente approvata” ha concluso Damiano.

Secondo quanto riferito dalla Lega qualche tempo fa la Ragioneria dello Stato avrebbe quantificato in 2,7 miliardi per il solo 2014 l’onere delle misure messe a punto dai deputati. Un costo che si raddoppierebbe l’anno successivo per arrivare a un picco di 8,2 miliardi nel 2018. Fatto sta che, evidenzia la vicepresidente della commissione Lavoro della Camera e esponente di Fi Renata Polverini, “le parole non bastano piu’, ma servono azioni efficaci e praticabili”.

Sono un esodato bancario nato nel marzo 1956. Ho ricevuto una comunicazione dall'Inps in cui mi si dice che la mia pensione avrà decorrenza dal 1° Gennaio 2015 mentre l'assegno cesserà di essere erogato il prossimo 1° Luglio. Volevo sapere se ho diritto alla proroga dell'assegno di sostegno al reddito. Il Recente decreto pubblicato fa al caso mio? Preciso che sono un quarantista che è incappato nell'ulteriore slittamento (le cd. finestrine di "marechiaro") Luigi.

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Dai dati forniti si presume che il lettore sia un lavoratore che al 31 Maggio 2010, era titolare di prestazione straordinaria a carico del fondo di solidarietà settore bancario. In tal caso si conferma che potrà beneficiare della proroga del sostegno al reddito per il periodo di slittamento risultante dall'applicazione del regime di decorrenza regolato dall'articolo 12, commi 1-2 del Dl 78/2010.

Tale misura risulta erogata da appositi decreti interministeriali pubblicati annualmente dal Ministero del Lavoro e dell'Economia. Attualmente è stata predisposta copertura economica solo in favore dei lavoratori la cui finestra di decorrenza originaria si fosse collocata entro il 31.12.2013 (da ultimo si vedano i Dm 76353/2013 e Dm 79413/2014); pertanto nel caso di specie il lettore dovrà attendere la pubblicazione del decreto relativo all'anno 2014 che presumibilmente avverrà verso la fine di quest'anno. 

Si ricorda altresì che l'intervento in questione coprirà, secondo quanto affermato di recente dall'Inps, anche gli ulteriori spostamenti della decorrenza dovuti all'applicazione dell'articolo 18 della legge 111/2011 (si tratta delle finestre di uno, due e tre mesi per chi accede alla pensione di anzianità con i vecchi 40 anni di contributi). Pertanto l'intero periodo di slittamento risulterà coperto. 


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Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato il primo report sul monitoraggio delle domande presentate per l'accesso ai benefici della cosiddetta quinta salvaguardia prevista dall'articolo 1, comma 194 della legge 147/2013 e dal Decreto Ministeriale 14 febbraio 2014.

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Il documento diffuso mostra che le istanze di accesso al beneficio nel periodo intercorrente tra il 16 aprile e il 15 maggio 2014 alle direzioni territoriali del lavoro sono state 1.544. Il report tuttavia non indica il numero di istanze pervenute dalla Sicilia e dal Trentino Alto Adige. 

Le istanze monitorate si riferiscono esclusivamente a quei lavoratori tenuti al "passaggio" presso la DTL ai fini del riconoscimento della salvaguardia. Si tratta in particolare dei:

 1) lavoratori il cui rapporto di lavoro si e' risolto entro il 30 giugno 2012 in ragione di accordi individuali sottoscritti anche ai sensi degli articoli 410, 411 e 412-ter del codice di procedura civile, ovvero in applicazione di accordi collettivi di incentivo all'esodo stipulati dalle organizzazioni comparativamente piu' rappresentative a livello nazionale entro il 31 dicembre 2011, anche se hanno svolto, dopo il 30 giugno 2012, qualsiasi attivita' non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato;

2) lavoratori il cui rapporto di lavoro si e' risolto dopo il 30 giugno 2012 ed entro il 31 dicembre 2012 in ragione di accordi individuali sottoscritti anche ai sensi degli articoli 410, 411 e 412-ter del codice di procedura civile, ovvero in applicazione di accordi collettivi di incentivo all'esodo stipulati dalle organizzazioni comparativamente piu' rappresentative a livello nazionale entro il 31 dicembre 2011, anche se hanno svolto, dopo la cessazione, qualsiasi attivita' non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato;

3) lavoratori il cui rapporto di lavoro sia cessato per risoluzione unilaterale, nel periodo compreso tra il 1º gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011, anche se hanno svolto, successivamente alla data di cessazione, qualsiasi attivita' non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato.

Il report è disponibile a questo indirizzo.

La proposta di legge sugli esodati, a firma del presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano (Pd), inizierà l’esame in aula alla Camera da lunedì 23 giugno. E' quanto ha deciso oggi la conferenza dei capigruppo della Camera.

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La proposta di legge unificata contiene la cd. sesta salvaguardia, un insieme di norme volte a tutelare quei lavoratori che attualmente non hanno potuto mantenere il beneficio delle vecchie regole pensionistiche, quelle vigenti sino al 31 dicembre 2011.

Si ricorda che la proposta tutela, in sostanza, i lavoratori che fruiscono della mobilità sulla base di accordi sindacali stipulati entro il 2011 che maturino i requisiti per la pensione entro 2 anni dal termine dell'indennità di mobilità; gli autorizzati ai volontari che abbiano presentato domanda entro il 31 gennaio 2012 che maturino la decorrenza del trattamento entro il 2018; i lavoratori che hanno risolto il rapporto di lavoro (unilateralmente o con accordi) che maturano il requisito per la pensione (non piu' la decorrenza) entro il 6 dicembre 2014.

Modifiche importanti interessano anche i lavoratori precoci in favore dei quali viene resa valida la contribuzione accreditata a qualsiasi titolo al fine di escludere le penalizzazioni sino al 31.12.2017 previste dall'articolo 24, comma 10 del Dl 201/2011. Altri benefici interessano gli autorizzati ai volontari prima del 20 luglio 2007 ed il personale ferroviario viaggiante, di macchina e di manovra.

L'Ex ministro del lavoro Cesare Damiano chiede, superata la tornata elettorale del 25 Maggio, un iter rapido per risolvere i problemi sul fronte delle pensioni a cominciare dalla riapertura del tavolo di confronto sulla questione esodati: "Chiediamo al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti di riconvocare a breve il tavolo di confronto sul tema delle pensioni che ha visto,  nel corso della prima riunione del 7 maggio scorso,  la presenza dei dicasteri del Lavoro e dell’Economia, dell’ INPS e delle  Commissioni Lavoro di Camera e Senato.

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Dopo quel primo esame del tema degli ‘esodati’, occorre ora passare ad una soluzione di merito. Il ministro Poletti si è impegnato ad indicare prime proposte che,  per noi,  passano attraverso due strade:l’introduzione di un criterio di flessibilità nel sistema pensionistico, oppure  il ripristino del sistema delle quote, aggiornato rispetto alle soluzioni trovate nel 2007 dal Governo Prodi. Va ricordato che la Commissione Lavoro della Camera ha formulato un testo, frutto della ricerca unitaria di tutti i partiti, che potrebbe essere calendarizzato per l’aula entro la fine del mese di giugno. Prima di quella data va trovata una soluzione, compresa la copertura finanziaria: altrimenti la questione ‘esodati’ corre il rischio di restare al palo.

“Renzi afferma di voler porre in cima ai suoi impegni il lavoro, ma finora mi sembra che, a parte un decreto il cui impatto, secondo le ultime dichiarazioni del Ministro Poletti, sui livelli di disoccupazione lo avremo addirittura tra un anno, non abbiamo ulteriori azioni significative.”

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E' quanto affida ad una nota Renata Polverini (FI), Vice Presidente della Commissione Lavoro che sfida il ministro Poletti ad individuare una soluzione ai problemi del mercato del lavoro e soprattutto della pensioni. “Forza Italia ha comunque presentato o appoggiato una serie di emendamenti al Dl Lavoro che hanno aumentato le garanzie per i lavoratori e la fruibilità migliorando aspetti essenziali come l’apprendistato, il Durc, la tutela della maternità, i contratti di solidarietà. Ma non basta.

E prima di ogni altro ulteriore passo é necessario, risolvere definitivamente la questione degli esodati. Si tratta di capire se c’è la volontà politica del Ministro del Lavoro Poletti e del Governo di risolvere strutturalmente il problema e trovare soluzioni che possano rientrare nell’ambito della proposta legislativa unificata di tutti i gruppi alla Camera che arriverà in Aula nel mese di giugno. Anche i “Quota96″ aspettano un intervento urgente perché, a differenza di quanto ha affermato nei giorni scorsi il Ministro dell’Istruzione Giannini che vuole porre l’attenzione solo dopo la sua campagna elettorale, é necessario porre rimedio a un errore compiuto dalla riforma Fornero delle pensioni, che non ha considerato il fatto che il ciclo scolastico non coincide con quello solare. Non si può continuare ad andare per tentativi sulla pelle degli italiani e procrastinare secondo esigenze personali il problema. Sui “quota96″ non solo la copertura finanziaria non sarebbe eccessiva e risolverebbe una situazione assurda, ma consentirebbe di aprire le porte della scuola a 4mila giovani insegnanti.”

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