Eleonora Accorsi

Eleonora Accorsi

Sono una giornalista freelance. Collaboro con diverse testate e blog nella redazione di notizie ed approfondimenti su materie fiscali e di diritto del lavoro. Dal 2014 collaboro con la redazione di PensioniOggi.it

Il Consiglio regionale lombardo ha approvato oggi un emendamento all'assestamento di bilancio per autorizzare la concessione di un finanziamento di 500 mila euro a favore dei lavoratori esodati, in attesa di raggiungere l'età del pensionamento e in situazioni di difficoltà finanziaria. Kamsin Nel merito è  intervenuto il consigliere regionale Antonio Saggese, firmatario del provvedimento: "Tramite la concessione di un finanziamento di 500 mila euro - ha detto Saggese - Regione Lombardia intende offrire un sostegno economico per cercare di coprire il periodo che manca alla pensione a quei lavoratori che si trovano nella drammatica situazione di essere senza stipendio e di non poter vantare nell’immediato il diritto alla previdenza. Per coloro che si trovano in questa situazione diventa quindi impossibile sostenere ogni tipo di spesa. 

Attraverso questo provvedimento, le cui modalità attuative saranno stabilite dalla Giunta, Regione Lombardia si pone come obiettivo quello di dare una risposta molto concreta alle famiglie di  lavoratori beffati dalla riforma Fornero. Come abbia potuto il Governo precedente creare queste difficoltà  e come può il governo attuale non trovare delle soluzioni mi risulta inspiegabile”. 

 “E' assurdo – ha proseguito Saggese - che sia la Regione Lombardia a dover trovare una soluzione a un problema che non è stato originato da noi ma dal Governo, che ha anche approvato un decreto che porta in dote un ulteriore penalizzazione per gli esodati ancora in attesa della pensione. Se tramite i decreti precedenti, infatti,  il sostegno al reddito disposto per legge copriva per intero il periodo intercorrente tra la cessazione del rapporto di lavoro e l’erogazione dell’assegno previdenziale, questa ultima versione relativa al 2013 copre i lavoratori fino al 31 dicembre 2013, lasciando quindi senza garanzie reddituali minime i soggetti che si sono visti posticipare le cosiddette finestre nell’arco del 2014. Con questo provvedimento si potranno concedere prestiti d'onore da poter rimborsare comodamente nel momento in cui sarà percepita la pensione".

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I tecnici del servizio bilancio della Camera hanno ieri avanzato dubbi di copertura sulle due misure principali in materia previdenziale contenute nel disegno di legge di conversione al decreto legge sulla Pa. Kamsin Ad entrare nel mirino dei tecnici sono proprio le norme in favore dei quota 96 della scuola e quelle che consentono la pensione anticipata senza penalizzazione sino al 2017, norme riscritte in Commissione Affari Costituzionali alla Camera e che ora attendono il via libera dell'Aula.

Sui Quota 96 i tecnici osservano come la soluzione uscita dalla Commissione (qui i dettagli della misura)  ricalchi pressoché integralmente un testo concordato nei mesi scorsi alla Camera su cui il Governo aveva presentato una relazione tecnica che era stata verificata negativamente dalla Ragioneria dello Stato. Secondo i tecnici infatti "la fissazione di un limite massimo di beneficiari, determinato in un contingente di 4mila unità, risulta difficilmente applicabile, anche in considerazione della platea salvaguardata, ampiamente inferiore a quella dei potenziali beneficiari". Del resto osservano i tecnici, l'Inps aveva rilevato in circa 8-9mila i potenziali beneficiari della disposizione ed il rischio è il prodursi di contenzioso nei confronti degli esclusi qualora il numero dei richiedenti il beneficio fosse superiore a 4mila unità. Senza contare che, se la platea fosse piu' ampia, si modificherebbero anche le coperture.

Stessi rilievi vengono opposti dalla Ragioneria anche alla norma che consentirebbe l'eliminazione dei disincentivi all'uscita prima dei 62 anni per chi ha raggiunto i requisiti della pensione anticipata (vedi i dettagli della misura). Anche in tal caso - osservano i tecnici - si è richiamato un "testo unificato preesistente che è stato verificato negativamente dalla Ragioneria generale dello Stato, secondo cui la quantificazione risultava sottostimata in ragione del numero di soggetti potenzialmente interessati".

"I rilievi potrebbero diventare un ostacolo ad un rapido passaggio parlamentare del testo se il governo non dimostrerà coerenza nella volontà di risolvere questi problemi" ha indicato Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera. "Queste misure, sostenute da un ampio schieramento di forze, debbono andare a buon fine: una nuova delusione sarebbe fonte di grave conflitto politico" ha avvertito Damiano.

I nodi tuttavia saranno sciolti a breve. Oggi infatti la titolare della Funzione Pubblica, Marianna Madia, dovrebbe indicare se l'esecutivo chiederà la questione di fiducia in vista della prima lettura della Camera che dovrebbe concludersi entro questa settimana; ed in tal caso l'esecutivo dovrà indicare se stralcerà o meno le due misure dal testo su cui intende porre la fiducia.

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Sul pensionamento d'ufficio "noi responsabilizziamo molto le amministrazioni: è l'amministrazione che deve capire se quella è un'eccellenza, che serve o se invece ha senso dare opportunità alle nuove generazioni". Kamsin E' quanto ha commentato oggi il ministro della Pa, Marianna Madia, parlando, a margine dei lavori alla Camera, delle novità inserite nel decreto legge di riforma della pubblica amministrazione che, come già anticipato da Pensioni Oggi, consente alle Pa di risolvere unilateralmente il rapporto di lavoro al perfezionamento della massima anzianità contributiva (cioè 42 anni e 6 mesi per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne) purchè il dipendente abbia raggiunto i 62 anni. 

"Noi non andiamo in deroga alla Fornero - spiega - ma abbiamo posto una serie di paletti" di anzianità e anagrafici, specificando la necessità di motivare la scelta "con criteri oggettivi", così da applicare la norma "in modo virtuoso e non vizioso o arbitrario". In questo modo, aggiunge il ministro, "le eccellenze indispensabili non saranno sostituite, potranno restare. Ma, in alternativa, ci sarà la possibilità di fare entrare giovani". Sul numero di uscite possibili attraverso gli strumenti previsti nel dl, il ministro non fa stime: "esistono delle platee potenziali, ma bisogna capire quante sarebbero andate in pensione di loro spontanea volontà e, poi, tra quelle che non l'avrebbero richiesto, quelle a cui lo richiede l'amministrazione". Di certo, sottolinea Madia, "la norma non basta a sbloccare le ingiustizie subite e che stanno subendo le giovani generazioni, ma segna un'inversione di tendenza forte".

Generazione cattivi maestri pensi anche a turnover - "Se la generazione di chi finora è stato cattivo maestro, altrimenti non ci avrebbe portato fin qui, si deve porre un problema: quello dell'innalzamento delle percentuali di turn-over. Mentre non serve fare una battaglia per l'eccellenze, visto che lo strumento messo a disposizione con il decreto dà la possibilità di far restare coloro che rappresentano una risorsa". Così il ministro della Pa, Marianna Madia, parlando del pensionamento d'ufficio. "Non c'è quindi alcun problema di lesa maestà", ha indicato il Ministro.

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E' calendarizzata per oggi l'avvio della discussione generale alla Camera dei Deputati sulla legge di conversione del decreto legge sulla Riforma della Pubblica Amministrazione (il Dl 90/2014). Kamsin Molte le novità in materia previdenziale sulle quali Montecitorio sarà chiamato a pronuciarsi entro la fine di questa settimana.

Si attende infatti il primo via libera al nuovo articolo 1 del decreto legge 90/2014 come riformato dalla Commissione Affari Costituzionali venerdì scorso, un'approvazione che si spera avvenga senza modifiche e sorprese. Tra i vari temi, come già anticipati da Pensioni Oggi c'è prima di tutto la deroga in favore dei quota 96 della scuola, cioè il riconoscimento della possibilità di accedere alla pensione dal 1° settembre 2014 per 4 mila professori e personale Ata che ha raggiunto la quota 96 entro il 31 Agosto 2012; poi la revisione dei trattenimenti in servizio; la possibilità per le Pubbliche Amministrazioni di collocare a riposo d'ufficio a 62 anni chi ha raggiunto i requisiti per la pensione anticipata; il rifinanziamento dell'accesso alla pensione di vecchiaia anticipata per i giornalisti; nonchè la misura in favore dei lavoratori precoci che dice basta alla penalizzazione per chi ha raggiunto i requisiti per la pensione anticipata entro il 2017.

Misure che sono state salutate positivamente da tutte le forze politiche ma che devono ora ricevere il parere positivo della Ragioneria Generale dello Stato e quindi il primo voto Parlamentare (molto probabilmente con il ricorso alla fiducia). Giudizi positivi anche per i sindacati che per voce di Domenico Pantaleo, segretario della Flc Cgil, fanno sapere che la misura in favore del comparto scuola "sana una palese ingiustizia e consente di procedere a 4 mila nuove immissioni in ruolo. È altrettanto positiva la possibilità di rivalutare le pensioni per le donne che avevano deciso di lasciare il lavoro con 57 anni di età e 35 anni optando per il calcolo con il sistema contributivo per tutti gli anni di servizio”.

La misura piu' significativa riguarda proprio il comparto scuola che, come anticipato, consentirà a 4mila docenti di mantenere le vecchie regole di pensionamento se hanno perfezionato un diritto a pensione entro il 31 Agosto 2012, secondo la disciplina pensionistica vigente sino al 31.12.2011. Gli interessati avranno 15 giorni per presentare istanza di accesso al beneficio e potranno essere collocati in quiescenza già da settembre.

A detta della Cisl tuttavia alcuni insegnanti potrebbero non optare per la deroga per via del fatto che i termini di pagamento della buonuscita verrebbero, secondo quanto recita l'emendamento, corrisposti secondo l'attuale disciplina Fornero e quindi con un ritardo di circa 4-5 anni dalla data della pensione. Senza contare, inoltre, che ci sarà una dilatazione ulteriore qualora l'importo lordo complessivo superi i 50mila euro. In favore di questo comparto c'è però una notizia positiva: le lavoratrici che hanno maturato un diritto a pensione entro il 31 Agosto 2012 e che avevano scelto l'opzione donna per anticipare l'uscita, potranno ora chiedere la riliquidazione dell'assegno con le regole del retributivo.

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Quattro mila professori potranno essere collocati in pensione dal prossimo 1° settembre, stretta sul trattenimento in servizio, via libera al pensionamento d'ufficio al compimento dei requisiti per la pensione anticipata, stop alla penalizzazione per chi ha raggiunto i requisiti per la pensione anticipata entro il 2017. Kamsin Sono queste le principali novità in materia previdenziale dopo il via libera in Commissione Affari Costituzionali alla Camera al decreto legge sulla riforma della pubblica amministrazione (il provvedimento sarà in Aula a Montecitorio da lunedì dove inizierà la discussione).

Per i quota 96 della scuola è arrivato ieri in tarda notte quindi un altro via libera. I docenti rimasti bloccati dalla riforma Fornero vedono farsi piu' concreta la possibilità di andare in pensione già da settembre. Ora vanno fissati i termini per le domande di collocamento in quiescenza e così si potranno aprire le porte (forse però a settembre 2015) a nuove assunzioni di docenti nelle scuole. Ma le novità per il decreto Pa non finiscono qui. Sul fronte delle pensioni viene infatti confermata l'abolizione del trattenimento in servizio per i magistrati al 31 dicembre 2015 e viene anche rivisto il regime di aspettativa per le toghe che vogliono approdare agli uffici di diretta collaborazione con la Pa: se vogliono ricoprire un incarico, anche di semplice consulenza giuridica, devono andare fuori ruolo.

Confermata poi la norma che consentirà alle Pa di collocare in pensione i dipendenti che hanno raggiunto la massima anzianità contributiva (qui i dettagli). Tuttavia l'emendamento approvato, come anticipato da Pensioni Oggi, conterrà anche un vincolo anagrafico minimo, quello dei 62 anni, una soglia introdotta al fine di evitare la possibilità che il dipendente incorra nella penalizzazione. La norma viene estesa anche con riferimento ai primari e professori universitari, ma per loro l'età sarà di 65 anni. Viene abolita poi la norma che faceva salvi i trattenimenti in servizio dei militari fino al 2016. Confermate le novità sulla mobilità obbligatoria, con l'esclusione dei lavoratori con figli minori di tre anni o disabili a carico, e l'introduzione del concerto dei sindacati nella definizione dei criteri di trasferimento.

Arriva anche la parola fine a quel complesso meccanismo sulle penalizzazioni (taglio dell'1-2% per chi ha meno di 62 anni) per i lavoratori che maturano i requisiti per la pensione anticipata entro il 2017 (qui i dettagli).

Le novità per i Quota 96 - Tornando ai professori la misura che attende ora il via libera dell'Aula (qui il testo dell'emendamento) consentirà di mantenere le vecchie regole di pensionamento in favore di 4 mila docenti che hanno maturato un diritto a pensione entro il 31 Agosto 2012, secondo la disciplina pensionistica vigente sino al 31.12.2011. Gli interessati avranno 15 giorni per presentare istanza di accesso al beneficio e potranno essere collocati in quiescenza già da settembre. Tempi dunque piuttosto stringenti calcolando che il provvedimento non sarà convertito definitivamente in legge prima dell'8 Agosto. Non solo. L'Inps inoltre dovrà formulare una graduatoria applicando un criterio progressivo risultante dalla somma dell'età anagrafica e dell'anzianità contributiva vantata dai singoli richiedente alla data del 31 dicembre 2012. Si tratta di passaggi che dunque dovranno essere compiuti molto velocemente dall'Inps per rispettare il traguardo del 1° settembre.

Inoltre, per fare cassa, i termini di pagamento della buonuscita dei 4mila prof verrebbero corrisposti secondo l'attuale disciplina Fornero e quindi a partire da 66 anni e tre mesi per la vecchiaia, 41 anni e sei mesi, se donna e 42 anni e sei mesi, se uomo, per la pensione anticipata. Senza contare, inoltre, che ci sarà una dilatazione ulteriore qualora l'importo lordo complessivo superi i 50mila euro.

In favore di questo comparto spunta anche un'altra novità: le lavoratrici che hanno maturato un diritto a pensione entro il 31 Agosto 2012 e che hanno optato per l'opzione donna per anticipare l'uscita, potranno chiedere la riliquidazione dell'assegno con le regole del retributivo.

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