Nicola Colapinto

Nicola Colapinto

Nicola Colapinto, avvocato con specializzazione in diritto del lavoro, seguo le principali questioni giuslavoristiche e previdenziali per PensioniOggi.it. 

Un emendamento al ddl di stabilità prevede che lo scorrimento delle graduatorie per le Forze di Polizia riguarda anche i concorsi banditi nell'anno 2012 ed indetti per l'anno 2013.

Kamsin Si sbloccano parzialmente le assunzioni nelle Forze dell’ordine e presso l'agenzia delle Dogane, e precari degli enti locali siciliani. Le ultime votazioni sulla legge di Stabilità, in commissione Bilancio della Camera, hanno portato anche un piccolo pacchetto di assunzioni e proroghe.

La Commissione Bilancio di Montecitorio ha accolto infatti diversi emendamenti proposti dal Relatore all'articolo 21 del testo governativo che entro il fine settimana sarà licenziato dall'Aula della Camera. In base alle modifiche accolte i precari che lavorano negli enti locali siciliani potranno beneficiare della proroga di un anno: i loro contratti erano destinati a terminare il prossimo 31 dicembre. Si sbloccano poi le assunzioni nelle forze di polizia in quanto viene autorizzato lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi banditi nel 2012 e indetti l’anno successivo e per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (anch'essi tramite il ricorso alle graduatorie).

Nello specifico l'emendamento approvato prevede che l'articolo 3, comma 3-bis, del dl 90/2014, si interpreta nel senso che lo scorrimento ivi previsto riguarda anche i concorsi banditi nell'anno 2012 ed indetti per l'anno 2013. In base a tale precisazione, pertanto, le Forze di polizia, sono autorizzate, in via straordinaria, per l'immissione nei rispettivi ruoli iniziali, allo scorrimento delle graduatorie non solo dei concorsi indetti nel 2013 ed approvate entro il 31 ottobre 2014 ma anche dei concorsi banditi nel 2012 ed espletati nell'anno successivo.  

Il testo nel fine settimana sarà sottoposto al voto di fiducia per passare poi al Senato, dove saranno affrontati gli ultimi nodi politicamente rilevanti, dalla tassazione della previdenza integrativa alla definizione della cosiddetta local tax, la tassa unica di competenza dei Comuni destinata ad assorbire Tasi ed Imu.

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Una norma nel disegno di legge sul cd. Jobs Act prevede la cancellazione dello strumento per i casi di "cessazione definitiva di attività aziendale o di un suo ramo".

Kamsin La Riforma del Mercato del Lavoro prevede una stretta per l'accesso alle cosiddette tutele "in costanza di rapporto di lavoro", vale a dire il sistema della cassa integrazione ordinaria e straordinaria.

La legge Delega prevede la cancellazione dello strumento per i casi di "cessazione di attività aziendale o di un suo ramo definitiva" mentre in tutte le altre situazioni si prevede l'accesso alla Cig solo dopo aver utilizzato tutte le altre forme contrattuali di riduzione dell'orario di lavoro (cioè dai contratti part time ai contratti di solidarietà, con una destinazione delle risorse eventuali proprio a questi contratti che prevedono una armonizzata riduzione di orario e salario in chiave difensiva).

La Cig, pertanto, sarà destinata ai soli casi di cessazione temporanea ovvero di sospensione dell'attività aziendale con una prospettiva, ragionevole, di ripresa della stessa entro il termine di durata dell'intervento. Verranno, invece, escluse forme di integrazione salariale in caso di cessazione definitiva dell'attività o di un suo ramo.

Il ddl prevede inoltre la semplificazione delle procedure burocratiche attraverso l'incentivazione di strumenti telematici e digitali, "considerando anche la possibilità di introdurre meccanismi standardizzati di concessione prevedendo strumenti certi ed esigibili".

Sulla cassa integrazione ordinaria e quella straordinaria è poi prevista una revisione dei limiti di durata da rapportare al numero massimo di ore ordinarie lavorabili nel periodo di intervento con un maggior ricorso ai meccanismi di rotazione.

La legge Delega prevede, infine, una rimodulazione delle aliquote contributive ordinarie sulla base dell'effettivo ricorso allo strumento. La rimoludazione dovrà garantire una riduzione degli oneri contributivi ordinari ed una diversa attribuzione degli stessi tra i settori in funzione dell'utilizzo effettivo.

Completano il cerchio degli interventi che il Governo è delegato ad attuare la revisione dei fondi di solidarietà bilaterali "fissando un termine certo per l'avvio dei fondi medesimi e previsione della possibilità di destinare gli eventuali risparmi di spesa derivanti per il finanziamento degli ammortizzatori sociali".

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E' possibile recuperare i giorni di malattia solamente nel caso in cui la malattia del prestatore di lavoro sia incompatibile con la funzione del riposo ed il recupero delle energie psico fisiche di cui avrebbe usufruito il soggetto se fosse stato in ferie in condizioni normali.

Kamsin Con l'avvicinarsi delle vacanze natalizie arrivano le tanto sospirate ferie. Purtroppo, a volte, questa atmosfera di gioia rischia di essere cancellata quando arriva una malattia. In questo caso però i lavoratori possono evitare di perdere i giorni ferie che erano stati chiesti, prima della malattia, al datore di lavoro. Ma per salvare i restanti giorni il lavoratore dipendente deve mettere in atto alcuni adempimenti burocratici.

In primo luogo l'interessato deve chiamare il medico per documentare la situazione, e ottenere, in questo modo, la prognosi e la diagnosi della malattia. Il medico dovrà, quindi, spedire i certificati per via telematica all'Inps, che a sua volta dà notizia al datore di lavoro della prognosi. In caso di ricovero ospedaliero, o nei casi in cui il medico non è in condizione di usare il computer, o si è all'estero, l'interessato deve inviare i certificati cartacei a Inps e azienda. Il malato "sfortunato" dovrà, inoltre, rispettare le fasce di reperibilità giornaliera, anche durante i giorni festivi, per evitare che l'eventuale controllo fiscale vada a vuoto con conseguente perdita della indennità di malattia.

Si ricorda, tuttavia, che solo le malattie piu' gravi consentono di fare salve le ferie e di attivare l'indennità di malattia. Secondo la Corte costituzionale, infatti, bloccano le ferie le malattie che non permettono al lavoratore di recuperare le energie psicofisiche.

In altre parole, la malattia che insorge durante il periodo di ferie ne interrompe il decorso solamente nel caso in cui la malattia del prestatore di lavoro sia incompatibile con la funzione del riposo ed il recupero delle energie psico fisiche di cui avrebbe usufruito il soggetto se fosse stato in ferie in condizioni normali. Ad esempio, dunque, non annullano le ferie episodi quali raffreddori, una febbre blanda, i dolori mestruali, i mal di testa, mal di gola, i dolori alla schiena. I lavoratori sono avvisati.

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Anche la Cisl Lavoro Pubblico si unisce allo sciopero generale contro il sesto blocco consecutivo dei rinnovi dei contratti nel pubblico impiego.

Kamsin Dopo il nulla di fatto dell'incontro di ieri in cui il Governo si è detto non disponibile al rinnovo dei contratti del pubblico impiego la Cgil ha confermato oggi lo sciopero generale del 5 dicembre contro la legge di Stabilità, il riordino del pubblico impiego e il Jobs act. Anche la Cisl Lavoro pubblico annuncia lo sciopero del settore e scrive alle 12 categorie di Cgil, Cisl e Uil che hanno fin qui messo in atto la mobilitazione per definire insieme la data», entro il mese di dicembre. I sindacati dichiarano "inaccettabile" il sesto blocco consecutivo dei rinnovi dei contratti del pubblico impiego.

Le misure sul pubblico impiego del Ddl stabilità - Sono tre i punti di intervento previsti dall'articolo 21 del ddl di stabilità. In primo luogo la legge prevede la proroga anche per l’anno 2015 del blocco economico della contrattazione già previsto fino al 31/12/2014 dal Dl 78/2010 con conseguente slittamento del triennio contrattuale dal 2015-2017 al 2016-2018.

In secondo luogo viene estesa fino al 2018 l’efficacia della norma che prevede che l'indennità di vacanza contrattuale da computare quale anticipazione dei benefìci complessivi che saranno attribuiti all'atto del rinnovo contrattuale è quella in godimento al 31 dicembre 2013.

Infine si stabilisce, nei confronti del personale non contrattualizzato in regime di diritto pubblico (professori e ricercatori universitari, dirigenti dei corpi di polizia e delle forze armate, con esclusione del personale di magistratura per effetto della sentenza della Corte Costituzionale n. 223/2013), che anche per l’anno 2015 non si applicano i meccanismi di adeguamento retributivo di cui all’articolo 24 della legge n. 448 del 1998 e che lo stesso anno non è utile ai fini della maturazione delle classi e scatti di stipendio, correlati all’anzianità di servizio, che caratterizzano il trattamento economico del citato personale. Mentre per tutti gli altri dipendenti pubblici riprenderebbe, almeno, la dinamica legata alla carriera permettendo agli stipendi di salire nel caso in cui siano previsti scatti automatici o di promozioni di carriera.

Zedde

Al via l’incontro con i sindacati per il pubblico impiego. Nel 2015 niente aumenti ma c'è l'apertura ad una parziale attenuazione del blocco degli scatti. Parte anche il confronto sulla parte normativa.

Kamsin Il Governo conferma che i soldi per gli aumenti contrattuali nel pubblico impiego non ci sono, almeno per il 2015. Ma se, da un lato, la parte economica del contratto non potrà essere rinnovata stasera il governo cercherà di mediare con i sindacati del pubblico impiego su alcuni punti delle misure contenute nella legge di stabilità.

L’obiettivo è evitare lo sciopero prospettato non solo dalla Cgil ma anche da Cisl e Uil, nella giornata di protesta della categoria dello scorso 8 novembre. Al tavolo, convocato per le ore 19, ci saranno da una parte Marianna Madia, ministro della Pubblica amministrazione, e il sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio; dall’altra i segretari generali di Cgil e Cisl, Camusso e Furlan, quello designato della Uil Barbagallo, il segretario generale dell’Ugl Capone e i vertici di categoria.

Nell'incontro si discuterà soprattutto di legge di Stabilità con il Governo che spiegherà la parziale ripresa degli scatti di anzianità nel comparto pubblico. Infatti se sulle risorse finanziarie per i rinnovi contrattuali, che valgono 2,1 miliardi di euro per il solo 2015, Renzi non è in grado di dare garanzie, ci sarebbero aperture su altri fronti. Ad iniziare proprio dagli scatti. Non è un mistero, infatti, che nella relazione governativa al disegno di legge di stabilità viene messo nero su bianco, la ripresa, almeno, della dinamica legata alla carriera permettendo agli stipendi di salire nel caso in cui siano previsti scatti automatici o di promozioni di carriera.

Lo sblocco tuttavia non avverrà per tutti. Sempre secondo la relazione illustrativa, gli stipendi, l'indennità integrativa speciale e gli assegni fissi e continuativi del personale non contrattualizzato (cioè dei docenti e dei ricercatori universitari, del personale dirigente della Polizia di Stato e gradi di qualifiche corrispondenti, dei Corpi di polizia civili e militari, dei colonnelli e generali delle Forze armate, del personale dirigente della carriera prefettizia, nonché del personale della carriera diplomatica) continueranno a non essere adeguati nel 2015; inoltre, lo stesso anno non sarà utile ai fini della maturazione delle classi e degli scatti di stipendio, correlati all’anzianità di servizio.

Come dire che gli scatti continueranno ad essere bloccati per alcune categorie del personale pubblico non contrattualizzato (peraltro la categoria dovrebbe essere meglio individuata, come suggerito anche dall'ufficio studio della Camera dei Deputati). Nell'incontro di stasera il Governo dovrà spiegare ai sindacati se resta confermata questa impostazione oppure se sono possibili ulteriori aperture.

Tra le altre novità è possibile che venga prospettato l’avvio del negoziato sulla sola parte normativa dei contratti: una offerta che può essere resa più credibile con l’impegno a rivedere alcune parti della legge Brunetta sul pubblico impiego, quelle più indigeste ai rappresentanti dei dipendenti pubblici.

Zedde

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