cumulo casse professionali
- angco
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"...alle dimissioni (per chi ha rapporto di lavoro dipendente) segue, il primo del mese successivo il collocamento in pensione... "
a mio avviso, non è così automatico: per esempio, se uno si dimette (per motivi suoi) e NON ha ancora maturato i requisiti per richiedere la pensione, in quel caso il dipendente non è collocato in pensione, ha semplicemente interrotto il suo rapporto di dipendenza.
Ci tenevo a precisare, per paura che passasse un messaggio non chiaro (e cioè che chiunque si dimette, diventa automaticamente pensionato il mese successivo).
Ancora una cosa: per andare in pensione bisogna inoltrare la domanda, che deve essere processata dall'Ente che la riceve e che potrebbe anche essere rigettata, per svariati motivi (per esempio, perchè uno o più anni di contribuzione non sono stati registrati correttamente o non sono stati trasferiti dall'INPDAP all'INPS), reiezione impugnabile, ovviamente, se è stata fatta in modo illegittimo.
Ecco perchè, a mio avviso, non possiamo considerarci in pensione finchè l'INPS non ci riconosce ufficialmente il diritto a pensione.
La percezione dell'assegno è un passo ancora successivo.
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- Nicolett
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adriana dato ha scritto: Mario, l'avvocato chiederà al giudice del lavoro un provvedimento di urgenza perché data legge, data la circolare INPS, visto che i requisiti per andare in pensione con il cumulo li ho da un anno, l'inerzia delle Casse e dell'Inps mi impedisce di andare in pensione e quindi lede un mio diritto. Questa è la prima azione poi vedremo che risponde il giudice perché in genere questo magistrato preposto alle cause di lavoro non lascia per lungo tempo senza risposte, e ci regoliamo di conseguenza. Quando avrò il testo ve lo mando. Però potremmo fare delle azioni disturbatorie cioè organizzarci in gruppi per cassa e inviare lettere al direttore, al giornale, telefonare ogni giorno sia all'ordine dei medici di residenza sia a Roma si dovranno pur scocciare. Se qualcun altro ha qualche altro suggerimento ben venga
Adriana mi permetto di suggerirti che in realtà non c'è un impedimento ad andare in pensione (molti di noi lo sono da mesi, iscritti al comitato ne saremo almeno una 30ina) ma di percepire l'assegno pensionistico...il distinguo non è da poco, sarebbe bene che il tuo avvocato ne tenesse conto...alle dimissioni (per chi ha rapporto di lavoro dipendente) segue, il primo del mese successivo il collocamento in pensione...chi ha i requisiti e non si dimette (ovviamente è una scelta personale, assolutamente legittima) lo fa per il timore di rimanere qualche mese senza entrate, ma ricordiamoci che si può avviare (dopo 30 giorni di lettera di messa in mora+ ulteriori 30) causa al giudice del lavoro, chiedendo anche i danni morali oltre a tutti i ratei maturati...la mia non vuole essere una chiamata alle dimissioni, ma è certo che se questo numero crescesse considerevolmente il rischio di contenziosi (che vedrebbe l'Inps soccombere con assoluta certezza, la legge in questo è chiara, 140/97) forse indurrebbe mamma Inps ad un atteggiamento meno spregiudicato.
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- bologna2
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grazie
BASTA..BASTA,,,BASTA
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- binotto
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- adriana dato
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