cumulo casse professionali

In sostanza non so che pesci prendere.....

Ti ringrazio per la lettera a Mattarella!
Per quanto riguarda la domanda di pensione anticipaat, che raggiungo nel corrente mese, non posso fare la domanda di pensione, poiché ho solo lo stipendio ospedaliero e devo mantenere una famiglia; non posso permettermi di rimanere senza stipendio o senza pensione....

Ben fatto Nicoletti, ora aspettiamo a vedere se ci sarà un interessamento!

E' stata inviata la mail al Presidente Mattarella, ecco il testo.

Ill.mo Presidente Mattarella,

mi chiamo Marco Nicoletti e sono il Presidente di un comitato di professionisti, circa 700 iscritti, di ogni campo professionale e di ogni regione italiana, che hanno sentito il bisogno di aggregarsi in un organo associativo, senza connotazioni politiche o di distinguo religioso e di appartenenza sociale, allo scopo di far valere il proprio diritto di veder resa operativa una Legge dello Stato, la 232/2016, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ormai da circa 12 mesi e che in questo lunghissimo lasso di tempo ha visto, tristemente direi, organi dello Stato impegnati nel ritardarne al massimo la sua piena applicazione.

Parliamo della riforma sul cumulo gratuito con le Casse Professionali (sono 20 Casse che rappresentano tutte le principali professioni, dai medici ai periti agrari, piuttosto che ingegneri, avvocati, ragionieri ecc.), legge che, nello spirito originario, doveva restituire pari dignità e pari diritti a quei lavoratori che, nei moderni scenari delle carriere lavorative, hanno intrapreso diversi incarichi professionali e, contestualmente, versato contribuzioni ad Enti previdenziali diversi. E' il segno dei tempi, ormai difficilmente si svolge il medesimo incarico presso lo stesso datore di lavoro per tutta la vita ed anche la contribuzione conosce più Enti, comprese le Casse Professionali.

Definita da molti giuristi e giuslavoristi, oltre che da gran parte del mondo politico una “Legge di civiltà” perchè sana un'ingiusta disparità di trattamento tra lavoratori coevi, parte dei quali si vedeva premiata per via di carriere persistenti, ed altri pesantemente penalizzati per il semplice fatto di aver svolto più mansioni.

Entrata in vigore il primo gennaio 2017 la 232/2016 è stata oggetto di manovre dilatorie e ostruzionistiche che in un Paese civile hanno il valore del disconoscimento del volere di un organo rappresentativo del popolo, il Parlamento, che lo ha votato all'unanimità. Molti professionisti, in possesso dei requisiti di legge per accedere alla pensione in cumulo e fiduciosi in tempi ragionevoli nella sua applicazione, hanno rassegnato le dimissioni e versano in condizioni di grande difficoltà, non vedendo nemmeno riconosciuto dall'Inps un acconto pensionistico, come previsto dalla normativa vigente.

Ad oggi, 7 dicembre 2017, ormai a quasi 12 mesi dalla sua entrata in vigore, i professionisti di tutt'Italia ancora assistono al perdurare di tattiche volte solo a salvaguardare interessi di parte, a discapito di un diritto inalienabile che la Legge ha sancito.

Ci appelliamo a Lei, Presidente, affinchè esorti gli apparati dello Stato coinvolti e che, arbitrariamente, si adoperano nel ritardare l'iter operativo che la Legge citata richiede. Non è assolutamente nel nostro auspicio che, come troppo spesso si è verificato nella storia recente della nostra Repubblica, sia la Magistratura ad essere chiamata a riempire un vuoto decisionale ed operativo e che supplisca a ruoli che sono propri degli organi istituzionali competenti.

I professionisti d'Italia La salutano ed attendono fiduciosi un Suo interessamento.

Attualmente l'unica forma di pressione è il ricorso alle aule di giustizia, o la semplice minaccia di farlo...fin troppo facile capire che le sedi periferiche dell'Inps tendono sistematicamente a SCORAGGIARE le domande di pensione ("le conviene aspettare la firma delle convenzioni...bla bla bla"...oppure, come pubblicato sul giornale Enpam "si rischia di rimanere parecchi mesi senza stipendio nè pensione"...bla bla bla..) queta logica fa parte di una concertazione diabolica fra casse, inps e un ministero complice.

Rinnovo l'invito a tutti i colleghi che hanno raggiunto i requisiti dell'anticipata a non esitare: fate domanda di pensione...e, trascorsi i 30 giorni, inviate la lettera di messa in mora all'Inps, è una causa vinta in partenza!

Voto o non voto l'inadempienza è di una amministrazione dello Stato per cui le azioni legali partono, qualsiasi sia il Governo, almeno io la penso così. Ho scritto prima che vi farò sapere domani dell'incontro con l'avvocato ma ho dimenticato che lo vedo giorno 9, domani è festa.