I primi due mesi del 2022 marcano la tendenza all'innalzamento dei casi di Covid-19 nei luoghi di lavoro che arrivano così nel complesso a quota 229.037 alla data del 28 febbraio, un dato che rappresenta oltre un sesto del totale delle denunce di infortunio arrivate all'Inail dal gennaio del 2020 e l'1,8% dei casi di positività comunicati dall'Istituto superiore di Sanità alla stessa data.
In particolare, gennaio e febbraio dell'anno in corso vedono 17.647 casi in più pari a un aumento dell'8,3%. Questa è la situazione che emerge dall'ultimo report del 25 marzo a cura della Consulenza statistico attuariale dell’Inail dal quale comunque si evince anche il contenimento drastico dei casi mortali dovuti al Coronavirus nel primo bimestre del 2022, ovvero solo 2.
A tal proposito, ricordiamo che il 2020 ha registrato 573 decessi da Covid, pari al 68,6% del totale e il 2021 260, pari al 31,31%. Se non arrivassero denunce tardive all'Istituto che sarebbero registrate nel prossimo report, si confermerebbe la tendenza a maggiori contagi, ma anche a un minor numero di esiti fatali derivanti dalla pandemia.
Contagi Covid al lavoro, come è cambiata la situazione all'inizio del 2022
Dunque più contagi, ma anche una drastica riduzione dei decessi causati da infezioni al lavoro. Il venticinquesimo report dell'Inail scatta una fotografia in chiaro-scuro della situazione pandemica nei luoghi di lavoro.
I dati sui contagi dei primi due mesi dell'anno in corso ci dicono che i casi in più sono stati complessivamente 17.647: 8.421 a gennaio e 8.111 a febbraio 2022. I casi rimanenti sono attribuibili per il 92% (ovvero 1.115 casi) al 2021 e per l'8% al 2020, a causa del consolidamento dei dati per informazioni non disponibili nei mesi precedenti.
Sul versante dei decessi causati dall'infezione nei luoghi di svolgimento dell'attività professionale, i dati Inail riferiscono che il totale è arrivato a 835, con 12 casi in più dalla fine di gennaio. Ma a ben vedere, solo 2 sono avvenuti nel mese di febbraio 2022, mentre 8 risalgono al 2021 (anno nel quale si sono verificati 260 casi, 31,31% del totale) e 2 al 2020 (573 decessi, 68,6%), appunto per il fenomeno delle denunce tardive.
Covid sul lavoro: contagiati più giovani, donne più esposte
Ma qual'è il profilo che emerge dai dati in merito a chi si contagia di Covid al lavoro?
Il report Inail ci dice che nell'ultimo mese l'età media è scesa di 12 mesi, arrivando a 45 anni, mentre dall'inizio della pandemia è di 46 anni.
In particolare, il 41.3% dei casi è nella fascia 50-64 anni, seguita dal 36,8% dei 35-49 anni, dal 20% degli under 35 anni e dall'1,9% degli over 64 anni. Per quel che riguarda la nazionalità l'87,3% dei lavoratori interessati è italiano e il 12,7 straniero.
Ma quello che più colpisce l'attenzione è la quota molto alta di lavoratrici contagiate che arriva addirittura a essere il 68,3% dei casi totali, nonostante le donne siano al lavoro in numero inferiore (nel 2018 la percentuale di donne al lavoro era del 42,1%).
Sul versante dei settori più colpiti spicca la sanità e l'assistenza sociale che dal secondo semestre del 2021 vede un trend in crescita dei contagi e che origina il 63,7% delle denunce di da Covid-19: 10.000 casi a gennaio 2022 e oltre 3.000 a febbraio. C'è poi da segnalare il boom di contagi avvenuto nel comparto trasporto e magazzinaggio a gennaio 2022 con quasi 2.900 casi, scesi però a 600 in febbraio.
Infine sul piano territoriale, la diffusione del virus nei luoghi di lavoro vede il 42,4% delle denunce nel Nord-Ovest con prima regione la Lombardia con il 25 %, il 23,2% del Nord-Est (Veneto al 10,4%), del 16% al Centro (con il Lazio 7,2%), del 13,1% al Sud (la Campania è al 6,2%) e del 5,3% nelle Isole (Sicilia al 3,8%). La provincia con il maggior numero di contagi professionali a febbraio è invece quella di Roma.