Ammortizzatori Sociali, Ecco gli Importi di Cig e Naspi per il 2021

Bernardo Diaz Venerdì, 22 Gennaio 2021
Aggiornati dall'Inps gli importi delle prestazioni contro la disoccupazione involontaria e la cassa integrazione guadagni.
Aggiornati gli importi degli ammortizzatori sociali erogabili nel 2021. Lo precisa l'Inps nella Circolare numero 7/2021 pubblicata ieri con la quale l'istituto provvede ad adeguare gli importi delle prestazioni di integrazione salariale in costanza di rapporto di lavoro e delle prestazioni contro la disoccupazione. Ogni anno gli importi delle prestazioni in parola devono essere rivalutati in base all'andamento dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per famiglie di operai ed impiegati; dato che questa volta l'indice ha registrato un andamento negativo i valori sono rimasti praticamente gli stessi dello scorso anno.

Così l'importo della cassa integrazione guadagni nel 2021 resta a quota 1.129,66 euro per retribuzioni superiori a 2.159,48 euro, mentre per salari inferiori alla predetta cifra l'importo sarà di 939,89 euro. I valori tengono conto della riduzione prevista dall'articolo 26 della legge 41/1986 pari al 5,84%. I trattamenti di integrazione salariale per il settore edile dovuti ad intemperie stagionali sono di importo pari a 1.127,87€ e a 1.355,58 a seconda rispettivamente la retribuzione è inferiore o superiore a 2.159,48€. Questi trattamenti godono, infatti, di una maggiorazione del 20% rispetto all'integrazione salariale ordinaria. 

Per la Naspi, il sussidio contro la disoccupazione involontaria introdotto dal Jobs Act a partire dal 1° maggio 2015 l'importo massimo erogabile è pari a 1.335,40 euro. L’ammontare della Naspi si ottiene sommando gli imponibili previdenziali degli ultimi 4 anni, dividendo il risultato per le settimane di contribuzione e moltiplicando il tutto per 4,33. Nel 2021, poi, se l’importo che si ottiene è pari o inferiore a 1.227,55 euro (cd. importo soglia), l’indennità sarà il 75% di questo importo; se è superiore si aggiunge anche il 25% della differenza tra 1.227,55 e il massimale di 1.335,40 euro. Resta inteso che la Naspi diminuisce del 3% al mese a decorrere dal primo giorno del quarto mese di fruizione. Valori identici anche per la Dis-Coll, l'assegno contro la disoccupazione per i collaboratori iscritti presso la gestione separata dell'Inps ormai stabilizzato. Dal 2017 non c'è più l'indennità di mobilità ordinaria essendo stata abrogata dalla legge 92/2012. Per chi ne sta continuando a fruire si rammenta che la prestazione era agganciata al trattamento di integrazione salariale ordinaria per il primo anno (con la riduzione del 5,84%); per i periodi successivi viene pagato l'80% dell'importo lordo corrisposto nel primo anno (senza però la trattenuta del 5,84%).

Relativamente, poi, all'indennità di disoccupazione ordinaria agricola da liquidare nel 2021 con riferimento ai periodi di attività svolti nel corso dell'anno 2020, trovano applicazione gli importi massimi stabiliti per lo scorso anno (pari a euro 998,18 ed euro 1.199,72). Resta fermo a 595,93€ l'assegno per i lavoratori impegnati in attività socialmente utili.

Solidarietà settore bancario

L'Inps aggiorna anche i massimali che regolano la corresponsione dell'assegno ordinario di solidarietà e dell'assegno emergenziale nel Fondo Credito (Dm 8348/2014). L'assegno ordinario, come noto, è una prestazione di sostegno al reddito in costanza del rapporto lavorativo pari al 60% della retribuzione mensile che sarebbe spettata al lavoratore per i periodi non lavorati entro un massimale suddiviso in tre fasce articolate in funzione della retribuzione lorda mensile del beneficiario (si veda tavola).

L'assegno emergenziale è, invece, una prestazione di sostegno al reddito che viene corrisposta alla cessazione del rapporto ai lavoratori in esubero, non aventi i requisiti per l’accesso alle prestazioni straordinarie erogate dal Fondo Credito ad integrazione dell'Assegno Naspi sino al raggiungimento di un determinato livello di reddito. Più precisamente nel 2021 i lavoratori con retribuzioni tabellari annue sino a 41.829 euro possono godere di una integrazione sino all'80% dell'ultimo stipendio sino ad un massimo di 2.300,66 euro al mese; quelli con retribuzioni tabellari superiori al predetto importo e sino al 55.037 euro l'integrazione è pari al 70% entro un massimo di 2.752,41 euro al mese e per le fasce superiori l'integrazione è pari al 60% dell'ultimo stipendio entro un tetto di 3.852,34 euro al mese. L'assegno emergenziale dura 24 mesi.

Per quanto riguarda il Fondo di Credito Cooperativo (Dm 82761/2014) l'Inps ha aggiornato solo i parametri per la determinazione dell'assegno emergenziale - che risultano leggermente differenti rispetto a quelli garantiti dal Fondo credito - posto che l'assegno ordinario a carico del Fondo Credito è corrisposto negli importi previsti per le integrazioni salariali ordinarie. 



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Documenti: Circolare Inps 7/2021

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