La maggiorazione dell’assegno unico di 30 euro mensili riconosciuta a favore dei nuclei familiari in cui entrambi i genitori siano titolari di redditi da lavoro spetta per tutto l’anno in cui è stata presentata la domanda se uno dei due genitori venga a mancare. Lo rende noto l’Inps nel messaggio n. 724/2023 pubblicato l’altro giorno.
I chiarimenti riguardano la maggiorazione dell’AUU riconosciuta ai nuclei familiari in cui entrambi i genitori siano titolari di reddito da lavoro. La maggiorazione, come noto, spetta in misura massima di 30 euro mensili per ciascun figlio minore se l’ISEE è inferiore o pari a 15.000€ e diminuisce gradualmente in funzione dell’ISEE fino ad annullarsi in presenza di un ISEE pari o superiore a 40.000€. Si tratta di un incentivo all’occupazione dei genitori che fanno parte del medesimo nucleo familiare. Per tale ragione non spetta se la domanda riguarda un nucleo composto da un solo genitore anche se lavoratore.
Nuclei vedovili
In considerazione della maggiore fragilità dei nuclei vedovili l’Inps spiega, tuttavia, (su conforme parere del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali) che il decesso del genitore lavoratore nel corso dell’annualità di fruizione dell’Assegno non comporta la perdita del bonus sino alla conclusione dell’annualità della prestazione stessa. In sostanza il decesso di uno dei genitori non incide sulla maggiorazione sino al 28 febbraio dell’anno successivo a quello di presentazione (e di accoglimento) della domanda.
L’Inps spiega, pertanto, che per le domande di Assegno presentate a decorrere dal 1° gennaio 2022, la maggiorazione in esame sarà applicata fino al mese di febbraio 2023 e cesserà di essere erogata a decorrere dalla rata di Assegno - qualora spettante - per la mensilità di marzo 2023. Per continuare a beneficiare della maggiorazione non è previsto alcun adempimento ulteriore in capo agli interessati.
Documenti: Messaggio Inps 724/2023