La Consulta dei Caf, dopo aver verificato l'indisponibilità dell'Inps a considerare adeguatamente l'impegno e la responsabilità assunte dai Centri di assistenza fiscale nell'assicurare a milioni di nuclei familiari meno abbienti il diritto all'accesso alle provvidenze sociali previste dal nostro welfare state, non ha potuto che assumere l'unica decisione possibile.
Tutti i Caf, pur in assenza di convenzione, hanno continuato a fornire assistenza ai cittadini nella predisposizione della Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), confidando nell'impegno, assunto a fine 2016 da parte del ministero del Lavoro e dell'Inps, di trovare una soluzione tecnico/normativa che consentisse uno stanziamento adeguato per l'attività, in modo da mantenere gratuito per i cittadini il costo della prestazione. Questo impegno è stato svolto da ogni Caf in ogni parte d'Italia.
Nei primi tre mesi del 2017 sono stati oltre 2 milioni 500 mila i nuclei familiari che si sono rivolti ai Centri per predisporre e inviare all'Inps la propria Dsu, al fine di ottenere la certificazione Isee; rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente si è registrato un incremento del 25 per cento. Ciò in linea con le previsioni dell'Inps, che stima per il 2017 un aumento delle certificazioni Isee di circa il 20 per cento, e che porterebbe a più di 6 milioni 500 mila il numero dei nuclei familiari che ricorrono all'Isee: un numero complessivo di Italiani che raggiunge oltre un terzo della popolazione nazionale.
L'impegno profuso dagli operatori dei Caf in questi primi tre mesi è stato ragguardevole: con una media di 30 minuti per elaborare una dichiarazione, sono state circa 160 mila le giornate lavorative per assicurare il servizio Isee su tutto il territorio nazionale in modo capillare, con un costo complessivo a carico dei Centri di assistenza fiscale di oltre 50 milioni di euro.
Nei numerosi incontri avuti in questi mesi con l'Istituto di previdenza sociale, la Consulta dei Caf ha sottolineato la disponibilità ad accettare, come in passato, proposte economiche anche inferiori rispetto ai costi sostenuti per l'erogazione del servizio, proprio per la valenza sociale di questo impegno. La proposta di convenzione che l'Inps ha elaborato non accoglie in alcun modo questa disponibilità, anzi, la tariffazione del servizio prevede una riduzione del 30 per cento sul valore economico medio dell'anno precedente.
Oltre a ciò tutti i Caf aderenti alla Consulta hanno evidenziato i rischi connessi all'erogazione del servizio Isee in totale assenza di convenzione, per l'inosservanza delle disposizioni in materia di sicurezza dei dati, degli adempimenti e delle responsabilità nei confronti degli interessati, dei terzi e dell'Autorità garante per la privacy. Insomma, una situazione non proprio adamantina.
A fronte di tutto questo, e in attesa che l'Inps avanzi una proposta di convenzione adeguata alle necessità più volte richieste, i Caf della Consulta sospenderanno il servizio Isee dal prossimo 15 maggio su tutto il territorio nazionale, facendo precedere l'iniziativa da un'informazione adeguata.